Oggi è stato presentato alla stampa Filippo De Col, nuovo esterno destro biancorosso, alla presenza del direttore sportivo Luca Matteassi.

Matteassi: “Filippo è un giocatore che abbiamo fortemente voluto, un giocatore che per noi è molto importante, fondamentale, per il modulo che ha di giocare il nostro mister. E’ stata la nostra prima scelta e siamo contenti di averlo portato qua a Vicenza. Lui è reduce da una stagione molto importante in Serie B, da protagonista, ha rifiutato anche offerte di società di categoria superiore per vestire questa maglia e quindi sono molto orgoglioso di averlo portato qui e gli faccio un in bocca al lupo.

De Col: “Volevo ringraziare il Direttore per le belle parole, sono felice e onorato di vestire questa maglia. È stata una scelta molto veloce, non ho perso tempo, quando si è presentata l’opportunità di venire a Vicenza ho accettato subito, perché è una piazza prestigiosa, dove si vive di calcio e sono felicissimo di questo. Sono felicissimo di essere qui, di iniziare questa nuova avventura e di portare la mia esperienza all’interno di questa squadra e mettermi a disposizione dei miei compagni.

Trattativa? È stata una trattativa velocissima, durata uno-due giorni. Ho pensato che in tanti anni, avendoci giocato contro da avversario anche in Serie B, mi ha sempre affascinato, per lo stadio e i tifosi, per l’importanza di vestire questa maglia e non c’ho pensato due volte a direi di sì e a sposare questo progetto, con la speranza di fare un gran campionato.

Ruolo di esterno? Sono a disposizione del mister, l’anno scorso ho fatto il jolly, ho giocato un po’ in tutte le posizioni, diciamo che dove il mister mi chiede di stare, io lo faccio. E’ chiaro che quello è il mio ruolo, l’ho fatto per una carriera intera il terzino, chiaramente sono più propenso a spingere, ma anche a difendere, quindi sono duttile, io cercherò di dare il mio massimo.

Salto indietro di una categoria? E’ vero, ma a 29 anni si guardano le motivazioni, lo scegliere una società che ti vuole ma soprattutto il progetto, si valutano tante altre cose rispetto alla categoria. Io sono felice di questo, sono felice di giocare con questa maglia, di scendere anche di categoria, perché c’è un progetto serio dietro e si può fare veramente bene, è chiaro che bisogna lavorare giornalmente, non è facile e non sarà facile, ma ce la metteremo tutta per raggiungere l’obiettivo.

Bisoli cosa ha detto di Vicenza? Me ne ha parlato benissimo, è un allenatore carismatico, poi le esperienze vanno in un modo o in un altro, però me ne ha parlato bene. E’ una piazza che comunque richiede tanto, però ti dà anche tanto, se tu dai a loro e quindi sono contento di questo.

La soddisfazione più grande in carriera? Deve ancora venire, io mi reputo ancora giovane e quindi faccio di tutto perché ogni anno sia sempre più bello di quello precedente e sono convinto di potermi togliere ancora tante soddisfazioni, anche a 29 anni, io ci credo ancora e credo di poterlo fare con questa maglia.

Goal? Sicuramente, devo essere più incisivo, è una cosa su cui sto lavorando, ma ce la metterò tutta e se questi goal potessero servire per portare punti alla squadra, ben venga.

Questi primi giorni? Sono felicissimo, il mister è un vero martello, sono contento, ci sta facendo lavorare tanto, con concetti diversi, belli, perché comunque ti fa esprimere al meglio delle tue caratteristiche all’interno del campo. E’ chiaro che è la prima settimana di lavoro, è stata impegnativa, però ci prepareremo al massimo per l’inizio del campionato.

Fisicità? Sicuramente la fisicità è una delle mie caratteristiche, è chiaro che nel calcio d’oggi, se non ci metti quella, fai veramente fatica in qualsiasi categoria.

Cosa serve per vincere? La vittoria di un campionato è diversa da una vittoria dei play-off, anche se meritata, perché quella è una roulette. La vittoria del campionato ti fa capire che hai avuto, in 38 partite, una costanza incredibile e soprattutto una solidità di squadra importante. Quindi non è facile, ti devi creare dei piccoli obiettivi per raggiungerne uno più grande, non puoi pensare di raggiungere quello grande, senza passare dai piccoli, ad ogni allenamento, ad ogni partita. Perché ogni partita in serie C è un’insidia, su qualsiasi campo è difficile, però devi lavorare settimanalmente per rendere al meglio in quella partita. Poi dopo, a metà campionato, guarderemo e penseremo all’obiettivo più grande, ma occorre guardare giornalmente.

Quanto conta la mentalità? Secondo me è importantissima e il mister l’ha sottolineato nei primi giorni, lui è prontissimo, si vede che è una persona che vuole trasmetterci i suoi valori, le sue idee, quella è una cosa che fa la differenza. Poi è chiaro che ci dobbiamo mettere determinazione, aggressività, impegno, ma quella sta alla base di tutto, non solo nel calcio, anche nella vita.

Tifosi? Non vedo l’ora di giocare e di conoscerli, ma sinceramente non sono bravissimo con le parole, è sicuramente una tifoseria da Serie A, dobbiamo essere bravi noi all’interno del campo a trascinare la gente fuori, con gli atteggiamenti, con l’impegno, con la determinazione, secondo me quella è la cosa più importante di tutte, per creare un’alchimia e per fare qualcosa di importante.

Ritiro allo Sporting55? Si sta bene, fa caldo, ma fa caldo per tutti, anche perché prima o poi si scende dalla montagna e lo si deve affrontare. Abbiamo un centro sportivo che va valorizzato, perché ti permette di avere le strutture al massimo livello, una palestra al top, un campo di allenamento bellissimo che non si trova da tante altre parti, lo spogliatoio, la vasca del freddo, la piscina, abbiamo un ristorante dove facciamo colazione, pranzo e cena tutti assieme, quindi non ci manca niente, assolutamente.

Compagni? Con Pasini eravamo in convitto insieme quando eravamo piccoli al Milan e mi fa piacere ritrovarlo. Gruppo? Mi sto trovando bene, ci sono tanti ragazzi, sono tutti a disposizione del mister, sono dei gran lavoratori, mi hanno fatto inserire benissimo dal primo giorno, quindi mi sto trovando benissimo.

Numero 26? Gliel’ho già detto al direttore, vorrei tenerlo. Dobbiamo ancora decidere con i ragazzi i numeri di maglia, è chiaro che è la mia prima scelta. E’ un numero che uso da due anni, è la data di nascita della mia ragazza e in questi due anni ha portato anche bene, quindi, non vedo perché cambiarlo (ride, ndr)”.

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