Quinto appuntamento live sul nostro profilo ufficiale Instagram con LR On Air. Quest’oggi in compagnia in una diretta condivisa di Rachid Arma e Andrea Nalini che hanno risposto alle curiosità dei tifosi.

Partiamo dal messaggio finale, ma il più importante, lanciato in coro: “Rimanete a casa, lo sentite spesso dire, ma è un momento delicato per tutti e solo così se ne viene fuori. Non usciamo per motivi futili, facciamolo per tutti quanti e per il prossimo. Piu’ stiamo a casa e prima usciremo e prima torneremo al Menti”.

Tutte le curiosità rivolte a Rachid Arma:

Devi segnare di più. “Spero di fare più gol possibili, ma quest’anno l’obiettivo più importante è realizzare il sogno di tutti noi, squadra e tifosi”.

Chi è il tuo idolo? “Ronaldo, non CR7, lo ritengo ancora l’attaccante più forte in assoluto”.

Il gol più bello? “L’anno scorso a Pesaro, cross di Davide Bianchi e ho segnato in rovesciata, spalle alla porta”.

Cinelli dice che deve correre per te? (risate) “Assolutamente no, tutti vedono quanto noi attaccanti e esterni cerchiamo di correre per dare una mano al centrocampo e alla difesa, stiamo facendo tutti grandi sacrifici e speriamo di essere premiati alla fine”.

Il momento più bello della stagione? “Quest’anno ci sono stati davvero tanti bei momenti. Forse dopo la sconfitta contro il Padova, pochi giorni dopo ci siamo rifatti subito vincendo 4-1 in casa loro e poi siamo andati a vincere a Trieste, quella è stata un po’ la svolta della stagione.

Hai un po’ l’accento veneto come Di Carlo? “Sono 25 anni che sono qui in Veneto, può essere che abbia preso un po’ di accento anche perché ho fatto elementari, medie e superiori qui”.

Difensore più duro che hai incontrato quest’anno? “Sirignano della Virtus Verona di Gigi Fresco, più che duro è molto fastidioso in campo”.

Ti mantieni fisicamente? “La società si è fatta trovare pronta perché ci ha consegnato il materiale per poter allenarci anche a casa. Cerchiamo di allenarci per quello che si può, soprattutto per non perdere tono muscolare. Quando riprenderemo vorrà dire che avremo passato questo incubo che è il virus, perciò non vediamo l’ora. Siamo veramente un grande team, a partire dai magazzinieri, dal presidente, dalla società, da noi giocatori e dai tifosi, tutti insieme”.

Vittoria più emozionante? “Probabilmente quella di Trieste, c’erano moltissimi tifosi nostri, come ho detto prima è stata un po’ la partita della svolta, venivamo dalla sconfitta con il Padova, abbiamo vinto 3-0 in trasferta, i tifosi non potevano chiederci di più”.

Come è segnare sotto la Curva? “Segnare sotto la Curva è davvero emozionante, penso che tutti gli attaccanti giochino per vivere questi momenti, avere lo stadio sempre pieno è molto bello e tuttora è da brividi, spero di tornare presto a esultare sotto la Curva”.

Giocarci la promozione con la Reggiana? “Sarà sicuramente una bella sfida fino alla fine con Reggiana e Carpi. Abbiamo dimostrato di essere tre belle squadre, la Reggiana è quella che ci ha impressionato di più a livello di gioco e sicuramente non mollerà fino alla fine”.

Com’è stato tornare a Vicenza? “Particolare ma bello. Una sfida personale ma ringrazio la società che mi ha dato la possibilità di tornare in questa bellissima piazza. Sapevo che in due anni avremmo potuto costruire un percorso molto importante ed è il motivo per il quale sono tornato”.

Ti sarebbe piaciuto giocare all’estero? “No, ho sempre preferito giocare in Italia. Avendo girato molto, non c’è miglior paese dell’Italia, per qualità di vita, per il cibo, per tutto. Spero che presto usciremo da questa situazione, perché questa nazione merita tanto”.

Ti piace il kebab? “Una volta ne mangiavo di più (ride, ndr)”.

Meglio Reggio o Pordenone? “Sono due piazze diverse. A Pordenone l’ambiente è più familiare, con poche pressioni. Mentre a Reggio ci sono molti tifosi, la piazza giustamente pretende di più, ma mi sono trovata bene in entrambe. A Pordenone avevo sfiorato la Serie B.

Se andiamo in Serie B ti rasi i capelli? “Rasato no, perché ho la testa quadrata. Però facciamo così, mi tingo di biondo (ride, ndr)”.

L’attaccante più forte del girone, tolti i biancorossi? “Vano del Carpi”.

Com’è stato segnare a Trieste? “E’ stato emozionante, soprattutto perché venivamo dalla sconfitta immeritata contro il Padova, eravamo arrabbiati e quella vittoria è stata importante”.

Arma, punti alla doppia cifra? “Più che ai numeri personali e alla doppia cifra, conta l’obiettivo comune. Speriamo tutti di conquistare il sogno che sappiamo”.

 

Tutte le curiosità rivolte ad Andrea Nalini:

Doppietta con la Lazio? “Un’emozione incredibile e indelebile, ho raggiunto un sogno che avevo da bambino”.

Come mai hai scelto Vicenza? “Sapere che è una società storica e una piazza con un seguito enorme, era motivo di orgoglio per me, volevo dare tutto me stesso per il raggiungimento dell’obiettivo, sapevo che venivo in un grande gruppo e ho deciso di sposare questo progetto per tutti questi motivi”.

Quale è il tuo idolo? “Mi piace un sacco Callejon, mi ispiro a lui anche se sono lontano anni luce”.

Esordire al Menti? “E’ stata un’emozione incredibile, sono entrato nel secondo tempo quando attaccavamo sotto la curva, si sentiva davvero una spinta incredibile, anche se purtroppo non siamo riusciti a fare gol”.

Perché il numero 7? “Ho scelto il 7, anche perché arrivando a gennaio avevo poca scelta, però il 7 mi si addiceva di più perché è il numero che avevo anche nelle giovanili”.

Come ti sei integrato? “Mi sono integrato alla grande, dal primo allenamento mi sono sentito a mio agio, come se fossi entrato in una grande famiglia, questo fa parte del grande gruppo che siamo”.

Ti piace di più giocare da seconda punta o da esterno? “Credo che le mie caratteristiche si esaltino un po’ di più sull’esterno, mi si addice di più e mi trovo meglio”.

Resti anche l’anno prossimo? “Sono venuto qui per rimanerci, speriamo le cose vadano in porto come sappiamo ma io sono del Vicenza e quindi anche l’anno prossimo rimarrò qui”.

Ti mantieni fisicamente? “Con i programmi che ci ha dato la società e con la nutrizione cerchiamo di non perdere più di tanto, è impossibile fare allenamenti con l’intensità giusta. Cerchiamo di allenarci per non perdere massa muscolare e capacità aerobica. Ringraziamo anche i magazzinieri che in questo periodo ci hanno aiutato portandoci il materiale a casa”.

Vittoria più emozionante? “Sicuramente Cesena, anche perché è stata l’unica, sembrava di giocare in casa”.

Quanto ti manca il campo? “Il campo di gioco manca tanto perché oltre che essere il nostro lavoro è anche la nostra passione. Ogni giorno spero si risolva il problema, mi sveglio pensando di voler andare al campo, però purtroppo non si può e bisogna rimanere in casa”.

La differenza tra Serie B e Serie C? “Bella domanda. In Serie C il tempo di giocata è inferiore, è tutto molto più frenetico, si gioca molto sulle seconde palle. In Serie B magari invece trovi la squadra organizzata che ti aspetta e si riesce a fare maggiormente le giocate individuali

Ti sarebbe piaciuto giocare all’estero? “Ho avuto delle proposte, ma ho preferito rimanere per la mia famiglia. Poi sono contento perché sono riuscito a riavvicinarmi a casa, dopo 8 anni distante tra Salerno e Crotone”.

Nelle prossime 11 partite cosa farà la differenza? “Credo che quando si ripartirà saremo tutti allo stesso livello. La differenza la farà chi sarà riuscito a mantenersi in forma e riuscirà a portare intensità nelle partite, sarà un nuovo torneo. Daremo il massimo per farci trovare pronti, cercheremo di difendere il nostro sogno”.

Com’è il mister quando si arrabbia? “Ci tramette tutta la sua passione e vuole tenerci sempre sul pezzo. E’ molto esigente, ma è giusto che sia così”.

Come ti trovi a Vicenza? “Ho preso casa a Thiene e mi trovo bene, sono anche vicino al campo di allenamento. Mi sono integrato benissimo, spogliatoio voto 10, siamo un bel gruppo”.

A casa in questi giorni vi allenate con il pallone? “Purtroppo è difficile, mi alleno giocando con le palline assieme a mio figlio (ride, ndr)”.

Piatto veneto preferito? “Polenta e baccalà”.

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