Mister Francesco Modesto ha incontrato la stampa, alla vigilia della sfida contro il Novara.
“Abbiamo analizzato la partita, ma per come è venuta più che altro, perché penso che per 65 minuti, abbiamo disputato una buona gara, abbiamo concesso veramente poco a loro e abbiamo creato occasioni da goal importanti. Siamo andati pure meritatamente in vantaggio e lì secondo me doveva scattare qualcosa che va oltre, da squadra matura, ovvero che il risultato è importantissimo per noi e anche in quello dobbiamo essere molto più bravi. Dobbiamo essere ordinati, fare la cosa giusta e stare attenti sui dettagli importanti sui quali lavoriamo e non possiamo prendere goal. Non è un errore singolo quando prendi goal, ma sono tanti errori nel susseguirsi dell’azione, partendo dall’attacco. Abbiamo parlato di quello che si poteva fare meglio e quello che si doveva fare, che era quello che abbiamo fatto per tutta la partita ed è stato un peccato. Sul nostro vantaggio, la sensazione era che avessimo veramente tutto sotto controllo, però non era così, la tensione dev’essere sempre massimale, perché quando hai dei punti preziosi da portare a casa, devi anche avere il pensiero negativo e il pensiero negativo tante volte ti porta a fare risultato. Io voglio giocatori che pensano positivo fino a un certo punto, però la maggior parte devono pensare in negativo, perché il negativo ti fa pensare le cose giuste, devono chiamarsi tra di loro, parlarsi in mezzo al campo, che non è litigare, ma parlare di calcio, stare attenti, avere la tensione massimale, quelli sono i messaggi da mandare e quello è quello su cui abbiamo lavorato in questi giorni. Nel goal subito avevamo tutti i due centrocampisti fuori, sopra la linea della palla, eravamo quasi in sette-otto in attacco, quindi eravamo troppi, l’equilibrio va tenuto in campo e io quello che chiedo è sempre l’equilibrio. Occorre percepire dove è il pericolo in quel momento, che il pericolo non è dove c’è la palla, è dove non c’è la palla, perché gli avversari, quelli che ripartono, sono quelli che sono lontani dalla palla, non quelli vicino.
Non ci devono essere black out, dobbiamo capire il valore dei punti.
Il girone di ritorno è totalmente diverso, perché incontri squadre che hanno bisogno di punti per tirarsi fuori magari dai play out, incontri squadre che vogliono ambire ai play-off e incontri squadre che vogliono vincere il campionato e quindi ogni partita è una partita difficile e da giocare su tutti gli aspetti. Non deve mancare l’attenzione, perché la squadra sa quello che deve fare, sa la prestazione che deve fare, perché dobbiamo sempre essere un filino sopra degli avversari a livello caratteriale, a livello di temperamento, non deve mai mancare la cattiveria, la voglia di vincere le partite e di portare il risultato a casa. E dobbiamo tirare giù il freno a mano, perché questo campionato è livellato, perché qualsiasi squadra che incontri è sempre un’incognita e in ogni partita devi andare a 1000 all’ora, ogni partita devi giocare contro gli avversari, come se fosse l’ultima partita veramente. I giocatori devono avere la sensazione che quella palla è l’ultima della gara, ci vuole la voglia, la concentrazione, la cattiveria. Perché questo campionato è molto livellato e tutte le partite sono difficili e vanno giocate massimo delle nostre capacità.
Dopo la gara il rammarico era altissimo, i giocatori erano incazzatissimi, abbiamo fatto quattro ore e mezza di pullman al ritorno, c’era un silenzio importante perché loro ci tengono tantissimo, ma come ci teniamo tutti noi. Questa squadra ha bisogno sempre di più di conoscersi anche in questi momenti di campionato.
Ammonizioni? Non saprei quante ne ha prese la mia squadra da quando sono arrivato, però giocando così aggressivo, ci si assume il rischio di un’ammonizione in più. Tuttavia in media i cartellini sono sempre quattro per la nostra squadra e tre per la squadra che affrontiamo, o viceversa. La media è sempre quella in serie C, però se vogliamo una squadra aggressiva, una squadra che comunque gioca un calcio così, le ammonizioni purtroppo ci sono e vanno gestite.
Novara? Io voglio che i ragazzi facciamo una partita bella, gagliarda, come sanno fare, con grande personalità, perché è una squadra che io vedo tutti i giorni, mi fido tantissimo di loro, so i giocatori che ho e quindi ho massima fiducia in loro e penso che la squadra sia pronta ad affrontare una gara del genere.
Stoppa? Domani gioca, Matteo ha giocato quasi sempre, è un giocatore straordinario, lui deve avere più continuità nel gioco, perché è un giocatore che con la sua capacità, il suo estro e il suo modo di giocare, non si può assentare durante le partite. Deve essere un giocatore continuo, perché ha talento, io non metto nessuna pressione, però un giocatore così bravo, così forte come tutti noi pensiamo, deve avere continuità, deve avere cattiveria, deve avere più voglia di determinare, perché lui lo può fare e lo deve fare. Perché io vedendolo in allenamento, ogni qualvolta che tocca la palla mi piace, però deve mettere altro e l’altro è la cattiveria, la continuità durante la partita e fare la fase difensiva fatta bene, Così diventerà un giocatore completo, fin quando ci sarò io a rompergli i cosiddetti, spero lo apprezzerà, poi è grande e vaccinato e ci penserà lui, però io lo stimo tanto, tantissimo, come giocatore.
Che Novara mi aspetto? Cattivo, a cui non mancano gli stimoli, una squadra che ha giocatori buoni per questa categoria, qualcuno ha grande esperienza e per noi è una gara e un test importante, anche a livello caratteriale.
Della Morte? Ha caratteristiche diverse, simili a Stoppa, è un giocatore magari un po’ più potente nei primi passi, ha forza, volontà. L’ho allenato due anni fa, ha avuto una crescita esponenziale in questi anni e quindi è un giocatore che ci darà una grossa mano, perché poi è un giocatore molto intelligente, è un ragazzo che comunque ha voglia ed è super contento di essere arrivato a Vicenza”.