Mister Francesco Modesto ha incontrato la stampa, alla vigilia della sfida contro la Pro Patria.

“Siamo tutti sempre sotto esame, a partire da me da quando sono arrivato, e ogni partita è un esame da superare. Nelle ultime due partite siamo andati in vantaggio meritatamente, ma poi abbiamo avuto momenti di non tranquillità, invece di restare equilibrati e ragionare, magari può sembrare un’involuzione ma non lo è. Dobbiamo pensare che la partita non è mai finita. La differenza è la concentrazione e la cattiveria che devono rimanere sempre alte. Non lo abbiamo fatto, i risultati non sono arrivati, poi è normale che la squadra accusi il colpo e l’ambiente accusi il colpo. Io come allenatore devo essere bravo a tirare fuori il meglio dai miei giocatori. Non ho mai avuto alcun sentore di cambiamento in questi allenamenti. Sono degli eventi che succedono nel calcio, non dovrebbero succedere a noi perché sappiamo l’obiettivo che vogliamo ottenere. Il percorso deve cambiare come spirito, voglia e atteggiamento. Ognuno di loro deve fare il giocatore che è, ognuno deve fare il proprio compito e questo non deve mai mancare. Tutti facciamo errori, io in primis. Ma i giocatori ci tengono fortemente a fare bene per il L.R. Vicenza. Poi purtroppo capitano queste partite e ne subiamo le conseguenze. Dobbiamo dare una risposta immediata. Il calcio è talmente veloce che si può cambiare opinione in un minuto. La sconfitta ti fa deprimere, ti fa abbassare l’autostima e l’autoefficacia non esiste più. Dobbiamo tirare fuori l’orgoglio: Ronaldo deve fare il Ronaldo, Ferrari deve fare il Ferrari, Pasini deve fare il Pasini. Tutti i miei giocatori devono sentirsi partecipi per raggiungere questo obiettivo perché io ci credo, come ci credono loro.

Un centrocampista dal mercato? Il mercato è finito, la rosa è molto competitiva, è forte e ho giocatori importanti e l’hanno dimostrato. Ora abbiamo avuto una flessione e siamo sotto esame. Andiamo ad affrontare un avversario che arriva da due risultati importanti ed è una squadra molto organizzata. Quindi dobbiamo andare lì, giocare, essere coraggiosi e riprendere il nostro percorso. Riprenderlo non con le parole, ma con i fatti.

Ferrari, Dalmonte e Zonta? Ci saranno. Dalmonte ha fatto due partite consecutive ed era affaticato; Ferrari era entrato e poi ha sentito qualcosa, ma sta bene; Zonta ha avuto un affaticamento a fine primo tempo ma oggi è rientrato col gruppo e ha fatto la rifinitura.

Soddisfatto del mercato? Non parlo più di mercato, non mi interessa. Io guardo i miei giocatori e so quello che mi danno e quello che mi possono dare. Dobbiamo andare avanti perché sono gli stessi giocatori di quando sono arrivato, si sono aggiunti solo Iacobucci, Ndiaye e Della Morte.

Vargas ha detto che vorrebbe giocare pure lui questa partita? Sarà una partita tosta sui duelli. Io non vorrei giocarla perché non ce la faccio, i miei giocatori vanno più forte di me. Però è una sensazione bella perché ci rispettano, il Vicenza lo rispettano tutti, come noi rispettiamo la Pro Patria. Dobbiamo fare una partita di quelle vere, quando c’è da soffrire bisogna saperlo fare. Bisogna avere coraggio, perché il coraggio ti spinge oltre e ti permette di superare un momento non buono.

Mancanza di reazione davanti alle difficoltà? Se la squadra si allunga e non manteniamo le distanze, tutti andiamo in difficoltà. Noi siamo bravi a difenderci in un fazzoletto. Se invece ci allunghiamo non facciamo bene la fase difensiva. Magari la squadra vuole vincere a tutti i costi ma ci sono momenti in cui devi ragionare. Dobbiamo essere bravi quando gli avversari escono fuori, dobbiamo contenerli. Magari è mancato questo. Sono le distanze e se siamo troppo lunghi, gli avversari ci possono fare male. Se io vado forte, tutti dietro vanno forte. Non ci dobbiamo sfilacciare, occorre ragionare di squadra. Anche a livello caratteriale possiamo ancora migliorare tanto.

Fase difensiva? Abbiamo preso gol su errori che si potevano evitare. Il primo è un errore su un’uscita nostra, il secondo è un errore gravissimo su un rinvio del portiere e noi schierati.

Greco e non Jimenez con il Novara? Avevo bisogno di gamba in mezzo al campo e Greco era quello che mi copriva più campo. La mezzala degli avversari aveva gamba e ho scelto quello. In quel momento non avevo bisogno di gioco ma di sostanza, poi magari la scelta è stata sbagliata, ma la testa mi ha detto di fare così. Jimenez è un giocatore importante per me. Gli obiettivi si raggiungono tutti insieme.

Problemi di personalità? La personalità si racchiude in tante situazioni. Quando vengono meno i risultati, osi di meno e hai meno coraggio. Il momento si supera giocando un calcio più semplice, occorre semplificare e alleggerire le cose, essere ordinati.

La rabbia non si vede in campo? I giocatori ci tengono moltissimo, è normale che non piaccia a nessuno perdere. Sull’1-1 con il Padova, la squadra era “avvelenata”, in spogliatoio sembrava ci fosse un funerale. Loro hanno questo sentimento e senza di questo non si può giocare a calcio. I sentimenti ti aiutano ad affrontare le cose e a dare qualcosa in più. I risultati ti permettono di avere la testa più libera, ora invece non dobbiamo pensare, dobbiamo solo andare più forte”.

Condividilo!