Nella tarda mattinata è stato presentato Francesco Baldini, nuovo allenatore biancorosso, accompagnato in conferenza stampa dal Direttore Generale, Paolo Bedin e dal Direttore Sportivo, Federico Balzaretti.

Bedin: “Faccio una breve introduzione io, come società, poi lascio ovviamente la parola al direttore sportivo Balzaretti, porto i saluti della proprietà, del presidente Stefano Rosso che oggi, non può essere qui, in quanto è all’estero, a Parigi, per motivi di lavoro.
Vorrei iniziare con un ringraziamento a Cristian Brocchi, al suo staff, per il lavoro svolto, per la dedizione e l’impegno profuso in questi mesi alla guida del Vicenza e lo vogliamo fare con grande forza perché ha profuso tutto quello che poteva per il raggiungimento degli obiettivi comuni. Il secondo, ovviamente, è un caloroso benvenuto a Francesco Baldini e al suo staff, alla guida del Lanerossi e lo concludo con una nota di carattere tecnico, che voi avete già opportunamente e anche correttamente evidenziato, sabato mattina il curatore fallimentare del Catania ha deciso di interrompere l’esercizio provvisorio e pochi minuti dopo la Federazione, con un comunicato ufficiale, ha revocato l’affiliazione della società alla FIGC, svincolando d’ufficio tutto il parco tesserati. Greco in campo? Stiamo facendo un approfondimento, lo sapremo nelle prossime ore, ma da oggi si allenerà con noi in quanto siamo i proprietari del cartellino”.

Balzaretti: “Mi aggiungo alle parole di ringraziamento sentito innanzitutto a Cristian Brocchi e a tutto il suo staff, veramente, per tutto l’impegno, per quello che ha dato. Siamo stati vicini, legati, quindi è sicuramente un ringraziamento sentito, è sempre un momento molto difficile quando si prendono queste decisioni. Sono state maturate ieri dopo un’analisi che ha portato a questa scelta e, come diceva giustamente il dg, ad un’opportunità, di prendere e di avere con noi un allenatore che conosco bene, che era già attenzionato anche per la prossima stagione. Le due cose in comune, sugli eventi che ci sono stati negli ultimi giorni, hanno fatto sì che prendessimo questa decisione, quindi porgo anch’io il mio caloroso e sentito benvenuto al mister con il quale abbiamo lavorato insieme, con il quale ci conosciamo dai tempi della Roma e credo che abbia veramente tutte le caratteristiche di campo, temperamentali, per poterci dare una grandissima mano in un momento difficile, come stato tutta questa stagione, ma dove siamo ancora in corsa per un obiettivo comune, nel quale crediamo tutti tantissimo. Il suo contratto è fino alla fine di questa stagione, con un’opzione anche per la prossima stagione. Cambiare prima? Non c’erano i presupposti, a mio avviso. Tutti noi siamo sempre in discussione, dopo un’analisi delle ultime tre gare e vista questa opportunità, abbiamo preso questa decisione. Quattro partite restanti? No, le partite devono essere sei, non quattro. Voglio che passi questo messaggio”.

Baldini: “Vorrei ringraziare la società per la stima che mi è stata dimostrata, però faccio un passo indietro e ritorno un attimo a quella che è stata la mia stagione, perché Catania mi ha dato tanto, perché voglio ringraziare i ragazzi, voglio ringraziare chi ha composto la società e ha portato avanti una stagione complicatissima e quindi dopo i ringraziamenti alla società che mi ha portato a Vicenza, il mio pensiero va subito a quelli che hanno lottato con me in una situazione complicatissima, naturalmente il merito se io sono qua è anche dei ragazzi che mi hanno dato tutto quello che avevano. Sono passato in brevissimo tempo dal piangere con i ragazzi, fino a ieri, che siamo stati a pranzo al venire qua, perché è accaduto tutto in una giornata, anche se ci conosciamo da tempo, con il direttore. E’ nato tutto in una giornata, sono arrivato ieri sera, però c’è grande soddisfazione per essere arrivato in una piazza prestigiosa come Vicenza, porto con me nel mio staff il mio allenatore in seconda Mularoni, il mio collaboratore Bertaccini e il prof Gemignani e questi sono quelli che andranno integrare persone di fiducia e molto conosciute anche da me, che lavorano già in società. Se ho visto le partite del Vicenza? Io ero concentrato sul mio lavoro quotidiano, non posso dire una bugia dicendo che ho seguito le gare del Vicenza. Ho avuto poco tempo per analizzare le ultime due partite dei biancorossi, mi sono fatta un’idea e ho parlato tanto con i miei collaboratori. So di avere sei giorni per preparare la partita e per conoscere i ragazzi, ho voglia di dare quello che ho dentro, ho voglia di giocare, di allenare, vivrei sul campo 24 ore su 24. La mia passione e la mia determinazione, sono quelle che cercherò di portare all’interno della squadra. Se pensassi in pochi giorni di stravolgere tutto, sarei un pazzo. Darò pochi concetti e molto chiari. Sono un amante della riconquista immediata della palla e del pressing, voglio la squadra aggressiva ed è quello che proverò a dare nel poco tempo a disposizione.
Cosa mi ha convinto nel venire qui? Stiamo parlando di Vicenza, poi conosco le persone che lavorano qui. Mi ha convinto semplicemente una chiamata del direttore, poi io sono un amante delle sfide e questa è una sfida bella e incredibile. Entrare nella testa dei giocatori? Sono dei professionisti di alto livello, dentro di noi c’è voglia di far rotolare il pallone in mezzo al campo, quando rotola quel pallone, se ci sono le idee e i concetti giusti, si trova sempre la soluzione per tirare fuori il massimo dai giocatori. Se non avessi curato l’aspetto mentale, quest’anno a Catania, sarebbe stata una stagione complicatissima. Ognuno di noi fa le cose prima con la propria testa e poi con tutto il resto.
Catania? A 14 giorni dalla fine del campionato, purtroppo è stato falsato anche per i nostri avversari, in quanto sono stati tolti i punti conquistati. Sono cose che nel 2022 non dovrebbero accadere. Aggiungiamo poi l’aspetto emotivo, è stato un dramma pesante, hanno perso il lavoro tutti i collaboratori della sede e i vari collaboratori di campo, persone che sono state con noi tutto l’anno, senza prendere tutti gli stipendi. Quello che avevamo fatto nel campo era però un qualcosa di importante, vista la situazione. La città ci è stata vicina e questo me lo porterò dentro, perché nelle difficoltà ci siamo compattati. Noi abbiamo pensato solo al pallone e quando i ragazzi stavano in campo si divertivano e stavano bene. La città ha riconosciuto un impegno totale alla squadra e ai dipendenti che sono rimasti con noi e non ci hanno mai abbandonato. Coppa Italia con il Napoli? E’ la prima cosa che mi hanno mostrato quando sono arrivato qui (ride, ndr). Ero in campo, per il Vicenza è stata una serata bellissima, per me bruttissima. Avrei barattato qualsiasi cosa per portarmi a casa quella Coppa che il direttore ha qui nel suo ufficio. Il Vicenza è stato straordinario l’anno successivo nelle Coppe, ho sempre detto che se il Napoli avesse vinto quella Coppa Italia, poi non avrebbe vissuto tutto quello che ha vissuto negli anni successivi, arrivando anche al fallimento. A campi invertiti non penso avremmo perso la finale, il Menti era qualcosa di incredibile al ritorno e sto facendo un complimento al Vicenza. Modulo? Preferisco di parlare di occupazione degli spazi e dipenderà dai giocatori che staranno bene e dalle contromosse per l’avversario. Voglio che si vada forte e che si occupi bene lo spazio, o con 3 attaccanti due larghi e una punta o con il trequartista e due attaccanti. Prima però ci deve essere la voglia di fare partita, non mi piace che me la facciano gli altri sotto al naso e quindi farò questa richiesta ai ragazzi. In una settimana però non si può cambiare il mondo.
I tifosi biancorossi? Mancano sei partite alla fine e dobbiamo tirare fuori il massimo. E’ facile dire che lo dobbiamo fare tutti insieme, capisco la delusione per una classifica che non è quella che ci si aspettava, però ci sono sei finali e me le voglio giocare al massimo e le forze devono arrivare da tutte le parti. L’impegno sarà massimo da parte mia e dello staff, non guardo la carta d’identità e le presenze della rosa, guardo solo la settimana. Voglio che andiamo forte, non solo fisicamente, ma anche mentalmente e nella concentrazione, nella voglia di vincere le partite. Non ho mai conosciuto professionisti che hanno voglia di perdere, parlerò con i ragazzi, ma alla fine fanno tutti un lavoro che amano, non devo stimolarli ma tirare fuori da loro il massimo”.

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