Mister Baldini ha incontrato la stampa, a pochi giorni dall’annuncio ufficiale con la riconferma sulla panchina biancorossa per la prossima stagione.

Baldini: “Naturalmente è tanta la soddisfazione di essere rimasto e di essere al centro di questo progetto ed è in contrapposizione a quello che è successo qualche settimana fa, perché nonostante io non sia arrivato a Vicenza da tanto tempo, la retrocessione me la sento addosso, come ce la siamo sentita addosso tutti quanti noi della società. C’è gran soddisfazione nel poter cominciare la nuova stagione e poter rendere al meglio dall’inizio e ripeto, il rammarico è quello di non aver centrato l’obiettivo, ci siamo arrivati ad un passo, dopo la partita di Perugia sembrava quasi impossibile, sembrava quasi impossibile anche negli occhi dei ragazzi e nell’ambiente in generale. Siamo stati bravi a costruirci questo sogno, è durato un tempo a Cosenza, purtroppo, e poi dopo, nel momento in cui abbiamo preso goal, sembrava un po’ che fosse ritornata fuori nei ragazzi tutta la difficoltà di una stagione complicata.

Se torniamo qualche partita indietro e andiamo alla partita di Lecce, abbiamo finito e abbiamo recuperato una partita con Ranocchia e Da Cruz coppia di centrocampisti, Da Cruz che passa la palla a Ranocchia e Ranocchia che fa il secondo goal ed è quella con cui abbiamo finito a Cosenza. Abbiamo finito la partita con il Lecce con Giacomelli esterno d’attacco e Giacomelli era in campo alla fine della partita con il Cosenza; quindi è vero che le partite sono diverse, ma il risultato era complicatissimo, ho semplicemente provato a fare quello che c’aveva portato ad arrivare a giocarci la partita, a giocarci la salvezza, cioè nel momento di difficoltà mettere in campo più giocatori offensivi possibili.

Nuova rosa? Nascerà da un confronto dove avremo tutti voce in capitolo, perché abbiamo tutti il diritto di fare un’ottima squadra, abbiamo tutti quanti il diritto di far bene, abbiamo tutti quanti il diritto di portare qui giocatori che onoreranno al 110% questa gloriosa maglia. È un lavoro che si farà in simbiosi con tutta l’area tecnica, non c’è uno che prevarrà sull’altro, quello che deve prevalere è il bene del Vicenza, quindi cercheremo di mettere insieme una squadra che abbia determinate caratteristiche. Le determinate caratteristiche sono semplici, penso che il Vicenza debba avere calcisticamente parlando, un’identità ben precisa e i giocatori che vengono qui, devono essere giocatori che devono subito capire che qui si va forte, ma si va forte non vuol dire solo che si va forte per quanto riguarda la corsa, per quanto riguarda l’intensità, si va forte racchiude il sapere per cosa giochiamo, il sapere di fare una fase difensiva al 100% tutti insieme, una fase offensiva tutti insieme, non ci può essere uno che pensa di venire qui a fare il solitario, noi abbiamo il dovere di creare un’identità ben precisa e questa identità la dobbiamo creare partendo dalle scelte degli uomini che faremo, ancor prima dei calciatori e poi dovremo dare un’identità ben precisa in campo e questo sarà mio dovere darla. Però a Vicenza si amano i giocatori che lottano, che danno tutto e questo viene prima dei giocatori capaci a fare tunnel.

Chi resta? Sono tutte valutazioni che stiamo facendo, sicuramente ci sarà qualche giocatore che rimarrà, soprattutto quelli che mettono temperamento, agonismo, voglia di emergere. Però penso che ci sia tanto da cambiare, ma non per il valore singolo dei giocatori, ma perché in una retrocessione si lasciano delle scorie e quindi bisognerà ragionare molto bene su quelli che sono i giocatori da tenere e lo faremo.

La due giorni per valutare i giovani? E’ stata una cosa organizzata dall’area sportiva, fatta in maniera molto intelligente, penso che sia una delle prime volte che succede. Quando me l’hanno proposto sono stato molto contento di affrontare questi due giorni di stage, abbiamo fatto rientrare la maggior parte dei giocatori che io non conoscevo e che erano in prestito e abbiamo fatto un giorno di allenamento e ringrazio i ragazzi che si sono messi a completa disposizione.

Modulo? Ci sono dei moduli secondo me adatti a coprire tutto il campo e andare a pressare in avanti, io faccio fatica parlare di moduli, parlo sempre di occupazione dello spazio, però ci sono moduli che sono più adatti a fare questa cosa, quindi siamo sempre alla ricerca di moduli che ci possono permettere di andare in avanti. Qualcuno mi può dire che si può andare in avanti con tutti i moduli, io non la penso così, quindi, i moduli su cui andremo a lavorare, saranno moduli che ci permetteranno di andare avanti, sono moduli che ci permetteranno di andare uomo contro uomo. Quindi anche i giocatori che andremo a scegliere, sono giocatori con determinate caratteristiche, mi piace che la mia squadra sia sempre in pressione, che abbia una reazione immediata a palla persa e ci sono moduli che ti permettono di fare questo, un po’ di più rispetto ad altri. Saranno i giocatori con determinate caratteristiche, saranno i giocatori che avranno nell’aggressività, nel DNA l’aggressività e votati alla riconquista della palla con una gran voglia di tenerla.

Vandeputte? È un giocatore di cui ho grande stima, per caratteristiche è un giocatore che mi piace, un giocatore che è del Vicenza, un giocatore che ha fatto una stagione importante. È stato uno dei migliori del Girone C e quindi assolutamente rientra nei miei piani. Poi bisogna vedere se noi rientriamo nei suoi piani però sotto questo punto di vista ci sono dei Direttori e ci lavoreranno. Sicuramente se rimarrà a Vicenza, sarà perché ha voglia di rimanere a Vicenza.

Catania? Avevo detto che se ci si salvava avrei scritto un libro su questa stagione. Intanto oggi parto con una società forte, molto seria ed è la prima volta che mi capita da quando faccio il professionista. Le mie esperienze sono state Catania, Trapani, Lucchese, società dove nel giro di poco tempo c’è stato un fallimento. Sono molto contento di aver fatto queste esperienze perché mi hanno formato tantissimo come uomo in primis e come allenatore, perché quando gestisci queste cose cresci. Sono molto contento della mia gavetta. Dico questo perché è il primo anno in cui mi trovo a lavorare in una società molto seria che ha un’idea ben precisa che è quella di riportare il Vicenza dove merita.

Greco? Penso sia un capitale della società a tutti gli effetti. Ho conosciuto Federico e Francesco da tanto tempo alla Roma però quest’anno ci siamo incontrati una volta a Catania e abbiamo parlato semplicemente di qualche giocatore e uno di questi era Greco. Lo conoscevano dalla Roma ma lo avevano già individuato come investimento e giocatore importante. Dobbiamo essere bravi a non caricare di troppe responsabilità un ragazzo del 2001 che ha fatto tutte le nazionali giovanili ed è sicuramente un capitale della società. È un giocatore che può fare diversi ruoli, un jolly, Greco nella sua vita penso gli manchi solo il portiere poi li ha fatti tutti i ruoli. È integrato al 100% nella squadra della prossima stagione.

Smaltire la retrocessione? Non è stato semplice. Sono uno che si concentra prima di tutto su ciò che può far meglio. Il rammarico è quello di non essere arrivato leggermente prima perché secondo me – lontano da me giudicare i lavori precedenti, non sono il tipo, anzi penso che i mister che mi hanno preceduto abbiano fatto il massimo di quello che potevano – però mi sarebbe piaciuto lavorare con questo gruppo di ragazzi un po’ di più perché a parte la prima settimana di difficoltà dopo ci siamo chiariti e conosciuti, in tutti i modi. Penso che in campo, in parte, si sia visto. Il rammarico più grande è che a Cosenza avremmo potuto sbloccare il risultato e sarebbe cambiato tutto. Un altro rammarico è stato quello nel secondo tempo di non aver avuto tempo di sedermi in panchina a fare qualcosa perché qualcosa ce l’avevo in testa. Nel momento in cui mi sono reso conto che Bisoli si era messo con due attaccanti e un trequartista ho fatto immediatamente scaldare Zonta perché avevo in testa qualcosa che me lo tengo per me. Non aver avuto il tempo di controbattere alla mossa di Bisoli mi ha dato fastidio perché sono convinto, e ai giocatori a fine primo tempo gliel’ho ripetuto più volte, se avessimo passato i primi 5 minuti del secondo tempo noi saremmo arrivati in fondo. Quei 5 minuti potevano servire a me per cambiare qualcosa ma purtroppo non c’è stato tempo.

Tante aspettative per la prossima? A me piacciono le responsabilità, a me piace iniziare dall’inizio. Non mi piace essere arrivato a sei partite dalla fine ed essere stato facilitato perché fondamentalmente io sono stato facilitato rispetto a chi mi ha preceduto. Ma io sono uno pronto a pagare per qualsiasi tipo di errore però ho la convinzione di poter far vedere le caratteristiche che deve avere la nostra squadra per il prossimo anno. I giocatori che non hanno questa volontà faranno fatica, lo sanno i Direttori, lo sapranno anche loro perché ho intenzione di parlare a tutti i giocatori che saranno presi e parlarci a quattr’occhi e spiegargli prima cosa li aspetta così nessuno verrà più a bussare alla mia porta durante l’anno. Arrivo a dire a un gruppo di giocatori che se si comportane bene quello che giocherà di meno arriverà a fare 17-18 presenze, ovviamente non parlo del ragazzino del 2004 ma di giocatori esperti. Arrivo a dire che saranno protagonisti tutti. Tendo a creare un gruppo di protagonisti, alleno 24 giocatori e voglio 24 protagonisti ognuno per quello che gli compete. Quindi uno prima di venire a Vicenza saprà già quello che gli aspetta negli allenamenti, come ci si dovrà comportare. Poi durante l’anno si discuterà di tante cose però noi abbiamo bisogno di creare un’identità ben precisa e questa identità calcistica dovrà essere ben precisa.

Conquistato i tifosi? Sicuramente l’hanno fatto i risultati. Il merito è della compattezza che abbiamo trovato dopo Perugia. E quando parlo di compattezza parlo di compattezza dentro lo spogliatoio. Sono arrivato con 5 persone dello staff e ho trovato un altro staff e dopo una settimana eravamo compatti, ci siamo conosciuti. Appena arrivato lo staff della società che era rimasto mi bombardava di messaggi perché ero arrivato da Catania e non conoscevo tutto e li avevo sul collo ed è stata una settimana complicata perché ho dormito davvero pochissimo. Poi una volta che ci siamo ripianati abbiamo trovato la nostra compattezza, la squadra ha trovato compattezza e penso che il merito sia di questo. Poi quando fai risultati, soprattutto nella partita col Lecce, ci vuoleun pizzico di fortuna e noi lo abbiamo avuto, però sono veramente cambiatti gli occhi dei ragazzi dopo Perugia, quindi si torna al mio rammarico di non essere arrivato leggermente prima e aver visto cambiare leggermente prima quegli occhi. Quando io dopo la partita di Cosenza dichiaro che questo è un gruppo che poteva avere 8 punti in più io ci credevo davvero. Questo è un gruppo che secondo me, a rimanere bassi, poteva avere 8 punti in più in campionato”.

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