E’ stato presentato Christian Maggio, tornato a vestire la maglia biancorossa, che l’aveva lanciato nel calcio professionistico.

Ad aprire la conferenza il ds Federico Balzaretti: “Diamo il bentornato a Christian, chiaramente non parlo di lui e della sua carriera perché la conoscono tutti. Avevamo ancora un posto in lista disponibile, visto che Tourgourdeau non era stato inserito per problemi fisici che ancora tutt’ora ha, per cui è nata l’esigenza visto l’infortunio di Cappelletti che si è protratto, anche se adesso siamo sulla strada giusta, poi c’è stato anche l’ultimo infortunio di Pasini, per cui siamo andati su Christian e lo ringrazio per aver accettato con grandissimo entusiasmo questa sfida. Abbiamo preferito portare un ragazzo che conosce l’ambiente, che abbia valori, che possa darci una mano dentro e fuori dal campo, piuttosto che un altro giocatore, sul quale avremmo avuto molte più incognite. È un piacere aver portato un ragazzo come Christian, siamo cresciuti insieme, so che persona è, lo ringrazio anche per le tempistiche perché è stata una chiamata “inaspettata”, però l’entusiasmo con il quale ha risposto, la voglia di mettersi in gioco, la sua vicentinitá, il fatto che in questo momento dove dobbiamo lottare tutti insieme, questi valori possono effettivamente emergere in campo e fuori dal campo, questo è stato il motivo importante che ci ha fatto spingere sull’avere Christian con noi.

Ha proseguito poi Christian Maggio: “Ringrazio il direttore Federico, il mister, la proprietà, per avermi dato questa possibilità di arrivare nella mia città, una città dove ho fatto un bel percorso soprattutto quando ero giovane e che mi ha dato la possibilità di crescere, non solo come giocatore, ma anche come persona. Dopo 19 anni ritorno in questa città, della quale ho sempre conservato un bel ricordo e un affetto che va oltre tutto e quindi ringrazio nuovamente la proprietà, la società, Federico e il mister per avermi dato questa possibilità di tornare per cercare di arrivare a questo obiettivo che è fondamentale, importante, perché solo essendo tutti uniti si possono raggiungere questi obiettivi.

Come sto? Mi sento bene, è chiaro come ho sempre detto, che arrivo da diversi mesi di inattività e comunque in questi mesi non sono mai stato fermo e ho sempre cercato di tenermi in movimento, non con l’idea ovviamente di tornare a giocare, però quando poi mi è arrivata questa chiamata del direttore, è stato difficile dire di no, soprattutto alla mia città. Avrei voluto tornare qualche anno fa, poi per tanti motivi non c’è mai stata la possibilità o l’occasione, però non potevo direi di no ora, lo so che per me è un momento particolare, devo cercare di entrare in forma subito e già da tre giorni a questa parte ho iniziato un lavoro specifico con il prof, con la squadra e quindi spero a breve, in pochi giorni, di entrare già col gruppo ad essere al servizio. Sabato? Io cercherò di essere convocabile, poi sceglierà il mister.

Cosa mi ha detto? No, non ha usato nessun argomento, mi ha detto “Che fai vieni?”. C’è stata un po’ di titubanza, però è difficile spiegare quello che provo in questo momento, so il momento particolare che sta passando la squadra e questo è stato il motivo in più che mi ha portato ad essere qui a Vicenza per cercare in tutte le maniere di arrivare a questo obiettivo. Lo so che è difficile, ma ho visto la squadra in questi giorni viva e questo è molto importante, perché per raggiungere gli obiettivi bisogna sempre essere convinti di quello che si vuole fare.

Se sarò pronto? Sono convintissimo, io ho avuto la fortuna di arrivare da una generazione di giocatori per i quali il lavoro era fondamentale, ora ovviamente dopo tanti anni, la mentalità e la modalità di prepararsi è cambiata molto, però questo a me ha fatto molto piacere, nel senso che comunque, arrivando da un percorso di lavoro importante con gli anni, ho sempre cercato di mantenermi, penso che essere professionisti, non solo in ambito sportivo, ma anche nella vita, alla fine ripaghi.

Cosa ha inciso nella scelta? Sicuramente più il cuore, non posso negarlo, per me è un’occasione importante, il ritorno in questa città dopo tantissimi anni, dove sono cresciuto da giovane e per me è un’emozione importante, spero di portarla in campo questa voglia e tutta questa emozione. Qualche mese fa c’era stata la possibilità di ritornare a giocare in altre società, però non avevo la testa pronta, per affrontare questo percorso. Ero partito con l’idea di intraprendere un corso di direttore sportivo e però adesso lo sto un po’ accantonando, perché ho un altro obiettivo ora in testa e spero di raggiungerlo.

La reazione di amici e parenti vicentini? Tanti sorpresi, ma com’è giusto che sia, ovviamente la notizia non è stata, perché non ho parlato molto in questi giorni, ho solo espresso la mia felicità di essere qua. Sento la mia città e soprattutto il mio paese, ho tanti amici, che sono contenti, tutti speravano un giorno del mio ritorno. Poi ripeto, so anch’io che non sono più giovane e però questo fa sì che posso dare tanto in altri ambiti, soprattutto con i ragazzi giovani che ce ne sono molti nel gruppo e che hanno bisogno anche di un consiglio, che penso faccia sempre bene, soprattutto in questo momento non positivo. La squadra? Li ho visti in questi giorni, capiscono il momento e stanno dando il massimo, perché in allenamento sto vedendo che stanno andando a 1000 e questa è una cosa importante, è capitato di passare nell’arco della mia carriera dei momenti difficili ed ho visto appunto, giocatori che nel momento di difficoltà hanno proprio mollato, invece i ragazzi sono proprio convinti di poter raggiungere un obiettivo, che al momento è difficile, però ce la possiamo fare.

Cos’è cambiato? Beh ovviamente è cambiato molto, però comunque lo stadio c’è e quello che c’era anni fa, però vedo comunque una società in crescita che vuole far le cose bene ma ci vuole del tempo, non è facile investire e avere tutto subito, ci vuole la programmazione e a lungo andare può diventare una società molto importante.

Chi conoscevo? Conosco Meggiorini con cui abbiamo condiviso diverse battaglie in campo. Contini lo conobbi al Napoli, era veramente un ragazzino ora l’ho trovato totalmente cambiato, è cresciuto molto, ha fatto un bel percorso, adesso sta facendo bene, speriamo che riesca ancora a crescere, perché secondo me ha delle qualità veramente importanti.

Brocchi? Con il mister Brocchi abbiamo giocato assieme a Firenze e ho fatto un anno con lui bellissimo, dove mi ha dato tanti consigli, perché all’epoca ero molto giovane e comunque me li porto ancora dietro, infatti quando sono arrivato abbiamo scambiato qualche chiacchiera, abbiamo ricordato un po’ i tempi passati. Con Balzaretti invece ho passato una vita in Nazionale, quindi ho condiviso tutto e abbiamo avuto sempre un bel rapporto e sono contento di ritrovarlo in un altro ambito, però comunque sempre qua vicino a me”.

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