Le parole di mister Brocchi, Stefano Giacomelli, Nicola Pasini, Daniel Cappelletti e Riccardo Brosco.
Brocchi: “Purtroppo dal palo preso con Ranocchia la partita è cambiata dal punto di vista dell’energia, del saper tenere alto il livello che è la più grande difficoltà che ha la mia squadra in questo momento. E come se dopo il palo di Ranocchia si fosse spenta la luce, sono quei segnali che in questo momento ci stanno facendo male, ai quali dobbiamo saper per forza reagire e continuare.
Una squadra che si deprime? Sicuramente non è in un gran momento sotto a quel punto di vista. Io credo che fino al palo di ranocchia la partita sia stata comunque ben interpretata. Abbiamo tenuto bene il campo, abbiamo creato delle buone trame, abbiamo messo in difficoltà la ternana, è stata una partita bella, combattuta. Quel palo lì invece di accendere, ha spento. In questo momento è il lavoro più importante da fare con questi ragazzi, perché non è una questione di gioco, una questione di mentalità, non è una questione di quello che si propone, perché come ho detto fino al palo di Ranocchia, abbiamo giocato una buonissima partita. Quando siamo rientrati nel secondo tempo, che eravamo sotto 2-0, avevamo avuto la palla col con Crecco e negli spogliatoi ho cercato di toccare proprio queste corde. Quelle del fatto di poterla riaccendere, che un episodio poteva cambiare l’inerzia della partita e poi è successo quell’episodio. I giocatori della Ternana mi hanno detto che era fallo, l’arbitro al VAR addirittura di no quindi quell’episodio condiziona un po’ tutte le partite perché prendendo il tre a zero, poi dopo rimani anche in 10 e la partita lì finisce. Giacomelli cosa ha detto? Non lo so. Ennesimo segnale di una situazione psicologica pesante? È sicuramente un gesto che non va fatto specialmente in un momento così difficile. Avevo appena fatto un cambio, lui poteva darci qualcosa di più importante, tanto è vero che pochi minuti prima avevamo creato una bella palla goal proprio con Giacomelli che ha messo dentro un pallone per Dalmonte che per poco non l’ha riaperta sul 2-1. E poi dopo succede quell’episodio lì. Serve una vittoria? La vittoria c’era già stata a Pordenone e pensavamo potesse essere quella della svolta. Poi dopo abbiamo perso in casa 1-0 anche se immeritatamente perché non meritavamo di perdere la partita in casa con la Reggina. Però se l’hai persa un motivo ci sarà. Poi oggi è successo quello che è successo. Il problema secondo me è proprio questo. Alleno una squadra che secondo me durante la settimana si allena bene, l’ho detto ieri in conferenza. Quando li vedo allenare vedo un gruppo che corre, che lotta. Quindi non posso essere deluso dalla settimana, però poi dopo la partita è diversa, gli episodi nella gara condizionano probabilmente i ragazzi che non riescono a sopportare le tensioni nei momenti della gara. Da quando sono arrivato c’è stata una partita con la cremonese che abbiamo fatto qualcosina di buono ma abbiamo perso 1-0 su rigore. Poi dopo abbiamo vinto a Pordenone e abbiamo fatto delle buone cose. In casa con la Reggina secondo me abbiamo fatto una buonissima partita e oggi fino al palo abbiamo fatto una buonissima partita. Però bisogna tirare le somme, dobbiamo essere onesti e sinceri, non si può sempre dire che le cose vanno bene perché non sta andando assolutamente bene. Bisogna metterci la faccia, bisogna chiedere scusa ai tifosi per questa figura che gli abbiamo fatto fare oggi e dobbiamo riuscire ad avere il carattere che hanno loro, la forza che hanno loro per uscire da questo momento perché serve veramente un po’ di spirito ultras quando si entra in campo ed è quello di cui in questo momento abbiamo bisogno e dobbiamo per forza tirare fuori. Un altro ritiro? Questa squadra il ritiro lo ha già fatto e non ha portato risultati prima che arrivassi io. Nella mia carriera non ho mai pensato che i ritiri punitivi fossero la cosa più importante per uscire da questi momenti. Sono sempre stato un giocatore temperamentale, un giocatore di carattere e sinceramente non era un ritiro che me lo faceva tirare fuori. Penso che ogni singolo giocatore debba riuscire a tirare fuori un qualcosa che ha, perché se è stato scelto per indossare la maglia del Vicenza è perché ha delle qualità, sia tecniche che fisiche, che mentali, perché sennò non arrivi a giocare in serie B e indossare una maglia importante come quella del Vicenza. Quindi c’è assolutamente bisogno che ogni giocatore cerchi di mettere da parte le paure e cerchi di mettere in campo quella che è la spregiudicatezza che serve per affrontare dei momenti difficili e per far girare le cose. Discorso mentale? Non ritengo sia un discorso tecnico. Io valuto le mie partite: da quando ci sono, la squadra a tratti ha fatto anche delle buone cose, anche oggi. A me piace un calcio aggressivo, sicuramente non di attesa, avevamo fatto secondo me è una buona partita. Ma non puoi pretendere di fare una buona partita e al primo episodio negativo andare in difficoltà. Questo è un aspetto che dobbiamo migliorare e dobbiamo metterci la faccia e tirar fuori qualcosa in più. La prima cosa da fare? Saper metabolizzare questa sconfitta, cancellarla ma anche di ricordarsi che è successa. Il Vicenza non può assolutamente permettersi di fare quello che ha fatto oggi. Non è il calcio, puoi prendere goal ma devi alzare la testa, devi lottare, devi combattere, devi tirare fuori anche quello che non hai e allora poi dopo le partite si possono raddrizzare, le puoi pareggiare, le puoi vincere. Però questo è l’aspetto più importante che ci deve essere in questo momento.
Giacomelli: “L’unica cosa che c’è da dire è dire scusa ai tifosi, chiedere scusa da capitano. Il risultato è pesante, ma noi di cosa vogliamo parlare la prima mezz’ora bene e poi il resto un disastro, un disastro perché poi siamo rimasti in 10 non dicendo nulla all’arbitro, Però anche di quello mi prendo la mia responsabilità. L’espulsione? Stavo parlando con Pasini che era il capitano e gli stavamo chiedendo spiegazioni, poi è stato validato, mi sono girato verso Pasini e gli ho detto “guarda che è umbro, lascialo stare” e lui si è girato e mi ha dato il rosso. Quindi non ho insultato nessuno e neanche detto nessuna parolaccia, né detto una frase offensiva, ho solo detto questo, quindi mi assumo la responsabilità anche perché non mi capita mai una cosa del genere, quindi chiedo scusa anche per questo. Credo che oggi sia la giornata per chiedere scusa e non parlare. Coi tifosi alla fine non c’ero perché purtroppo ero dentro e non potevo rientrare essendo stato espulso”.
Pasini: “E’ un problema mentale. Oggi siamo partiti bene, solo che al primo errore ci sciogliamo, è inutile dire altre parole. Abbiamo preso goal, l’uno a zero, poi prendi il due a zero e lì invece di ricompattarci, facciamo fatica a reagire ed è quello che stiamo pagando in questo momento. Giacomelli? Non aveva detto niente di particolare, cioè in quel momento è normale che siamo arrabbiati, ovviamente la situazione è difficile e l’arbitro poteva lasciare andare, veramente poteva evitare. Sapendo anche la situazione, sapendo che stavamo già perdendo 3-0. Fine gara? Un confronto con i tifosi era normale che ci fosse, dopo che prendi cinque goal, è normale che ci sia. Ci hanno detto le loro ragioni e noi siamo i primi a saperlo che è così. In queste situazioni c’è poco da rispondere. Hanno tutte le ragioni, noi dobbiamo pensare solo al campo e allenarci al massimo per reagire a questa situazione. Il rischio c’è, ma noi non dobbiamo pensare che ci sia, nel senso che dobbiamo reagire al massimo e pensare partita dopo partita. Sembrano le solite banalità ma è la verità ed è quello che faremo, adesso concentriamoci sulla partita col Monza, ricarichiamo le pile e reagiamo”.
Cappelletti: “Io penso, che tutto quello che è venuto poi abbia poco valore, nel senso che io mi sento la responsabilità d aver da prima messo la squadra in difficoltà e poi averla lasciata proprio nel momento peggiore, pensavo di aver recuperato dal problema che ho avuto nelle scorse settimane e invece purtroppo il problema si è ripresentato durante la partita. Purtroppo li è il momento in cui ho sentito più male E poi l’avversario mi ha un po’ sbilanciato e non sono riuscito ad intervenire sul pallone per mettere fine all’azione e purtroppo poi ne è scaturito il goal. Da lì è cambiata la partita, fino a lì si parlava e si sarebbe parlato di una partita totalmente diversa secondo me. È per questo che mi sento la responsabilità di com’è andata a finire la partita di oggi.
Poi tutto quello che viene dopo sì, non c’è stata la reazione dopo cinque goal presi, però sono tutte cose conseguenti, in questo momento è troppo facile fare di tutta l’erba un fascio, vedere tutto negativo, perché comunque siamo ovviamente in difficoltà, però come detto, senza quell’episodio non staremo a parlare di queste cose. Tornando indietro non giocheresti? Io mi sono allenato per tre settimane e comunque ero carico ed ero certo di poter dare una mano alla squadra invece, purtroppo, non è stato così e sono veramente rammaricato, e come ho detto, mi prendo la responsabilità di come sono andate le cose perché comunque senza questo episodio non staremo a parlare di quello che è successo oggi”.
Brosco: “Secondo me abbiamo fatto uno dei primi tempi migliori da inizio stagione perché stavamo dando sicuramente di più, perché abbiamo avuto delle occasioni nitide per far goal oltre al palo e quindi ero rientrato negli spogliatoi con l’ottimismo di poterla recuperare. Nell’episodio del terzo goal il fallo secondo me era netto, però gli arbitri possono sbagliare, quindi sicuramente non è stato quell’episodio che ci ha fatto perdere cinque a zero. Dobbiamo metterci sotto lavorare, dare sempre di più in allenamento e chiediamo scusa ai tifosi che sono sempre presenti. La prima cosa da fare, credo, ed è difficile, è cancellare mentalmente questa brutta sconfitta. Dobbiamo ripartire dall’atteggiamento del primo tempo e sperare anche che ci giri un po’ di fortuna. La fortuna dobbiamo essere bravi a portarcela dalla nostra parte, siamo consapevoli che giocheremo contro due squadre forti nelle prossime due partite, ma io nonostante la posizione di classifica sono convinto che la squadra abbia dei valori importanti e quindi ci sono le basi per risorgere da questa situazione che tutti noi non ci immaginavamo. Sicuramente la posizione di classifica influisce sulla testa, quando sai che devi andare fuori casa e devi vincere la partita, quando giochi bene, arrivi bene e giochi carico, ma poi subisci subito a freddo il goal immeritatamente e psicologicamente ci sta che un po’ la paghi. Però dobbiamo migliorare sicuramente e soprattutto nell’atteggiamento psicologico, perché nelle partite si può andare anche in svantaggio, ma si può anche recuperare, succede in tutte le giornate e in tutte le categorie, prendi lo svantaggio e poi puoi ribaltarla, non è che ogni volta che si subisce, la si deve vivere come una tragedia”.