Le dichiarazioni di mister Stefano Vecchi, Giuliano Laezza e Maxime Leverbe, al termine della gara contro il Renate.

Vecchi: “Abbiamo spinto fino alla fine alla ricerca del goal e siamo stati premiati. Il forcing che abbiamo messo per tutto il secondo tempo alla fine ha dato i suoi frutti, abbiamo avuto delle occasioni anche importanti con Morra prima e poi con Rauti. Era una partita che sapevamo che sarebbe stata combattuta. Il primo tempo è stato un po’ più in equilibrio, il secondo tempo invece li abbiamo messi là, poi è chiaro che in contropiede può succedere sempre di tutto, siamo stati bravissimi nel rientrare anche quando attaccavamo in tanti perché nel secondo tempo eravamo anche 7-8 dentro l’area avversaria e poi alla fine siamo stati premiati dal gol di Max.

Qualche anno fa qui il Vicenza aveva perso negli ultimi minuti? Siamo stati molto bravi, benissimo anche chi è entrato, che ancora una volta ha tenuto altissimo il livello della squadra, abbiamo continuato a spingere ed erano già pronti per entrare in una partita che è stata una lotta, una battaglia. Nel secondo tempo siamo stati anche sicuramente bravi nel muoverla nonostante il campo, nel primo tempo invece abbiamo fatto un po’ più fatica, anche se poi la partita comunque era in equilibrio.

Risultato Padova ha condizionato umore? Sicuramente era diverso da quello del pre Pro Patria, perché è chiaro che si sa e si respira, infatti, sarebbe più giusto giocare nello stesso momento. Noi dobbiamo giocare molto spesso dopo di loro, questa volta diciamo così, sicuramente avevamo lo stimolo in più, anche se poi dopo bisogna sempre mantenere il giusto equilibrio. Capita che magari però vai oltre a quello che serve , come nel primo tempo il fatto di sapere che poteva esserci la possibilità di recuperare dei punti o comunque di avvicinarci un po’, probabilmente ha influito. C’è servito l’intervallo per dare un po’ di ordine e di tranquillità, poi ripeto i cambi ci hanno spinto ancora là.

Vicenza trascinato dai difensori? Anche dai centrocampisti, dagli esterni, mentre gli attaccanti avevano contro dei difensori che li facevano respirare poco e non era facile, però nonostante questo abbiamo avuto delle occasioni, Morra ha avuto un’occasione clamorosa, Rauti anche. Siamo arrivati dentro l’area con Carraro, siamo arrivati a mettere tanti cross, ci sono state tante situazioni pericolose nel secondo tempo. Ogni tanto dico a loro che le partite bisogna vincerle e se bisogna buttarla dentro con le mani, va buttata dentro con le mani, nel senso che in un modo o in un altro devi spingerla dentro questa porta. Oggi è andata proprio così, c’è stata la forza di volontà di una squadra che ha avuto un’energia e un impatto dimostrando che voleva andare a vincere la partita.

Ammonizione? A volte esagero un po’, però penso di essere sempre corretto.

Non bisogna eccedere nell’entusiasmo? Bisogna continuare, noi siamo abituati a fare quello che dobbiamo una partita alla volta, siamo abituati a lavorare sodo, cercare di migliorare, di crescere ed è quello che ho sempre detto. Adesso ci siamo avvicinati un po’, spingiamo, continuiamo a fare quello che stiamo facendo. Non dobbiamo cambiare nulla, nel senso che dobbiamo continuare a fare quello che si sta facendo con la consapevolezza di essere una squadra forte ma sapendo anche che ci siamo avvicinati ma davanti ci sono ancora loro.

Espulsione Leverbe? Sono leggerezze che non devono succedere per una squadra che è sul pezzo. E’ vero che un gol così lo si sogna da quando si inizia a giocare, però poi bisogna pensare che il campionato non finisce qui, non finirà dopo Salò, non finirà dopo Padova, bisogna rimanere sempre lì”.

Laezza: “Abbiamo fatto un testa contro testa e mi si aperta una ferita, in un punto in cui esce parecchio sangue. Sono stati bravi i medici a medicarmi per far sì che riuscissi a ritornare in campo subito. Gioia? Siamo stati premiati. Nel primo tempo abbiamo fatto più fatica a livello di palleggio e di gioco. Nel secondo abbiamo spinto, siamo stati più coraggiosi e abbiamo dato tutto e siamo stati ripagati da una grande vittoria.
Spinta in più dai difensori? Su un campo così si fa più fatica, avendo tanti giocatori di qualità. Siamo stati bravi tutti nel portare a casa un risultato veramente importante. Ha condizionato sapere il risultato del Padova? Ovvio che lo sapevamo, ma stiamo facendo un percorso importante, ci siamo parlati tra di noi e pensiamo solo al nostro percorso e al nostro cammino. Ora è ancora presto per parlare, la classifica la vediamo ma sappiamo che è ancora lunga e difficile, con partite importanti. Dobbiamo continuare a pensare partita dopo partita. Ci abbiamo creduto sempre? Stiamo disputando un gran campionato, come lo stanno facendo anche loro. Il distacco prima era più grande, ma siamo sempre rimasti sul pezzo, sempre concentrati sul nostro obiettivo, continuiamo a pensare al nostro percorso e vedremo poi come andrà a finire. Sicuramente non è facile, perché vinci ma sei ancora lì e mentalmente è dura ma abbiamo una rosa e uno staff con persone che riescono a gestire queste pressioni. Rigore su Morra? C’è stato il tocco del difensore su Claudio, per me era rigore, ha visto in maniera diversa e va bene così. Trattenuta su me e Della Latta? Senza VAR è difficile vedere e chiamare un rigore così. Voci di mercato? C’erano state ma il mio obiettivo era rimanere a Vicenza per provare a vincere il campionato. Dobbiamo essere tutti sul pezzo, chi gioca, gioca, abbiamo bisogno di tutti e dobbiamo farci trovare tutti pronti”.

Leverbe: “Fare un goal così è un sogno, la rete che fa vincere la tua squadra in una partita importantissima che ci porta -3 dal Padova. Ho vissuto troppe emozioni, non c’ho capito più niente e appena ho tolto la maglia, mi sono reso conto dell’errore perché ero già ammonito. Tante emozioni bellissime che ricorderò per sempre. Goal? Il gol è stato uno schema provato in settimana, durante la gara non era andata bene. La palla era perfetta, davanti Rauti mi ha fatto un mezzo blocco che mi ha permesso di prendere il terzo tempo e di segnare, poi non mi ricordo più niente (ride, ndr). La corsa? Non capivo più niente, troppe emozioni, dovevo andare sotto la curva, spero che i tifosi mi perdonino per quest’esultanza che mi farà saltare una partita. Non vedo l’ora di affrontare il Padova per provare ad accorciare ancora di più su di loro. La partita? Sapevamo che sarebbe andata così, il Renate nel proprio campo riesce a giocare bene, noi meno su questi campi. Il primo tempo ci è servito per prendere le misure, nel secondo abbiamo avuto più occasioni ed è arrivato il goal. La partita della svolta? La svolta è iniziata da un po’. Questa gara continua il percorso che stiamo facendo, sapevamo che oggi sarebbe stata dura vincere, ci siamo riusciti e siamo felici. Non è un inizio, è la prosecuzione di un percorso”.

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