Le dichiarazioni di mister Stefano Vecchi, Claudio Morra e Ronaldo Pompeu da Silva, al termine della gara contro l’Union Clodiense.
Mister Vecchi: “A volte ci complichiamo la vita, sembra quasi che abbiamo bisogno di vivere sotto pressione per tirar fuori il meglio. Sotto un certo punto di vista è una cosa importante, dall’altra sarebbe meglio per tutti riuscire a gestire meglio il vantaggio di 2 a 0 e non mettere in discussione una partita pienamente chiusa e meritata. Nessuno regala nulla e sappiamo che dobbiamo giocarci tutte le partite fino al 95’ e anche questa pressione che ci cerchiamo da soli, può essere un qualcosa di positivo, perché nelle prossime tre partite potrà anche capitare un risultato meno rotondo o una partita che devi cercare di vincere a tutti i costi fino al 95’ dove si deve spingere al massimo. Quindi benissimo il risultato per larga parte di gara, poi sarei più contento per il mio cuore di evitare questi rischi, ma anche per quello di tutti quanti (ride, ndr).
Calo di concentrazione? Smettiamo di essere squadra perché poi quando uno ha la palla si aspetta la giocata del singolo, senza dare soluzioni di giocate, per cui il singolo poi è obbligato a cercare cose complicate e magari vai a perdere il pallone. Abbiamo preso un goal da rimessa laterale, sicuramente non eravamo messi bene, lo devo ancora rivedere e anche in questo occorre tenere le antenne alzate. Fa girare le scatole perché noi siamo una squadra che subisce pochissimi goal e nelle ultime due partite in casa abbiamo subito goal praticamente al novantesimo dalla penultima e dall’ultima in classifica che hanno un buon potenziale offensivo, però non ci possiamo permettere certe leggerezze, anche se è vero che nascono dall’unico tiro nello specchio della porta. In queste ultime tre partite dobbiamo alzare questo livello di tensione e di pressione per tutti i 95 minuti.
Rigore? C’era? Perché sennò altrimenti dicono che piangiamo. L’altro dopo mi sembrava evidente. Abbiamo creato anche diverse opportunità da goal nel primo tempo e anche all’inizio del secondo tempo potevamo chiuderla e portarla con serenità alla fine. C’è questo neo che però non toglie nulla a una partita vinta con merito, a una partita che ci permette di rimanere ancora davanti, manca una partita in meno alla fine del campionato, ne mancano poche, dobbiamo spingere tutti assieme.
Panchina con tanti cambi all’altezza? C’è questa consapevolezza, non voglio però che ci siano gerarchie già preordinate anche se nelle ultime gare hanno giocato più o meno sempre gli stessi. Chi è fuori quando entra mi deve dimostrare, perché c’è ancora tempo per diventare decisivi e determinanti. Può essere il goal di un subentrato, può essere il goal di qualcuno che ha giocato meno che ci permette di arrivare al grande obiettivo e poi essere ricordato per quello. Qualcuno ha più opportunità, qualcuno meno ma anche quelli che hanno meno opportunità possono diventare decisivi.
Curva? Senza parole. Bello lo striscione, perché a Vicenza si respira la storia, ma lo striscione di inizio gara era proiettato al futuro. Bellissimo. Continuo a ripetere che è un sostegno per noi importante, lo è stato fino ad oggi e sono sicuro che sarà così fino alla fine. Uno dei motivi per il quale siamo a questo punto della classifica è perché chi è dentro ha spinto al massimo per crederci fino alla fine e vogliamo alimentare questo entusiasmo, questa energia attraverso le prestazioni e i tifosi ci danno sicuramente un grande sostegno”.
Morra: “Sono contento della doppietta, soprattutto perché ha aiutato a vincere. Era il primo rigore, quest’anno ce ne avevano fischiato solo uno, quindi era inaspettato, sono contento dei due gol. Era già stato deciso che lo battessi io e sono andato subito sulla palla. Il primo gol invece? Sul primo gol mi sono messo in quella posizione lì, lo avevo già pensato, ero pronto per la spizzata indietro se fosse arrivata e quindi sono arrivato pronto. Appena l’ho vista, mi è venuto un po’ istintivo andarci di collo ed è andata bene.
Sul finale cos’è successo? È stata una partita che ha portato via tante energie quindi ci sta, abbiamo cercato di gestire la partita, poi lui comunque ha fatto un gran gol e ha riaperto la partita ma è importante che dopo siamo riusciti a gestire e a vincerla.
A più quattro come si sta? Sicuramente si sta bene, però come abbiamo fatto negli ultimi mesi dobbiamo guardare a noi e fare più punti possibili, giocare le ultime tre partite concentrati e a mille.
Clima caloroso? Fa la differenza, perché lo senti. Ci sono stati due o tre momenti in cui calata un po’ la partita e si è alzata la voce, ci hanno dato quel qualcosa in più per spingere e continuare come stavamo facendo.
Dipende tutto da noi stando davanti? Sicuramente è cambiato questo, adesso dipende da noi. Sappiamo quello che dobbiamo fare e sappiamo quello che vogliamo andarci a prendere, quindi dipende da noi e dobbiamo lavorare già da martedì con il nostro obiettivo in testa.
Tredici goal? Sono contento dei numeri ma sono contento in generale di tutto, della squadra, di me e di quello che stiamo facendo”.
Ronaldo: “Siamo contenti per il cammino che abbiamo fatto fino adesso, è normale che arrivati a questo punto dobbiamo arrivare fino in fondo, quindi siamo contenti per la vittoria. Alla fine abbiamo sofferto un po’, però ci può anche stare, adesso mancano ancora tre partite e una alla volta faremo il massimo come sempre.
Mio momento di forma eccezionale? Dai dati tutti quanti stiamo bene. Dimostriamo ogni partita sotto l’aspetto fisico, perché comunque corriamo tanto, vediamo anche i dati dopo le partite, quindi sotto l’aspetto fisico stiamo bene tutti quanti. Poi quando le cose vanno bene, tutti corrono, tutti danno una mano e le cose escono più facilmente.
Complicati il finale? Da un fallo laterale non possiamo prendere goal, però alla fine si gioca sempre contro altri 11 che possono fare goal come facciamo noi, è normale che dobbiamo stare più attenti, perché alla fine rischiamo di complicarci la vita. Abbiamo visto anche l’Inter ieri che vinceva tranquillamente e si è fatta riprendere, ne avevamo parlato anche prima della partita, noi per fortuna siamo stati un po’ più bravi però ci deve servire come lezione, perché le partite non finiscono mai. Sulla carta tutti dicevano che sarebbe stata una partita facile, invece partite facili non ce ne sono, quindi ci servirà per le prossime partite per stare un po’ più attenti.
Giocare con un pubblico così come è stato oggi? Ogni volta che giochiamo in casa è sempre bello, ci spingono, ci hanno spinto anche quando stavamo là dietro. Oggi ci hanno spinto ancora di più, quindi è sempre bello, peccato che giocheremo solo un’altra partita in casa, però ci accompagnano anche fuori casa, ci danno sempre una mano ma giocare in casa è veramente bello.
Con Carraro parliamo molto? L’intesa ce l’abbiamo tra tutti quanti, perché comunque parliamo anche dei giocatori che stanno fuori, che sono giocatori importanti, come Fausto, Simone che è rientrato dall’infortunio, Loris che comunque può fare più ruoli. Siamo coperti e avendo così tanti giocatori bravi, quelli che giocano devono comunque dare qualcosa in più, perché fuori c’è gente brava. Comunque sì, con Marco c’è intesa, ci troviamo bene, ma come ci troviamo bene con tutti gli altri.
Ci abbiamo creduto sempre? Ho detto tante volte che questo gruppo ha attraversato tanti momenti difficili, però è sempre rimasto unito e secondo me la nostra forza è questa, perché tanti episodi sono girati contro quest’anno, però non abbiamo mai mollato. Devo dire che anche i tifosi, quando eravamo lontani dal Padova, ci hanno sempre creduto, quindi diciamo che è un insieme di cose. Se tutti vanno dalla stessa parte, prima o poi, i risultati arrivano. Siamo stati bravi a stare lì, crederci sempre e adesso manca poco. Mancano tre partite, c’è ancora tanta fatica da fare, però tutti insieme ce la faremo”.