Le dichiarazioni di mister Dan Thomassen, al termine della gara contro il Trento.

“C’è stato un atteggiamento diverso, che è quello che comanda tutto. Soprattutto nella fase di non possesso, la convinzione nel fare le cose, il modo in cui vai fuori sull’avversario, la voglia di aggredire e di riaggredire quando perdiamo la palla, e questo a mio avviso ha spostato la partita a nostro favore oggi.

Alla viglia avevo detto che era importante la fase di non possesso? E’ il parametro in assoluto più importante per noi in questo momento e oggi ne è stata la prova. Ognuno ha rispettato i compiti e l’ha fatto con convinzione, con determinazione, così rendiamo la vita difficile all’avversario in primis e questo ci permette poi di conquistare la palla e venire fuori con le nostre qualità.

Aspetto mentale? L’atteggiamento è un aspetto mentale, ci stiamo lavorando, i ragazzi in primis devono far loro questa cosa quanto prima possibile, oggi è stato un passettino, ma deve essere una partita che ci rende consapevoli e quell’atteggiamento ci può dare una grossa mano.

Segno di coraggio lasciare fuori tanti titolari precedenti? Ho ragionato solo su questa partita, perché in questo momento non mi prendo il lusso di ragionare troppo in là, perché abbiamo prima di tutto bisogno di dare un segnale a noi stessi e quindi oggi le scelte sono state fatte solo sulla settimana, su quello che ho osservato, su quello che ho visto. Adesso, chiaramente, ci sono due partite in nove giorni, questa era la prima di tre, ma sulla prima, non conviene fare tanti calcoli, chiaro che ora abbiamo la partita tra quattro giorni e quindi ci sono altri aspetti da considerare. A questa partita siamo arrivati comunque con una settimana di lavoro normale e ci sono da considerare un po’ di cose in ottica di giovedì e di martedì. Ferrari? Non si era allenato sempre in settimana, aveva avuto un problema fisico, ogni tanto saltano fuori dei problemini che sono più da preservare, per non rischiare in questo punto della stagione di perdere qualcuno. L’ho detto il primo giorno che sono arrivato, voglio valorizzare tutta la rosa e questo vuol dire anche che quando qualcuno ha un problema, preservarlo, ed è stato fatto così in settimana. Quando è entrato ha fatto comunque bene.

Brivido di troppo? Gli errori individuali o gli episodi fanno parte del calcio, io cerco sempre di osservare nel complesso la partita, come è stata gestita tutta la fase di non possesso e quanto gioco, tempo, spazio, concediamo all’avversario, dopo il calcio è fatto anche di episodi. Facciamo fatica a toglierli quindi, preferisco sottolineare l’atteggiamento che c’è stato nella fase di non possesso nell’arco dei 90 minuti.

Modulo? L’avevo detto anche ieri, i due sistemi non si scostano così tanto. Oggi ci ha permesso di avere un giocatore fisso sul loro play, ovvero Stoppa in fase di non possesso, diciamo che questo era un pensiero in meno su chi doveva andarlo a prendere. Però voglio dire sono considerazioni che facciamo di partita in partita a seconda dell’avversario.

Squadra più compatta? E’ una questione che dipende anche dall’altezza della pressione, di dove ci troviamo. È una questione di avere compattezza sì, ma poi è il modo di come affronti ogni singolo duello in campo. È questo che fa la differenza ed è un atteggiamento che inizialmente è individuale ma che poi si trasmette. L’ho detto ai ragazzi oggi prima della partita: l’atteggiamento dev’essere una cosa virale. Viene trasmesso, se uno lo fa, chi lo vede molto spesso poi è predisposto a copiare l’atteggiamento del compagno. È un aspetto individuale che poi diventa di squadra.

Cosa occorre ora? Non voglio neanche parlare di non abbassare l’attenzione, dobbiamo alzarla ancora di più. Il campo d’allenamento ci serve per continuare a stimolare gli aspetti di cui stiamo parlando, per cui da quel punto di vista sull’atteggiamento c’è solo da accelerare, non da mantenere.

Nessun ammonito? I falli da ammonizione molto spesso avvengono quando la distanza dall’avversario è troppa, quindi o arrivo in ritardo o sono costretto a fare falli da ammonizione. Quindi in realtà l’aggressività che diventa poi quasi irruenza, a volte, ci porta ad essere molti vicini all’avversario e poi quando sei così vicino, diventano falli ma non da ammonizione. Poi ripeto, non è un parametro soltanto negativo quello delle ammonizioni, perché poi quando servono fanno parte del gioco.

Buona prestazione dei terzini? Avevamo preparato la partita dando un compito particolare non solo alla linea difensiva ma soprattutto ai terzini su determinate situazioni, nella quale erano chiamati a leggerle molto bene e a fare delle cose che magari possono sembrare insolite per un terzino ma le hanno risolte molto bene entrambi.

Dalmonte gran bel gol? Concordo. Ha fatto un’azione individuale di estrema qualità che è quella che poi il ragazzo ha dentro. Io, per come sono fatto, mi soffermo di più sul primo gol, dove c’è una collaborazione, ci sono della relazioni tra 3-4 giocatori che portano al gol. Dico sempre che quando uno fa l’assist poi siamo contenti in due, chi fa gol e chi fa l’assist. Mi cade più l’occhio sul primo gol.

Nel complesso quanto sono soddisfatto? Sono soddisfatto ma altrettanto determinato per mantenere altissima l’attenzione e la consapevolezza di quello che serve per fare quello che abbiamo fatto oggi.

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