Al termine della partita contro il Sangiuliano, si è presentato in sala stampa mister Francesco Modesto.
“Ci siamo fatti male da soli. La partita era in pieno controllo. Nel primo tempo abbiamo sbagliato tanto davanti. Si parla sempre dei goal presi e degli errori che si fanno quando subisci le reti, però davanti siamo stati molto leziosi e così le partite rimangono aperte. Poi su un calcio d’angolo, abbiamo preso gol. L’espulsione, invece, è frutto di un’ingenuità. In dieci contro undici ci abbiamo provato, ma non ci siamo riusciti, poi l’ultima rete l’abbiamo presa in contropiede in un momento in cui eravamo tutti davanti per cercare il pareggio. Questa è la gara, siamo arrabbiati. Dobbiamo diventare tutti grandi, a partire da me. Dobbiamo capire che ci sono delle opportunità da sfruttare e noi non l’abbiamo sfruttata. Si riparte, già da domani, in allenamento. Dobbiamo essere consapevoli, io in primis, di quello che dobbiamo fare.
Cosa succede dopo essere andati in vantaggio? Succede che ci suicidiamo da soli, perché facciamo tutto noi, non lo fa l’avversario. Fino al goal subito su calcio d’angolo, non mi ricordo nemmeno un loro tiro in porta. Siamo fragili in determinati momenti. Abbiamo commesso un’ingenuità sull’espulsione, perché non dobbiamo rimanere dieci contro undici, quello era un fallo da non fare, non ce n’era motivo. Abbiamo avuto delle occasioni per andare in parità, ma non ci siamo riusciti. Male, malissimo. Dobbiamo capire cosa vogliamo fare da grandi.
Ci siamo sciolti? Abbiamo fatto tutto noi, abbiamo sbagliato tutto noi.
Evitare i contropiedi? Il secondo gol è stato preso su un fallo laterale, non su un contropiede. Ci siamo suicidati doppiamente. Abbiamo perso di vista un giocatore appena entrato ed è un errore molto grave, su un fallo laterale, dove abbiamo perso la marcatura. Dobbiamo essere molto più attenti e concentrati. Parte tutto dal primo tempo, dove siamo stati super leziosi e non ce lo possiamo permettere. Mentre nel secondo tempo le partite possono cambiare a causa degli episodi. Con i se e con i ma, penso che pure io avrei voluto cambiare qualcosa, ma non avevo più centrocampisti da mettere dentro, avrei dovuto adattare qualcun altro a centrocampo ma penso che sarebbe andata allo stesso modo.
Troppe sconfitte per arrivare al primo posto? Siamo sempre qui a ripetere sempre le stesse cose, sempre a dire che non si possono fare errori, questo la squadra l’ha capito bene. Al momento, nello spogliatoio, non vola una mosca, sono i primi a tenerci. Però poi continuiamo a sbagliare. Dobbiamo crescere in fretta, dobbiamo essere maturi in queste partite in cui la posta in palio è davvero alta. E sarà sempre alta in tutte le partite, da qui alla fine.
Perché siamo tornati indietro a livello di mentalità? Nelle tre precedenti eravamo stati “cattivi”. Non me lo spiego nemmeno io. Ci facciamo del male da soli. Dovremmo essere una squadra operaia, giocando più semplice possibile e invece ci specchiamo, vogliamo fare la giocata per forza e ognuno di loro vuole essere determinante. Sindrome della primadonna? Non è questione di essere primedonne, è che la partita ti dà la sensazione di essere semplice e semplice, invece, non lo è. Queste partite pesano tanto e in tutto. Dopo tre vittorie consecutive, avevamo trovato un’autostima importante e oggi abbiamo fatto goal nel primo tempo e poi succede qualcosa di inspiegabile. Non è la prima volta che accade e che cadiamo sugli episodi. Penso che la fiducia ci sia sempre, dobbiamo ragionare bene su determinate cose e andare avanti.
Migliore gara di Ronaldo per lunghi tratti? I nostri problemi non stanno nei singoli, ma nelle ingenuità di una squadra che deve capire la realtà. Dobbiamo stare sul pezzo, non dobbiamo essere belli ma possiamo essere brutti ma efficaci. Sono amareggiato, come lo sono anche i giocatori, perché non ce lo aspettavamo. Però nelle difficoltà, dobbiamo rimboccarci le maniche.
Più deluso o più arrabbiato? Sono arrabbiato, non sono deluso. Deluso lo sono stato in un’altra partita. Sono arrabbiato, anche con me stesso, perché non riesco a tirare fuori quella consapevolezza che deve avere questa squadra.
Sostituzione di Greco? Non c’era motivo per cambiarlo, altrimenti ad ogni ammonizione dovrei sostituire. Quando uno è ammonito, sa di esserlo, poi non è che è stato ammonito per aver fermato un contropiede da ultimo uomo, era un’entrata evitabile e mostra mancanza di consapevolezza da parte sua. Non è per crocifiggerlo, ma gli episodi sono importanti e possono cambiarti la partita ed essere lucidi è fondamentale.
Decidere cosa essere? Il nostro è un percorso, devo spingere i ragazzi a dare il massimo. Però dobbiamo decidere tutti cosa vogliamo fare. Io in primis, sono l’allenatore, mi prendo tutte le responsabilità perché è il mio mestiere, i ragazzi li conosco tutti bene e so quanto ci tengono, ma dobbiamo avere più pelo sullo stomaco.
Colpo duro? È un colpo duro per tutti. Siamo tutti arrabbiati, però questa rabbia si deve trasformare in voglia, nulla è finito, si ricomincia a lavorare.
Il primo posto? Io ci credo sempre, fino all’ultimo secondo e i miei giocatori ci devono credere fino all’ultimo, ne ho viste tante, quindi perché non crederci? Perché abbatterci? Perché deprimerci? Questa squadra non deve deprimersi, deve andare forte per migliorarsi tutti i giorni. Questo è il mio pensiero e lo porto avanti.
Un possibile cambio di modulo dopo l’espulsione? In altre partite, in dieci, ho fatto la stessa cosa e abbiamo retto. Se avessi tolto una punta, ci saremmo schiacciati dietro e non saremmo più riusciti a salire e magari avremmo comunque parlato di una sconfitta”.