Le dichiarazioni di mister Dan Thomassen e Franco Ferrari, al termine della gara contro il Pordenone.

Thomassen: “Abbiamo vissuto delle difficoltà in partenza, il Pordenone era estremamente motivato e carico. Voglio sottolineare l’importanza di come i ragazzi stanno andando oltre, nel gestire la difficoltà e nel viverla. Oggi in cinque o sei hanno avuto i crampi, sono sicuramente frutto di un periodo, gli ultimi 10 giorni che hanno avuto anche un’altalena emotiva. Non solo dovuti al carico fisico, ma c’è anche il carico emotivo, importante in questo periodo. Vedere che vanno oltre e che soffrono insieme e che chi ha i crampi, si rialza e continua, è la vittoria più grande di oggi.

Avvio? Forse, a livello tattico, è stato il momento in cui abbiamo sofferto di più, però ho avuto la netta sensazione, durante tutta la gara che ci eravamo. È stato un avvio un po’ al rallentatore, se vogliamo, però, merito anche di un avversario che è venuto qui e ci ha messo un po’ in difficoltà all’inizio. Abbiamo fatto qualche accorgimento tattico, dopo un quarto d’ora circa e siamo riusciti a fare una prima pressione con più qualità e da lì secondo me è stata una gara molto in pareggio, sotto tanti punti di vista, anche a livello di agonismo. Mi porto a casa una prestazione di carattere, che è la cosa che sto chiedendo da quando sono arrivato.

Confronto positivo in campo tra Cappelletti e Ronaldo? Concordo, è successo nella finale di Coppa alla fine del primo tempo, oggi è successo in campo. Sono cose che fanno parte di questo gioco, non siamo in un ufficio a lavorare, ma siamo dentro un campo da calcio, c’è il contatto fisico, l’acido lattico che a volte arriva fino alla testa, c’è fatica, ci sono difficoltà, agire ed esporsi con il compagno, è assolutamente permesso, anzi a volte, se non viene fatto, è un errore. Quindi quando i ragazzi si chiariscono in campo è giusto così, anche con modi forti, perché non stiamo giocando con le bambole, quindi concordo che è un segnale positivo.

Cappelletti recuperato? E’ stata la prima lettura che ho fatto quando sono arrivato, provare a recuperare, e non so se sia il termine giusto, qualche giocatore che o fisicamente o per altri motivi, magari era rimasto ai margini. Tutti in questa rosa possono dare un apporto molto importante, non solo dentro in campo, ma anche la panchina, durante la settimana, nelle letture dei momenti difficili in gara, nel consiglio al compagno e questi giocatori vanno valorizzati e Daniel è un esempio. Oggi ha avuto un confronto acceso con Ronaldo, ma sono due giocatori di esperienza, di personalità ed è giusto che sia così, cioè io ne sono contento.

Tonin? El bocia lo conosco bene, ce lo avevo fino a poco tempo fa in Primavera, è entrato bene e non è scontato riuscire a tenere il fisico, contro i due difensori del Pordenone, che era una squadra allestita per vincere il campionato. A fine partita, gli ho detto dentro lo spogliatoio, che è stato meglio che gli abbiano fatto fallo, altrimenti avrebbe sbagliato il goal. Scherzi a parte, sono estremamente contento per Federico, se è entrato è perché se l’è meritato.

Bellich? Distorsione alla caviglia, valuteremo l’entità.

Cavion? Volevo mantenere le energie in campo, in un momento in cui stavamo un po’ soffrendo, quindi non è stato un cambio, di per sé, su Cavion, è stato un voler far entrare Jimenez che in quel momento, ha grande qualità con i piedi e riesce a calmare un po’ la palla, come uso dire io e in quel momento, secondo me, serviva un po’, magari meno dinamicità, che è quello che ci da Michele, è un po’ più gestione palla.

Cambio modulo? Cerco di capire cosa ci sta dicendo la partita, più che altro, prepariamo come tutti un piano gara. Poi però il piano gara vale fino al momento in cui non funziona più, bisogna essere poi veloci a leggere quello che può essere un cambio di un giocatore, può essere cambiare leggermente modulo e quindi in realtà non faccio una distinzione tra 4-3-3 meglio del 4-2-3-1, facciamo una lettura sulla partita preparandola, e poi a partita in corso bisogna cambiare. Ogni partita fa storia a sé, quindi non la guardo tanto in quell’ottica, ma cerco appunto di preparare il piano gara su tutto quello che vediamo sull’avversario e poi ci mettiamo poco a cambiare tra l’uno e l’altro.

Il cambio di Ferrari? Era per mantenere ancora energie davanti. Rolfini ha anche caratteristiche leggermente diverse, sulla prima pressione, l’abbiamo portato al centro e messo dentro Begić largo, era per dare un po’ di muscoli, un po’ di energia, comunque Franco è un altro di quelli che ha giocato 90 minuti martedì sera e un calo fisiologico era normale.

Lottato sotto la Curva? E’ bello vedere i ragazzi in campo che vanno oltre la difficoltà, vanno oltre i dolori, vanno oltre i crampi. Tutti vogliamo vedere questo, i valori anche umani messi in campo, con grande umiltà, nel gettarsi oltre le difficoltà”.

Ferrari: “19 reti in campionato e 5 in Coppa? Sono contentissimo, hanno contribuito tutti a farmeli realizzare: i ragazzi, lo staff, la mia famiglia, la mia ragazza, il mio procuratore. E’ stato bello superare il mio record dello scorso anno e farlo poi in questo stadio, con questa gente. Speriamo di poter segnare altri goal importanti nei playoff.

Vittoria importante? Volevamo vincere, contro una squadra importante che ha tanti giocatori di qualità. Abbiamo stretto i denti soffrendo, siamo stati bravi a trovare il raddoppio e poi ci siamo coperti bene e sono stati bravi tutti.

Di Carlo si lamentava per un fallo sul mio goal? Portavo palla, non penso ci fosse, non mi sono nemmeno reso conto.

La doppietta di martedì? E’ stata speciale. Vincere un trofeo con il Vicenza, che non lo vinceva da tempo, è stato spettacolare. Siglare poi il 3-2 alla fine, sotto la Curva Sud, è stato bellissimo. Ho visto lo stadio esplodere.

Morale? Serviva tanto vincere la Coppa e serviva tanto vincere ora. La squadra è carica perché è consapevole di ciò che sta facendo ora, dobbiamo lavorare ancora più duro di prima.

Playoff? Inizia un altro campionato, ma prima pensiamo al Piacenza”.

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