Le parole di mister Francesco Baldini, Davide Diaw e Filippo Ranocchia, al termine della gara contro il Lecce.

Baldini: “Abbiamo subito gol nel loro momento migliore ma è stata la svolta della partita, compreso quello che è l’episodio accaduto a Contini. Stavamo subendo e non si può non subire contro una squadra così forte. Il primo abbiamo giocato bene e ordinati, ma il goal ha fatto scattare qualcosa, abbiamo messo dentro tutti giocatori offensivi e alla fine siamo stati premiati. Questa vittoria è incredibile sotto il punto di vista del morale. Ho visto una settimana di lavoro diversa, ho visto occhi diversi e concentrazione diversa, ci godiamo il momento ma siamo consapevoli di non aver fatto ancora nulla, ci giocheremo davvero tutto nell’ultima partita. Da domani voglio tutti sul pezzo di nuovo, dobbiamo rimetterci a lavorare. Contini è andato in ospedale ma sembra che stia abbastanza bene. Cosa mi è piaciuto? Siamo stati ordinati nel primo tempo, la linea difensiva mi è piaciuta, come anche il fatto di non aver mai mollato fino alla fine. Avevo la sensazione che potevamo fare goal, sapevamo che dovevamo vincere. Sapevo che la potevamo rimettere in piedi e ho avuto questa sensazione fino alla fine. I rigoristi? Io decido sempre chi tira e do le alternative ma in campo poi decidono loro. Ranocchia? E’ un giocatore che ha nel suo dna 7-8 goal a campionato. Se gioca con le mezzali è avvantaggiato, si è allenato bene tutta la settimana e si allena sul calciare in porta. L’abbraccio? E’ stata una bella botta di adrenalina, questa settimana è cambiato qualcosa nello spirito dei giocatori, si sono compattati, hanno lavorato tutti bene. E’ sempre il come che porta ai risultati, non il chi. Abbiamo creato quello che volevamo e che ho sperato il primo giorno che sono arrivato qui, giocarcela all’ultima giornata con la possibilità che dipenda tutto da noi. Questa squadra aveva 7 punti nel girone di andata e arrivare a giocarcela all’ultima giornata, è qualcosa di importante. Fortuna? Nel calcio c’è una componente di fortuna, l’ho detto anche a Como. Nella fortuna però c’è sempre la bravura e va dato merito ai ragazzi. Il merito che mi do? Vivo di obiettivi e di determinazione che mi porto dietro da quando sono nato, perché ce l’ho nel dna. Lottavo da giocatore e da ragazzino, la competizione è la mia adrenalina e lo faccio anche adesso. Vivo di competitività altissima e cerco di trasmetterla ai giocatori e loro sono stati bravi a mettersi a disposizione. Non risulto sempre simpatico, ma questo è l’unico merito che mi do.”

Diaw: “Sono contento, perché sapevamo che sarebbe stata una partita difficile, ci davano tutti per morti, perché giocavamo contro la squadra, probabilmente, più forte del campionato. Siamo andati in svantaggio, nonostante stessimo facendo quello che dovevamo fare e ci abbiamo creduto fino alla fine, siamo riusciti con la forza dei nervi a portarla a casa. Il rigore ci ha dato la speranza, poi sbagliato, ripetuto, abbiamo fatto goal e secondo me abbiamo capito che potevamo portarla a casa, anche perché in quel momento avevamo la forza della disperazione, quindi le motivazioni erano più alte e siamo riusciti con orgoglio a riprenderla. Rigore sbagliato? Sono cose che capitano a tutti gli errori, ha preso il rigore e voleva tirarlo lui e poi quando ha sbagliato, ho deciso io di prendere la palla, fra di noi non c’è stato nessun problema, anzi. Alessandria? La prepareremo come le stiamo preparando tutte, sapendo che dobbiamo vincere, siamo da tutto il campionato all’ultima spiaggia ogni partita e quindi dobbiamo continuare come stiamo lavorando, con una forte motivazione, con la voglia di vincere, ma ce l’hanno anche loro, perché anche loro si giocano tutto e quindi sarà una partita difficile per noi e per loro e chi sarà più bravo, e avrà più fame, probabilmente riuscirà ad uscirne vincitore. Tifosi? Non c’è niente da dire, il Menti vuoto l’ho visto a inizio campionato quando la curva non veniva per i loro motivi, poi quando è iniziata a venire, in tutte le partite in casa c’è sempre stata tanta gente, però oggi è stata l’apoteosi dal nostro punto di vista e anche loro ci hanno dato una mano, perché comunque lo sappiamo tutti che siamo in difficoltà, dobbiamo riusciamo a unire tutte le forze fino al verdetto finale e loro possono darci un qualcosa in più. Unica punta? Mi trovavo bene prima con mister Brocchi, mi trovo bene adesso, non è un problema se faccio la prima punta da solo, se giochiamo a due, se faccio l’esterno, non c’è tempo adesso per mettere i propri capricci davanti alla squadra, quindi gioco dove devo giocare e cerco di farlo al meglio delle mie possibilità. Ad Alessandria si giocherà di più sul filo del nervoso, sulla rabbia agonistica, dobbiamo essere bravi a tenere i nervi saldi e a cercare di sfruttare tutti gli episodi che ci possono capitare, cercare di concedere il meno possibile, tanto conta solo vincere”.

Ranocchia: “C’ho provato tutto l’anno praticamente, tutto il campionato senza aver fatto un goal e oggi ci ho provato e fortunatamente sono riuscito nel momento delicato. Ho preso palla e ho visto dello spazio per andare avanti, poi sono arrivato a una certa distanza ci ho pensato, ci ho provato e ho tirato, fortunatamente è andata bene. I primi secondi non sono stato molto lucido, ma neanche quelli dopo in realtà. Però poi ho iniziato a correre e sono venuti tutti addosso, è stato sicuramente il momento più bello della mia carriera, non avendo molti anni di esperienza. A livello di motivazione non c’era molto da preparare, era una partita da dentro o fuori e dovevamo vincerla a tutti i costi. Siamo stati bravi a non mollare dopo il goal subito ed è andata bene, però a livello psicologico non c’era molto da preparare, se non provare di tutto per vincerla. Forse c’è stata una scossa che ci ha aiutato a portare un po’ di un po’ di entusiasmo, che magari prima sembrava un po’ perso, però all’interno della squadra c’è sempre stata la volontà di fare il massimo e lottare fino all’ultima giornata per poter giocare la salvezza e così sarà, considerando com’era la situazione quattro-cinque mesi fa, direi che è un risultato abbastanza incredibile, anche se ancora non è sufficiente. La dedica è a tutta la squadra perché ha lottato per tutta la stagione e le cose non sono state facili e quindi sicuramente la dedica va miei compagni, alla squadra e a tutta Vicenza, che oggettivamente, mi è sempre stata vicino. Cosa ci siamo detti? Non ci siamo detti niente, abbiamo solo esultato, siamo consapevoli che non è finita e tra cinque giorni ci sarà una partita ancora più importante di questa”.

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