Le dichiarazioni di mister Stefano Vecchi, Nicola Rauti e Andrea Beghetto, al termine della gara contro il Caldiero Terme.
Mister Vecchi: “Stavamo proprio pensando che solo prima dall’inizio del campionato eravamo così vicini al Padova, perché già alla fine della prima giornata eravamo a -2 (ride, ndr). Abbiamo fatto una gara importante, sapendo del loro risultato, siamo partiti spingendo molto. Abbiamo sofferto un attimo, poi l’abbiamo quasi chiusa, abbiamo fatto un secondo tempo gestendo bene, forse anche troppo, perché potevamo provare a essere un po’ più incisivi, anche se abbiamo avuto buone occasioni anche nel secondo tempo. Il nostro lo abbiamo fatto. Abbiamo sempre detto che il campionato era ancora lungo, ci sono ancora 5 partite, ancora tanti punti. Di certo, anche loro ora devono pensare di vincerle tutte, come abbiamo fatto sempre noi fin dall’inizio.
Terzo goal avrebbe evitato l’ansia finale? Il calcio è strano, in 3 minuti rischi di buttare via una stagione, invece non ci siamo tirati indietro e abbiamo portato a termine la partita; anche questo è un segnale di forza. Oggi eravamo un po’ in emergenza, perché la partita a Lecco, c’è costata un po’ di problemini vari come a De Col, Cuomo, Zonta.
Beghetto? È un ragazzo che, non a caso, ha fatto categorie importanti. Non mi andava di buttarlo dentro e magari rischiare di bruciarlo prima, ho pensato che oggi potesse essere per lui il momento giusto. Ha dato risposte importanti. Quando qualcuno arriva a gennaio, non si ha mai il tempo di sperimentare perché si è sempre in partita e l’allenamento è diverso.
Squadra sembra stare bene fisicamente? Siamo arrivati a questa gara con qualche acciacco. Però, grazie alla tecnologia vediamo che durante gli allenamenti e le partite, il livello fisico si sta addirittura alzando: non dobbiamo calare, ma mantenere questo ritmo, perché stiamo bene
Padova? Io sono abbastanza equilibrato, lo ero a -10, lo sono a -1, lavoro e vado in campo per fare il massimo e, al tempo stesso, penso di aver trasmesso questa cosa ai giocatori. Anche loro, nonostante a volte portino in campo il peso dell’ansia del risultato e della gara da vincere, sono sempre stati molto bravi. Dobbiamo continuare così, avendo recuperato tre punti oggi, c’è grande entusiasmo, dobbiamo alimentarlo ma rimanendo sempre concentrati sulle nostre consapevolezze, ovvero di essere una squadra forte.
Pesa giocare di nuovo in trasferta? Beh non ci sono alternative (ride, ndr). Questa settimana cambiamo strategia, andremo ad allenarci tre volte sul campo sintetico di Monticello Conte Otto, abbiamo bisogno di lavorare su questi terreni che sono diversi dal nostro. Però il sintetico favorisce la qualità, dobbiamo giocare meglio. Però andare ad allenarsi lì, ci potrà aiutare. Più che altro è una questione di abitudine.
Cuomo? Non c’è una lesione muscolare ma ha un’infiammazione tendinea e dovrebbe rientrare la prossima settimana. De Col ieri ha avuto il classico colpo della strega, una ricaduta del problema che ha avuto a Lecco, per il quale era stato sostituito. Rolfini valuteremo”.
Rauti: “Il morale è sicuramente alto, sapevamo l’importanza della partita, al di là del risultato del Padova, però non ci nascondiamo, sapevamo che contava soltanto un risultato e l’abbiamo portata a casa. Alla fine hanno fatto un gran gol, stiamo vedendo sicuramente che in questa parte finale del campionato, tutti giocano con un obiettivo e quindi diventano tutte partite difficili, non solo per noi. Sono tre punti molto importanti.
5 minuti per dare la svolta nel primo tempo? Siamo partiti anche bene, poi dopo c’è stato un momento di frenesia che analizzeremo, poi l’abbiamo sbloccata e nel secondo tempo c’era bisogno di fare quel terzo gol che abbiamo provato a fare in più occasioni. Non siamo stati forse lucidi o bravi, però alla fine quello che conta erano i tre punti.
Giocare a tutto campo? Come caratteristiche sono un generoso, sia in fase difensiva che in fase offensiva. Oggi ho avuto delle buone situazioni di ripartenza, probabilmente dovevo gestire meglio a volte il pallone tra le linee, cosa che spesso magari faccio meglio, rispetto ad oggi. La mia prestazione non è stata come in molte altre partite, dove però non avevo trovato il gol, però alla fine oggi mi prendo quello che sono riuscito a prendermi e sono felice.
Bella azione nel goal? Della Morte ha fatto l’80%, non per togliermi dei meriti che anche io ho avuto, ma lui ha fatto veramente una grande giocata col tacco all’inizio, una giocata da giocatore forte. Poi dopo io ho fatto proseguire la sua corsa e poi dopo è stato bravo e lucido nel trovarmi dentro, dove anche io sono stato bravo nel ripropormi ed è stato veramente un gran goal. Lo devo ringraziare, l’ho già ringraziato personalmente, ho provato dopo a cercare di fargli trovare il goal anche a lui, è stato sfortunato ma sono convinto che lo troverà presto.
Scendere dall’altalena della casa-trasferta? Assolutamente sì, l’avete già detto, non c’è bisogno di rispondere.
Differenza di atteggiamento quando si gioca in casa? È un dilemma che ci poniamo anche noi, sappiamo che è una cosa veramente sottile. A volte, effettivamente, ci sono delle condizioni non facili come invece ci sono qui, rispetto al gioco che cerchiamo di proporre. Poi ci sono anche gli avversari che sicuramente sono abbastanza rinvigoriti nel giocare contro il Vicenza, in casa loro, e danno probabilmente qualcosa di più. Magari gli avversari si intimoriscono quando giocano qui, non lo so, è un pensiero. Sicuramente in questa parte finale dobbiamo fare quello che ci siamo detti prima, sia in casa che in trasferta, lo sappiamo anche noi che dobbiamo lavorare per portare a casa anche quelle vittorie”.
Beghetto: “Sicuramente è stata un’emozione partire da titolare, in questo stadio che per me è importante. Poi, ovviamente, il mio pensiero era riuscire a mangiare punti al Padova e quindi ho cercato di fare il massimo. Sapevamo che l’obiettivo era partire forte subito, ci abbiamo provato, poi comunque abbiamo visto che non è mai semplice con nessuna squadra, perché se andiamo a vedere la classifica loro sono molto indietro, però anche oggi hanno dimostrato a sprazzi di fare buon calcio, quindi siamo stati bravi a tenere botta e poi a passare in vantaggio, a fare subito il secondo gol, che è stato importante alla fine.
Come è stato questo periodo senza giocare? Quando sono arrivato sapevo che sarei venuto in un posto dove c’erano già giocatori forti, nel mio ruolo c’è il capitano Costa, quindi io sono venuto qua, ho cercato di adattarmi subito alle dinamiche, di mettermi a disposizione del mister, che poi è lui che fa le scelte. Io sono qui per dare una mano e non per rubare il posto a nessuno, l’importante adesso per tutti è l’obiettivo finale, quindi sicuramente c’è voglia di dimostrare, di giocare, però so dove sono, so cosa ci stiamo giocando e quindi va bene così.
Ho messo tanti palloni in mezzo? È una delle mie caratteristiche crossare per i compagni, fortunatamente qui mi sento a mio agio, anche nella posizione in campo e quindi avendo una squadra forte diventa tutto più semplice, hai più possibilità di crossare, più possibilità di avere palloni giocabili, più soluzioni quando si ha palla. Diventa sempre tutto più facile, bisogna essere comunque bravi e farsi trovare pronti.
Papà? Non l’ho ancora sentito. Non era allo stadio.
Morale? Siamo contenti della vittoria, un pensiero mio personale è quello di non esaltarci, come non ci siamo buttati giù nei momenti difficili. È ancora nelle mani del Padova, perché se il Padova fa un filotto di vittorie, noi possiamo anche fare un filotto ma finiscono a +1 loro. Noi dobbiamo solamente non sbagliare le partite, perché abbiamo visto che magari abbiamo sbagliato il primo tempo con l’Atalanta, però poi l’abbiamo recuperata, quindi abbiamo dato dei segnali, secondo me. E quel punto, il punto di Lecco con magari una prestazione un po’ sottotono, ma in un campo difficile e sapevo cosa ci avrebbe aspettato, per me è stato un buon punto. Come terreno, per le dinamiche di gioco completamente diverse. Quindi, io non mi soffermo sulla singola partita ma cerco di andare sempre a vedere alla lunga. Non mancano tante partite, però non è nelle nostre mani, dobbiamo solamente fare il nostro lavoro e vedere cosa succede.
Menti oggi? A prescindere da quello che è il mio passato familiare, questo è un stadio bellissimo, c’è calore. Sì, avete detto una volta c’era la Serie A, quella un po’ più vera, con giocatori veramente forti, c’era un altro ambiente, altre dinamiche, però questo è comunque uno stadio che nemmeno in B si trova. Meritano categorie nettamente superiori, quindi come ho detto prima, dobbiamo fare il nostro per cercare di portarli via da questa categoria”.