Le dichiarazioni dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale, Rinaldo Sagramola e di mister Dan Thomassen, al termine della gara di ritorno dei playoff contro il Cesena.

Sagramola: “Abbiamo disputato dei buoni playoff. Abbiamo perso l’andata con la Pro Sesto ma poi abbiamo ribaltato il risultato con merito. L’abbiamo dimostrato anche a cospetto di una squadra forte come il Cesena, ricca di mestiere e in un contesto ostile come quello di oggi, in uno stadio molto caloroso.
Contro il Cesena, abbiamo dimostrato di essere una squadra importante e quindi rimane il rammarico per ciò che abbiamo lasciato per strada nel corso del campionato. L’amarezza e la delusione è tanta, faremo il punto della situazione con la proprietà nei prossimi giorni. Thomassen aveva trovato una quadra? La scelta fatta al momento della sostituzione, trovo sia stata giusta, vista la conquista della Coppa Italia e le buone gare disputate nei playoff. Purtroppo, avevamo compromesso il nostro campionato prima. Avevamo ritrovato una quadratura, non subendo goal, ritrovato un reparto difensivo solido che ha potuto contare anche sulla ritrovata vena di alcuni veterani. Rammarico come area tecnica? La squadra, nell’ultimo periodo, ha dimostrato di meritare le aspettative che la proprietà, la società e i tifosi avevano riposto in loro. C’è da fare un’analisi su quello che abbiamo sbagliato nel corso del campionato e cercheremo di farla a mente fredda, smaltita la delusione di questa sera. Thomassen ancora allenatore? Faremo le valutazioni del caso più avanti, a mente fredda. A lui vanno comunque i ringraziamenti per ciò che ha fatto.
Tifosi? Sono splendidi. Vicenza ha una tifoseria unica, ho girato molto, ma in questa piazza c’è un attaccamento viscerale nei confronti della squadra della propria città e della propria provincia. Ciò che si trova qui, è difficile trovarlo altrove. Dispiace, sarebbe stato bellissimo regalare loro una soddisfazione e continuare il percorso nei playoff. Contro il Cesena, potevamo forse meritare qualcosa in più, penso anche all’episodio contestato nel finale con il fallo da rigore su Ferrari, rimane l’amarezza. Ai nostri tifosi non si può che fare un applauso, pregandoli di avere pazienza, ancora. La volontà, già ribadita, è quella di uscire il prima possibile da questa categoria, riportando il Vicenza al livello che merita. Futuro? Continueremo l’attività con la squadra ancora per qualche giorno, poi ci sarà il rompete le righe. Successivamente faremo un’analisi e renderemo poi noti i programmi e i propositi. I giornalisti di Cesena hanno chiesto come mai la squadra vista in queste due partite sia terminata così in basso in classifica? Con calma cercheremo di capire quali sono stati gli errori commessi in stagione per evitare di ripeterli”.

Thomassen: “Lavoro positivo, la colpa è di quello che c‘è stato prima? Non voglio entrare nel merito di quello che c’è stato prima di me, soprattutto per rispetto degli altri. Sono molto, ma molto dispiaciuto, perché a mio avviso da qualche partita e metto dentro anche l’andata con la Pro Sesto, secondo me era cambiato qualcosa. L’ho visto anche oggi, l’ho detto ai ragazzi anche prima della partita, è stato un crescendo nelle ultime tre-quattro gare, quella col Cesena in casa secondo me ha segnato una svolta, non so se lo si è notato da fuori, però io ho questa convinzione, che qualcosa era cambiato anche nei ragazzi, nella consapevolezza, nel modo di stare in campo, nel modo di vivere la difficoltà. Credo che anche questa sera ci sia stata una dimostrazione di questo, quindi sono veramente tanto dispiaciuto perché era lo scoglio più grande questo qui, non per mancare di rispetto a chi magari avremmo incontrato dopo, ma proprio perché sarebbe stato un passo in più in termini di consapevolezza, di crescita per questo gruppo e per questo sono veramente dispiaciuto. Cos’è mancato? Sono qui a commentare due sfide, oggettivamente parlando, molto belle, giocando contro una squadra che ha dimostrato i propri valori in campionato e faccio i complimenti al Cesena, al mister e allo staff. Noi ci siamo arrivati, col tempo, ad essere più solidi e più compatti e, non a caso, siamo qui a commentare due 0-0. Cos’è mancato per l’ultimo guizzo? Non c’è mai una risposta, tra l’andata e il ritorno, questa sera potevamo anche subirlo il goal, non sono qui a dire che la partita è tutta nostra, cosa sia mancato non ve lo so dire, un pelino di fortuna, un pelino di convinzione in più, un po’ di tutto. Cambi? Per quanto riguarda i cambi, ad un certo punto ci siamo messi con il 3-4-1-2, ma più che il cambio modulo, era proprio un cercare di mettere dentro gente che poteva avere la giocata decisiva o trovare delle combinazioni e alzare un po’ il tasso tecnico. Non ci siamo riusciti, ci siamo abbassati un po’ troppo con i quarti. Il goal avremmo dovuto farlo il primo tempo, non tanto nel secondo.

Ho dato una svolta? Quando ho preso in mano la squadra, ho detto che avevo bisogno di annusare l’ambiente, di conoscere, di toccare i ragazzi e da lì è stato tutto un percorso, anche nel provare, non è che uno arriva e ha la chiave giusta, è una ricerca continua, nel capire anche le problematiche principali della squadra, perché se arrivo da terzo allenatore, chiaramente qualche problema c’è, non dobbiamo nasconderci. Ci ho messo tanto, ci ho messo poco, non sono io a dirlo, fatto sta che ripeto, un po’ quello che ho detto prima, da qualche partita a qualcosa era cambiato e ho visto un Vicenza molto diverso in termini di compattezza, di non avere vuoti mentali, anche all’interno della gara, di avere una stabilità mentale e di concedere veramente poco all’avversario. In queste due sfide non siamo riusciti a creare tanto quanto avremmo voluto e quanto forse eravamo abituati, però c’è anche da considerare il livello dell’avversario che è di tutto rispetto, però qualcosa era cambiato. A livello tattico? No, non prevalentemente sulla parte tattica, perché il cambio modulo l’ho fatto subito e con il 4-2-3-1 siamo andati avanti e ci siamo portati avanti. E’ stato un percorso di consapevolezza, anche di convinzione nei propri mezzi, sicuramente di equilibrio, ma prima che di equilibrio tattico, proprio equilibrio mentale, nel gestire la difficoltà, è stato un mio chiodo fisso fin dal primo giorno, quello di saper gestire le difficoltà, tutte le squadre vanno in difficoltà, bisogna saperle gestire e farle durare il meno possibile. Ne abbiamo avuto la prova nelle ultime sfide, sono stati bravi in primis i ragazzi, perché sono loro che avevano delle difficoltà, ma sono anche loro che si sono tirati fuori dalle difficoltà. E quando se ne sono resi conto, qualche partita fa, lì c’è stata una svolta, una svolta importante. Fermati sul più bello? Mi sento proprio così, in questo momento sotto tanti punti di vista c’eravamo, è veramente un peccato uscire, faccio anche fatica a dirvi altro, perché avevamo raggiunto una consapevolezza importante”.

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