Le dichiarazioni di mister Stefano Vecchi e Matteo Della Morte, al termine della gara di ritorno contro il Padova.

Mister Vecchi: “Cambio forzato Tronchin-Pellegrini ha aiutato? Probabilmente sì, la nostra idea era quella di non cambiare il modulo, in effetti eravamo in campo come al solito, però siamo stati troppo rinunciatari dal punto di vista del palleggio, quando riuscivamo ad andare nell’altra metà campo, volevamo subito verticalizzare e non tenevamo palla. Così facendo concedevamo loro molte più opportunità, ma abbiamo avuto la fortuna di non prendere goal. Poi siamo stati bravissimi nel concretizzare, poco prima avevamo già avuto un’occasione con Ferrari, poi nel secondo tempo abbiamo disputato un’ottima partita, abbiamo concesso poco, nonostante la loro pressione.
Questa per noi era la quarta partita, è comunque un carico importante, però vedere ancora una squadra che corre fino al 95′ e che lotta su tutti i palloni e che è presente soprattutto di testa, è una cosa che ci dà molta fiducia. Poi sicuramente all’inizio del primo tempo magari anche tatticamente qualcosa di meglio poteva essere fatto.

Errori di misura? Sicuramente un po’ la tensione gioca brutti scherzi e poi comunque eravamo contro una squadra forte che ti costringe anche a volte a sbagliare. Mettendo Greco, che può fare più ruoli potevamo anche adeguarci al loro modo di stare in campo, perché insomma non sapevamo bene cosa avrebbero potuto fare tatticamente. Però diciamo così che l’abbiamo rimediata mettendo un attaccante pur dovendo difendere il risultato, poi abbiamo messo un attaccante per un centrocampista e per un mediano e lì siamo ritornati sui binari dell’equilibrio.

Pellegrini? Ve l’ho sempre detto che è un attaccante forte. Poi meriterebbe di fare qualche goal in più per il lavoro che fa e per quello che ha fatto. Anche lui è rientrato settimana scorsa dopo un mese che non giocava, quindi anche questa è stata la valutazione, farlo rigiocare una partita dall’inizio e poi oggi è stato quasi costretto a fare lo stesso minutaggio dell’altra volta. Però sta bene, quindi siamo fiduciosi.

Tronchin? Lo dobbiamo valutare domani, purtroppo dalle sensazioni sembra che starà fuori. In quel reparto siamo un po’ contati, però Rossi sta rientrando, poco alla volta però sta rientrando, anzi poco alla volta per mia scelta perché lui vorrebbe giocare dall’inizio. E poi anche Proia ha iniziato questa settimana con la squadra, quindi numericamente perdiamo qualcuno, recuperiamo qualcun altro. Talarico? Da mezz’ala sì, però da mediano non lo so.

Avellino, un’altra seconda? Dopo altre due secondo come Taranto e Padova, evidentemente dobbiamo trovare le tutte le più forti. Se vogliamo vincere, dobbiamo trovare le più forti. E abbiamo visto che lungo il percorso siamo diventati forti anche noi.

Dicevi di voler far diventare la palla quadrata? Ora bisogna anche sgonfiarla. Oggi bisognava anche sgonfiarla, ma non siamo maliziosi. Facciamo magari qualche perdita di tempo, un po’ così, ma non siamo maliziosi, non siamo capaci di gestire. Quindi dobbiamo andare sempre a mille come abbiamo fatto oggi. Oggi magari potevamo gestire in attimo, visto che gli ultimi dieci minuti tre gol era difficile subirli. E invece abbiamo un corso ancora dietro tutti, però è un segnale importante, perché vuol dire che la scuola sta bene.

Curva? Bellissima. Io non vado sotto? Ci andrò alla fine. Adesso è giusto che i meriti se li prendano loro, perché loro hanno dato una svolta clamorosa alla stagione e sono contento di vedere i nostri tifosi così. Ho avuto sempre la sensazione che il nostro ambiente fosse lì ad aspettare un segnale positivo. Un pubblico che ha grande passione, che merita altri palcoscenici e che merita soprattutto di vedere in campo una squadra come la nostra, che comunque dà l’anima. Sono tutti ragazzi che mettono il cuore veramente in campo e poi io mi metto nel tunnel a vedere che saltano sotto la curva. È bello.

La mia mano? No, non solo la mia, ma anche dello staff. Lo staff è veramente importante. Hanno idee, hanno modi, hanno i tempi giusti, sanno quando motivare, sanno che quando non arrivo, io arrivano loro. Si è creata una bella alchimia, hanno spirito importante”.

Della Morte: “È stato un gol importante e pesante. Lo volevo fortemente, perché in questi playoff non avevo ancora segnato. La cosa che contava di più era comunque passare il turno e andare a giocarci questa doppia sfida di semifinale. Ce l’abbiamo fatta.

Sofferenza in avvio? Sì, però da una parte ce lo aspettavamo, affrontavamo una formazione importante e offensiva che voleva a tutti i costi rimontare. Noi siamo una squadra forte e abbiamo avuto anche un pizzico di fortuna, ci vuole anche quello. Dopo aver trovato il gol siamo stati bravi a tenere il risultato.

Come l’ho vissuto? Ho visto che c’è stato un contrasto, poi è arrivata la palla di nuovo a Pellegrini che me l’ha appoggiata, ho tirato, è entrata e poi non ho capito più niente. Un’emozione bellissima, farlo in un derby così sentito e importante vale ancora di più.
Stiamo bene, adesso dovremmo recuperare il più in fretta possibile perché tra tre giorni si gioca di nuovo. Sarà una partita difficile, ma ma come lo sono tutte. Dobbiamo andare ad Avellino e fare la partita che abbiamo sempre fatto, sia l’andata che al ritorno, per guadagnarci la finale. Personalmente più si gioca più è facile stare dentro la partita. È normale che a livello fisico recuperare non sia facile, però abbiamo tutti i mezzi, abbiamo professionisti all’interno dello staff che ci fanno lavorare al meglio e ci faranno arrivare pronti a martedì.

Una dedica per il gol? A tutte le persone che ogni giorno mi sono vicine, la mia famiglia, i miei amici, i miei compagni, a tutti quanti. Con i tifosi si è creata un’alchimia molto bella. Ci aiutano tanto e vogliamo regalare loro una gioia importante. Cantiamo la canzone? Certo che la cantiamo!”.


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