Le dichiarazioni di mister Stefano Vecchi, Giovanni Busato e Franco Ferrari, al termine della gara contro l’Alessandria.

Mister Vecchi: “Lo dicevamo anche noi in spogliatoio, è la prima volta che ci succede di ribaltare il risultato, anche perché in realtà siamo andati in svantaggio poche volte, però è un bel segnale in vista dei play-off, è la dimostrazione che bisogna sempre rimanere in partita fino alla fine e l’abbiamo visto oggi.
Poi abbiamo trovato il goal del pareggio e il goal della vittoria, praticamente nei minuti di recupero, quindi in sei minuti abbiamo ribaltato la partita e questo è un bel segnale.
Una partita un po’ particolare, un po’ strana, abbiamo avuto dei buoni segnali, purtroppo un paio di ragazzi hanno dei problemi, ovvero Proia e Fantoni, mi auguro che non siano problemi importanti.
Fantoni ha una distorsione alla caviglia, gli si è gonfiata molto, gli si è girata su quel tiro deviato da lui.
Mentre Proia ha sentito un fastidio muscolare, quindi mi auguro e spero che non sia una cosa grave.
Il nostro obiettivo era quello di dare continuità ai risultati, la prestazione c’è stata, anche se a tratti. Logicamente cambiando così tanto, abbiamo perso un po’ le misure nel primo tempo e in alcune situazioni, però c’è la mentalità della squadra che non vuole perdere, che non molla e in campo i nostri leader, Ferrari, Ronaldo, De Col, hanno spinto e hanno sostenuto una banda di ragazzini e sono stati bravi ad essere loro d’esempio nel non mollare fino alla fine e di crederci. Alla fine avevamo in campo un 2007, due 2004, un 2003, un 2005, quindi bravi loro. Era quello che volevamo, lo dicevamo nel pre gara che volevamo dare minutaggio a qualcuno che aveva giocato meno, vincere, perché era importante dare continuità e dimostrare di stare sul pezzo fino alla fine anche con chi gioca tanto e loro hanno dimostrato di essere dei leader di questa squadra nell’accompagnare anche una banda di ragazzi alla vittoria.

Giovani davanti? Lo sappiamo che siamo corti con l’assenza di Rolfini, poi c’è stato questo problemino di Pellegrini che ci ha reso praticamente all’osso ed era praticamente obbligata la scelta, anche per dare soddisfazione a chi si allena con noi da tempo e lo fa con impegno. Sono i ragazzi che possono avere delle prospettive, è chiaro che devono lavorare tanto.

Cosa temo dei playoff? La casualità, perché noi siamo una squadra forte e quindi, se ce la giochiamo alla pari con gli altri, ci divertiamo. Però la casualità ti può far capitare l’episodio negativo o l’infortunio che ti penalizza, perché per quello che abbiamo visto in questo girone di ritorno, ci siamo. Lo abbiamo visto anche oggi, contro una squadra che ha grosse difficoltà, ma che comunque non ha mollato fino alla fine e anche nelle partite precedenti, però il fatto di riuscire a ribaltare la partita è stato un bel segnale.

Tronchin centrale? Nell’emergenza, non volevo consumare qualcuno troppo, Laezza non lo volevo mettere, stanotte Costa ha avuto la febbre altrimenti avrebbe giocato, per cui queste scelte mi auguro che finiscano, cioè che non ci siano gli imprevisti dell’ultimo momento ai playoff e la casualità. Poi giustamente è vero, il calcio è così, il pallone è rotondo, però noi dobbiamo riuscire a farlo diventare quadrato, perché se riusciamo a farlo diventare quadrato, noi siamo forti.

Ai playoff si alza il libello? Chiaro che il livello si alza, per quello abbiamo bisogno di prestazioni al 100% e di livello, come abbiamo fatto fino adesso. Abbiamo visto anche in campionato, tre giornate fa col Mantova, oppure col Padova o con la Triestina in casa, con l’Atalanta, abbiamo fatto delle partite importanti e poi è vero che negli altri gironi ci sono squadre altrettanto forti, però siamo convinti e sicuri che anche gli altri ci devono temere.

Cosa serve ai playoff? La costanza nelle prestazioni, non ci possono essere alti e bassi, due anni fa con la Feralpi abbiamo pagato un tempo sbagliato con il Palermo, dove abbiamo preso due goal, poi nel secondo tempo abbiamo sbagliato un rigore, ma quel tempo lì all’interno di otto gare, ci ha tagliato fuori. Perché poi dopo andare a vincere a Palermo diventava molto complicato, quindi è la costanza di prestazioni, di rendimento, il riuscire ad essere sempre tutti pronti e oggi abbiamo avuto comunque un segnale positivo di tanti ragazzi che hanno fatto poco minutaggio ma che comunque sono competitivi, poi ripeto, dobbiamo far diventare il pallone quadrato”.

Busato: “Sicuramente un’azione bellissima, all’esordio tra i professionisti fare goal è una bellissima sensazione, una bellissima emozione. Quando ho visto la palla lì ho detto o faccio goal o la tiro fuori, ero sicuro di arrivare lì e buttare dentro la palla.

Com’è stare in prima squadra? Sono arrivato dalla Primavera del Bologna e giocare in una prima squadra top della Serie C è totalmente un’altra cosa, sia fisicamente che per la velocità di gioco, però adesso in allenamento mi sento bene, poi con i compagni, la squadra, lo staff, con tutti sto bene, quindi non c’è nessun problema.

Ruolo? Trequartista, esterno destro.

Cosa mi hanno detto prima di entrare? I ragazzi che erano in panca, mi hanno detto entra, divertiti e fai goal. Me l’hanno detto Cavion e qualcun altro. Dedica? Sicuramente alla mia famiglia, a mia mamma”.

Ferrari: “13 goal e 12 ammonizioni…Tante eh? Oggi non me la meritavo. Sono stato preso di mira, dispiace perché son tante ma ogni tanto sono regalate, penso di più a questi 13 gol che sono più importanti per me e per il Vicenza.

Nel rigore dicono che mi sono buttato? Mi hanno fischiato un fallo sul mio goal e dopo al primo contatto in area, invece non c’è rigore, non so più cosa fare. I rigori c’erano altrimenti non mi sarei buttato a terra, all’ultimo minuto menomale che me l’hanno fischiato.

Goal annullato? Nemmeno io ho capito il perché. Mi ha detto “fallo” ma io partivo da dietro e saltavo, saltiamo tutti e due. Il direttore di gara ha detto fallo, cosa posso dire, non ho neanche protestato perché non volevo il giallo ma dopo me lo ha dato lo stesso.

Playoff? Li vivo sereno perché si lavora bene, abbiamo uno staff impeccabile, parlo anche di nutrizionista e staff sanitario, siamo tranquilli perché tutti sanno cosa fare, tutti danno una mano, quella è la cosa più importante.

Tanto entusiasmo? Si vede ad ogni partita, anche oggi che eravamo sotto 1-0, tutti volevano vincere e si è visto anche con tanti giovani in campo, non è facile trovare un’altra squadra con 2004 e 2007 che entrano così, è una cosa bella perché vuol dire che il lavoro che stiamo facendo noi più grandi, il mister e lo staff è importante. Andiamo via contenti perché si è visto come sono entrati, con la testa con con cui sono entrati, sono tutti bravi ragazzi, se continuano così come si stanno allenando andranno lontano, ci fa piacere. Siamo contenti anche perché se entra un ragazzo che fa goal, dà ancora più voglia di lavorare agli altri e anche a lui per le prossime partite.

Cosa conterà ai playoff? Il mister da quando è arrivato è partito con un determinato lavoro e ci ha seguito tanto, se tutti danno il proprio contributo andremo lontano, lo assicuro perché abbiamo fatto un bel filotto e sarà dura per gli altri.

Ho fatto pace coi rigori? Sì, sono soddisfatto. Mi è dispiaciuto tanto nelle partite iniziali, però guardo sempre al futuro e ho sempre ringraziato Vecchi e lo staff per quello che hanno fatto dal loro arrivo e quello che stanno facendo ogni giorno per noi.

Cosa temi ai playoff? Se giochiamo come stiamo giocando, non dobbiamo aver paura di nessuno. Ci sono squadre forti ma penso che una squadra come noi, con tutta l’umiltà del mondo, andrà in qualsiasi stadio e sarà mentalizzata su quanto è forte e su cosa deve fare”.

Condividilo!