Le dichiarazioni di mister Aimo Diana, Matteo Della Morte e Fabio Scarsella, al termine della gara contro la Pro Patria.

Diana: “Il goal allo scadere è un peccato, è vero che bisogna essere felici del risultato e che abbiamo fatto cavolate molto più importanti quest’anno rispetto a quello, però dispiace prendere un goal alla fine, anche perché tenere la porta inviolata è sempre importante. Sono tutti piccoli segnali che ti fanno capire che la concentrazione deve essere totale fino alla fine, anche di quelli che entrano e che devono magari cercare di provare a fare anche un altro goal. La partita è stata fatta bene, preparata bene, i ragazzi hanno spinto e sbloccato la partita. Ci viene chiesto spesso e siamo riusciti a farlo, questa volta con un tiro in porta, siamo riusciti subito a fare goal e poi l’abbiamo interpretata bene, siamo stati forti nel contrasto, abbiamo giocato da provinciale, devo essere sincero, perché era una partita che doveva essere affrontata così, come l’abbiamo affrontata qualche giorno prima. Andiamo avanti, senza voli pindarici, questa deve essere la strada che dobbiamo intraprendere, perché ci aspettano altre partite importanti.

Scarsella? Volevo un giocatore che avesse una prerogativa di inserimento, più che metterlo lì in mezzo in marcatura sul play. Visto che Della Morte si apre sempre molto sull’esterno, è importante avere un giocatore che si butta dentro, così come fa anche Proia o altri. Oggi ha fatto vedere quella che è anche la sua carriera, ovvero questo tipo di inserimenti. E’ un ragazzo che ha sofferto, è stato fuori, però si è sempre allenato bene, io non ho mai escluso nessuno, quindi queste sono anche le piccole rivincite di alcuni giocatori. Noi utilizziamo il capitale umano che abbiamo a disposizione in questo momento, lo facciamo soprattutto sui giocatori che ci danno più garanzie sotto il profilo atletico e sotto il profilo dell’agonismo e della voglia e della fame e proseguiamo con questo, perché comunque ci sta portando verso dei buoni risultati e una striscia interessante che comunque deve essere sempre confermata ogni settimana.
Parlando di altre scelte, ho cercato di non utilizzare troppe persone che avessero fatto i 120 minuti martedì, perché avevo già comunque Sandon e De Col come scelte quasi obbligate che li avevano già fatti, avrei voluto fare giocare anche Greco, ma non volevo avere troppa gente con 120 minuti, avevo anche Tronchin con 120 minuti e quindi ho voluto fare un mix. Direi che si sono comportati bene, poi i ragazzi giovani ti danno quel quid in più, quella voglia in più e forse viene accettato anche meglio un loro errore, anche se ne devono commettere meno.
Andiamo avanti per questa strada, senza montarci la testa, perché dobbiamo trovare una continuità giusta, la stiamo cercando e la stiamo trovando.

Partita sontuosa di Ronaldo? Lui ci mette veramente tanto nella partita, credetemi, ma anche negli allenamenti, ha una corazza incredibile come ho già detto martedì, è un ragazzo che si è creato una corazza incredibile.

I giovani? Prima della partita di Coppa Italia avevo detto che loro non dovevano dimostrarmi niente, perché io li vedo tutti i giorni in allenamento. In campionato, dopo le prime dieci giornate, tra squalifiche e infortuni si iniziano sempre a vedere anche altri giocatori e, infatti, adesso state vedendo anche gente nuova che chiaramente deve dare linfa nuova. Sicuramente i ragazzi più giovani danno più sprint, più velocità anche alla manovra. Sandon e De Col, che sono due terzini, ti danno la possibilità da braccetti di essere più propositivi nella metà campo avversaria, quindi abbiamo le qualità per poterlo fare, dispiace solo aver sbagliato un paio di partite in questo campionato, che ci stanno portando a rincorrere, però davanti stanno correndo tanto forte, merito loro ovviamente.
Noi adesso siamo questi e abbiamo bisogno di questo, di corsa, di intensità, di forza, di contrasto, magari un giorno arriveranno anche altre cose nella partita.

Rolfini ha tolto il goal a Greco? Lui ovviamente non si reso conto di essere sulla linea e da attaccante lo avrei fatto anch’io. Peccato, perché è il secondo goal che tolgono a Freddi, dopo quello di Arzignano. Lui è molto bravo nello stacco di testa, ha un tempo importante, nonostante non abbia una grande altezza. Oggi l’avrei fatto giocare, se non avessi avuto troppi giocatori con 120 minuti sulle gambe come lui, a volte occorre fare queste scelte anche a discapito di magari una qualità che si vorrebbe in campo.

Ferrari? Non è entrato nemmeno Lattanzio, come non sono entrati altri. Quando avrà una condizione migliore e, si sta impegnando per trovarla, sicuramente avrà lo spazio che merita.

Vantaggio subito ha aiutato? In passato è stato un problema non riuscire a sbloccare le gare. Nell’intervallo mi è piaciuto che gli stessi ragazzi abbiano ricordato la partita di Coppa, nella quale siamo stati recuperati e sono stati i primi a dire che la lezione doveva essere servita. Vuol dire che inizia ad esserci uno spirito diverso.

Hanno ricominciato a segnare gli attaccanti? Si dannano l’anima, a loro manca solo il goal, a volte magari sono poco lucidi. Mi dispiace perché anche Pellegrini e Rolfini lo avrebbero meritato per il lavoro che fanno. Della Morte se si accende è un giocatore importante. Si mette a disposizione della squadra, è molto umile, sono contento che abbia fatto goal, ma anche che abbia fatto fare goal a Tronchin in Coppa, oggi il secondo a Scarsella ma anche a Sandon contro il Padova. Sa far fare goal agli altri.

Pellegrini? Sta mettendo intensità, corsa, contrasti, prima fase difensiva e a noi questo serve tanto. Si parte da questo e poi arriverà anche il resto. Credo che tutte le cose arrivino di conseguenza, quando è arrivato l’ho visto in difficoltà, ora invece, ho rivisto il Pellegrini che conosco. Deve trovare un po’ più di qualità nella conclusione, ma arriverà anche quella. Non è un ragazzo che tira indietro la gamba, va anche al contrasto, prima o poi arriverà la soddisfazione di farci vincere la partita con un suo goal, così come arriverà anche per tutti gli altri attaccanti che abbiamo”.

Della Morte: “Mi sento bene, piano piano sto crescendo sempre più di condizione, sono in fiducia. Ora devo dare continuità alle prestazioni, ai goal e agli assist.
La palla è rimbalzata davanti al portiere? Penso di sì, io ho visto solo la palla entrare in porta e non ho pensato ad altro (ride, ndr). Dedica? Alla mia famiglia e soprattutto a mia nonna che non è stata bene questa settimana, quindi la dedica speciale è per lei.
Tanta corsa? Nel calcio di oggi bisogna saper fare sia la fase offensiva ma soprattutto quella difensiva, lo faccio senza problemi.
Goal ritrovato? Ora mi sento più leggero, sto meglio, mi mancava. Ho cercato di non pensarci troppo per non avere quel pensiero fisso in testa, però sicuramente mi mancava e sono felice che sia arrivato.
Pochi goal degli attaccanti? Lavoriamo tutti i giorni, sappiamo che possiamo e dobbiamo fare più goal ed essere più incisivi e stiamo lavorando per arrivare ad esserlo.
Combinazioni con Talarico sulla fascia destra? Lui ha fatto molto bene, allenandoci insieme ci conosciamo tutti bene e conosciamo le caratteristiche l’uno dell’altro. Mi sono trovato bene e gli faccio i complimenti perché ha fatto una bella partita.
Campionato lungo? Sì, è ancora lunga. Ma vincere aiuta ad essere più liberi mentalmente, infatti si dice che vincere aiuta a vincere. Dobbiamo continuare così e dobbiamo pensare che non abbiamo fatto nulla, è un percorso lungo e dobbiamo dare tutto quello che abbiamo per arrivare lì”.

Scarsella: “Oggi è andata bene, avevamo preparato così la gara per sfruttare queste qualità. Siamo riusciti a sbloccarla subito e questo ci ha aiutato, anche perché stiamo cercando di uscire da un momento abbastanza complicato. Era importante continuare in questo in questo minimo periodo positivo per cercare di ridare slancio al nostro campionato. Goal sempre fatti in carriera? Qui purtroppo ancora non tanti. Comunque dipende sempre dalla partita e dalle caratteristiche degli avversari, ho sempre fatto la mezz’ala in un centrocampo a tre, però è secondario il discorso personale, soprattutto in questo periodo nel quale abbiamo poco da dire, nel senso che c’è tanto da fare e poco da dire. Quando sono rimasto ho detto al mister che preferivo essere una risorsa rispetto ad essere un esubero e che se ci fosse stata la possibilità di dimostrare di essere parte del gruppo, mi avrebbe fatto solo piacere. Non è stato facile? Non c’è nulla da nascondere, capita è il calcio, venivo e anche la squadra veniva da una stagione sottotono, dovevo andare via e alla fine sono rimasto. Tuttavia nessuno mi ha mai messo da parte, magari solo gli ultimi 10 giorni di chiusura mercato, dove mi sono allenato meno con i compagni. Ma la cosa che mi ha fatto più piacere è che tutti i miei compagni mi hanno sempre tenuto in grande considerazione e vederli felici dopo i goal segnati mi riempie veramente di gioia. Dedica? Sono una persona che vive il calcio in maniera un po’ ossessiva, anche fuori dal campo. Per la mia famiglia è stata dura in questo anno e mezzo, quindi voglio regalare questa gioia a mia moglie e a mia figlia. Svolta? Non voglio parlare dello scorso anno, potrebbe essere un viatico, per cercare di venire fuori da questo momento, ottobre è stato un mese difficile. Mi riempirebbe il cuore di gioia, riuscire a mettere a disposizione della squadra le mie caratteristiche, per cercare di rosicchiare dei punti fino a Natale, per poi rialzare la testa e vedere a che punto siamo. Sarebbe una risposta che darei a me stesso, alla squadra, all’ambiente e a tutti. Ogni giorno siamo insieme con i miei compagni e mi fa piacere. Complicato? E’ complicato perché siamo ad una distanza tale che non ci permette di guardare troppo lontano, mancano sei partite alla fine del girone di andata, c’è poco da fare, testa bassa e andiamo avanti fino alla sosta. Faccio questo campionato da 15 anni, mi è capitato solo una volta di vincerne quindici di fila ed è un unicum, in questo girone non penso ci siano squadre che possano farlo, quindi possiamo risalire. Abbiamo la consapevolezza di poterlo fare ma non possiamo guardare troppo in là. Siamo già caduti abbastanza, la piazza chiede tanto perché ha altre ambizioni, il nostro orizzonte deve essere Legnago”.

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