Le dichiarazioni di mister Aimo Diana, Filippo Costa e Matteo Della Morte, al termine della gara contro la Pergolettese.

Diana: “Innanzitutto voglio esprimere la mia vicinanza, quella della società e di tutti i miei ragazzi, a mister Abbate, speriamo in un pronto rientro e di vederlo in campo il prima possibile. Mi sono spaventato molto vedendo la scena, ma quando sono corso lì, ho visto che era cosciente. Avrò modo di esprimergliela anche personalmente al telefono. Ci aspetteranno tante di queste partite, ci sono aspetti positivi, altri meno, ma i risultati ancora sono tutti altalenanti. Noi sicuramente dobbiamo migliorare nella manovra, alcuni ancora non riescono a dare il meglio di sé e ci lavoreremo, ma abbiamo trovato una struttura di 7-8 giocatori, ora dobbiamo cercare di unire anche gli altri, per esprimere le potenzialità più alte. Della Morte oggi ha dato una bellissima risposta e quelli entrati l’hanno fatto molto bene ed è un segnale importante. E’ il nostro terzo clean sheet su cinque partite, siamo solidi e concediamo poco, produciamo poco o meglio non siamo così ficcanti nell’aprire le partite. Purtroppo, ho esperienza di questo campionato, cambieranno i momenti. L’importante è riuscire a fare punti, occorre dare sempre un segnale anche alla terza partita settimanale. Dobbiamo continuare a lavorare ma l’atteggiamento è molto buono e vedo che anche il pubblico apprezza le nostre performance in fase difensiva, occorre iniziare dalle piccole cose per riconquistare la gente e per conquistare un campionato difficile. E’ stata una partita spezzettata molto dall’arbitro che spesso ha fermato l’azione, ammonendo anche tanti giocatori. Come chiediamo alle squadre di essere più calme e tranquille, anche gli arbitri a volte dovrebbero capire l’andamento della partita.

Fatica nel creare? Non vedo squadre che creano molte occasioni, se non la Virtus Verona, a parte nella gara contro di noi. Nessuna squadra è nelle migliori condizioni, da noi alcuni giocatori devono performare meglio, avere più personalità e iniziativa, sono ancora frenati, ma quando troveremo le giocate, faremo male.

Della Morte, Rolfini e Ferrari? Il rigore, che mi dicono che era netto, è venuto da un’azione in cui Della Morte ha messo un bel pallone. Poi li ho messi così perché volevo subito aggressione davanti, ho visto l’atteggiamento giusto e la Pergolettese ha prodotto meno, rispetto alle altre gare.

Squadra tosta? E’ quello che mi è stato chiesto per primo di avere una squadra forte, mentalizzata, poi il resto verrà. Dovevamo trovare subito una quadra sotto il piano fisico, dell’intensità e della solidità, una squadra a cui sia difficile fare goal, perché per gli avversari diventa difficile trovare una presunta grande che ha anche queste qualità, perché poi davanti il goal lo possiamo trovare spesso o sempre.

Punti fatti e goal subiti? Sono dati buoni, è importante la media che deve essere positiva e aumentare sempre di più. Poi con lo staff non siamo ancora contenti, ma dopo 5 partite e 2 mesi di lavoro, è normale sia ancora così, ma almeno abbiamo trovato un’identità e un’anima, che è la prima caratteristica che mi hanno chiesto quando sono arrivato.

Ammonizione Ferrari? L’ho visto nervoso e l’ho tolto, gli avversari lo stuzzicano, è normale. La crescita passa anche attraverso la lucidità. Alcuni giocatori devono mettere più personalità, altri più tecnica o capacità mentale nella gestione della gara. Lui potrebbe perdere meno energie ma è anche la sua forza quella di battagliare”.

Costa: “L’importante era dare continuità con una vittoria per dare un senso al punto che abbiamo ottenuto contro la Virtus, in un campo ostico contro una squadra spensierata. È stata una partita tosta, la Pergolettese è una buona squadra, organizzata, giocano molto bene, però siamo stati bravi a portarla a casa con i tre punti.

Tre gare consecutive? È il mio lavoro, il mister mi ha dato la possibilità di giocarle tutte e 3 e sta a noi farci trovare pronti sempre, quando veniamo chiamati in causa. Come stavo? Bene, penso sia una cosa mentale. Ti faccio un esempio: l’anno scorso ai playoff, per un mese abbiamo giocato una partita ogni tre giorni, quindi è una cosa che si può fare fisicamente.

In cosa può migliorare il Vicenza? Magari dobbiamo trovare un po’ di fluidità nel gioco, nelle manovre più veloci, ma in questo sicuramente il mister saprà dove lavorare e dove intervenire. Penso che la cosa importante è la compattezza di squadra che abbiamo tenuto nei 90 minuti, anche oggi chi è entrato ha fatto la differenza e questa è una cosa molto importante, perché fa capire che siamo tutti sulla stessa barca e remiamo tutti dalla stessa parte.

Rigore? Mi ha messo una grande palla Della Morte, ho sentito il contatto e sono caduto. Penso sia netto. Non l’ho ancora rivisto.

Come cambia il mio ruolo se giochiamo a 5 o a 4? Cambia che non ho una mezz’ala che magari mi da una mano in fase di copertura ma so che ho un attaccante davanti e magari posso rifiatare un pochino e non andare sempre a chiudere le azioni. Devo dare po’ più di equilibrio. Giocando a 5 hai la mezz’ala e il quinto che ti dai un po’ più di equilibrio, magari va lui e mi fermo io, se invece vado io si ferma lui. Giocando a 4 e avendo la punta davanti, devi essere più bravo a dare equilibrio. Poi soprattutto nella fase in cui hai palla e loro ripartono”.

Della Morte: “Sono contento della mia prestazione di oggi. Sinceramente mi mancava e avevo voglia di fare una partita importante e così è stato. Siamo anche riusciti a vincere, a portare a casa questi tre punti importantissimi ed è ancora meglio. Queste sono le mie caratteristiche, a volte mi riesce di più, a volte mi riesce di meno, secondo me devo essere bravo a dare più continuità e dovrò farlo in tutte le partite, sto lavorando per essere sempre determinante. Il mister mi lascia molta tranquillità, è una cosa che mi piace, mi fa andare dove voglio, dove ci sono spazi, sono molto libero: quando posso puntare l’uomo, punto l’uomo, vado a prendere palla più basso, a volte anche nella nostra metà campo addirittura, perché mi chiede sempre di prenderla. Sono un giocatore che ha bisogno di toccare palla e non uscire mai dalla partita, quindi mi sto trovando bene, è un ruolo che mi piace.

Un mio goal? Speriamo che piano piano arrivino anche quelli, l’importante oggi era vincere, poi arriveranno i goal. Sotto porta devo essere più incisivo e voglio fare diversi goal, perché per un attaccante e per un giocatore offensivo, sono fondamentali”.

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