Le dichiarazioni di mister Stefano Vecchi, Matteo Della Morte e Vladimir Golemic, al termine della gara contro il Trento.

Mister Vecchi: “Abbiamo avuto una mezza occasione con Ferrari all’inizio subito dopo un minuto, poi abbiamo sofferto un po’ il loro modo di giocare, ma più che altro abbiamo sbagliato tantissimo da punto di vista tecnico, anche da giocatori che solitamente tornano più qualità. Poi abbiamo sbloccato la partita e lì siamo tornati, forse ci siamo tolti un po’ il peso di una partita che stava diventando un po’ difficile, un po’ complicata.

Un altro eurogoal di Ronaldo? Sì e poi tante altre belle cose. Dal nostro goal in poi abbiamo sofferto poco, però siamo tornati a gestire la palla con serenità e con precisione, mentre nei primi 15-20 minuti abbiamo perso qualche palla in mezzo al campo che poteva costarci caro.
Forse ci aspettavamo di poter giocare in un certo modo e i ragazzi sono entrati pensando di poterlo fare, invece loro c’hanno chiuso delle giocate che pensavamo di poter fare. Dei segnali importanti li abbiamo avuti anche oggi da chi è entrato, che ha fatto molto bene.
Siamo contenti perché quando siamo arrivati sapevamo che la situazione era difficile, era complicata, ma io ero fiducioso e consapevole di avere a disposizione una squadra forte e stiamo dimostrando di esserlo.
Abbiamo raggiunto il terzo posto che sicuramente era insperato, stiamo battendo qualche record che, conta poco, però fa piacere e adesso puntiamo alla serie B.

Da ottavi a terzi e forse miglior terza? Sul fatto di arrivare miglior terza possiamo incidere poco, nel senso che sono gironi diversi, chiaramente sarebbe meglio, poi questo forse dipende un po’ meno da noi e noi vogliamo proseguire con questa sfilza di risultati positivi, anche se chiaramente ad Alessandria possiamo anticipare già che avremo tra squalifiche e diffidati qualche situazione da gestire, perché vogliamo arrivare ai playoff e avere tutta la squadra a disposizione, ma nonostante questo ci sarà spazio per qualcuno che si farà valere la grande.
Siamo molto felici, merito non solo mio ma di tutti, dalla società che ha fatto quadrato e si è fidata di noi, ho uno staff importante di persone competenti e serie con cui ho trovato subito il feeling giusto anche con i ragazzi e con la squadra che si è messa a disposizione subito, dal primo allenamento. Ripeto ancora quello che ho detto qualche tempo fa, raramente mi è successo di allenare una squadra dove devo alzare poco la voce durante gli allenamenti.
È una squadra che anche negli allenamenti dà tanto, dà tutto, i risultati poi sono questi, ma non ci accontentiamo, abbiamo raggiunto l’obiettivo minimo e adesso puntiamo all’obiettivo massimo.

Pausa dopo Alessandria? Alla fine è solo una domenica e dobbiamo pensarci ancora, studiare un attimino cosa fare, non lo so, vediamo poi anche come faremo la partita con l’Alessandria, se inserire un’amichevole per dare minutaggio a qualcuno, non so, dobbiamo ragionarci un po’.
Ho già fatto i playoff da terzo in classifica con la Feralpi due anni fa e siamo andati subito alle fasi nazionali, purtroppo mi sono fermato in semifinale e quest’anno voglio arrivare fino in fondo.

Portato sicurezza? Quando sono arrivato ho pensato che il valore di certi giocatori non poteva essere quello, troppa la differenza con quello che avevano fatto negli anni precedenti. Per cui il lavoro è stato di trasmettere sicurezza e ridare fiducia a qualche giocatore che la stava perdendo, ma soprattutto trovare un’identità di gruppo, un’identità di squadra, perché se poi, a occhi chiusi trovi il compagno, sai che ti puoi fidare, che il compagno è lì, che ti puoi aiutare, che ti dà una mano.
Quando le cose vanno male queste cose si perdono un po’ alla volta e noi un po’ alla volta le abbiamo ricostruite, perché alla base c’è la qualità importante nei giocatori che abbiamo.

Tronchi? Ha fatto una grande gara, stava per fare goal anche da centrocampo, ruba un sacco di palloni e ha fatto una gara di grande sostanza, ha attraversato un periodo con qualche problema fisico, però lui arriva dal settore giovanile e ci fa molto piacere. Ci sono anche altri che stanno facendo grandi partite, con grande continuità nella prestazione, però lui in mezzo al campo si fa sentire”.

Della Morte: “Siamo molto contenti soprattutto per aver raggiunto il terzo posto, sono molto contento per aver ritrovato il gol e quindi è stata una bella giornata.

Bel goal? Sì, gran bel gol poi di destro, quindi ancora meglio. Mi è capitato raramente di segnare di desto, è stato bravo anche per le Pellegrini, nel vincere il contrasto e darmi quel pallone. Lavoriamo tanto davanti in settimana per cercarci e per avere un’intesa importante tra di noi, quindi quello che facciamo in settimana, poi la domenica si vede.

Giochiamo divertendoci? E’ vero, anche perché quando vinci è più facile divertirsi, però è vero, andiamo in campo con entusiasmo. Poi siamo arrivati a 15 risultati utili di fila, penso siano veramente tanti e, se hai entusiasmo e ti diverti, non puoi non rendere, perché poi quando giochi in casa davanti al nostro pubblico è tutto di guadagnato.

Dal 4-1 di Trento a oggi? Sono cambiate tante cose, a volte magari non sembra, abbiamo fatto una rimonta incredibile per come eravamo a dicembre, siamo stati bravi tutti, tutto l’ambiente, noi, lo staff, tutti insieme. Abbiamo raggiunto questo obiettivo, adesso però prima dobbiamo chiudere nel migliore dei modi il campionato contro l’Alessandria domenica e poi verrà il bello, perché ai play-off ci sarà da divertirsi.

Quanto ci crediamo ora? Tanto, perché se una squadra fa quello che abbiamo fatto noi nel girone di ritorno, vuol dire che ci crede, perché abbiamo fatto grandi cose, grandi passi in avanti, abbiamo avuto una grande crescita e quindi penso che l’obiettivo nostro sia quello di arrivare in Serie B e dobbiamo fare il massimo per raggiungerlo senza mai nasconderci.

Gara della svolta? Secondo me ce ne sono state tante, perché da quando è arrivato il mister, fatico a trovare una partita nella quale non abbiamo reso, anche nell’unica sconfitta che abbiamo fatto a Lumezzane avevamo comunque fatto una buona gara. Però nella gara contro la Triestina, nella quale abbiamo vinto lo sconto diretto in casa, abbiamo capito che con l’entusiasmo, la voglia, l’umiltà che stavamo dimostrando, possiamo essere una squadra veramente forte, tuttavia non dobbiamo perdere mai le cose che ho detto adesso, ovvero la voglia, l’entusiasmo, l’umiltà, l’aiutarsi uno con l’altro, perché in questo modo vengono fuori le nostre qualità.

Dedica del goal? Ai miei compagni, al gruppo, perché noi lavoriamo sempre in settimana, ci divertiamo, ma lavoriamo forte, si è creato un bel gruppo, ma secondo me c’era fin dall’inizio questo, poi ovviamente quando le cose vanno bene è tutto più bello, lo dedico a loro”.

Golemic: “Dall’arrivo del nuovo mister, abbiamo fatto cose straordinarie e penso che abbiamo mandato alla nostra gente un messaggio importante, vogliamo il sold out ai playoff, vogliamo una carica importante, se loro mettono questa passione e ce la trasmettono, noi la sentiamo. Ci danno quella carica che ci permette di fare una corsa in più, anche quando magari uno si sente stanco e pensa che non ce la fa, poi invece sente la carica del pubblico e di tutto l’ambiente, quindi è importantissimo.
Noi volevamo chiudere bene il campionato davanti al nostro pubblico, ne abbiamo parlato tra di noi e con il mister che era molto arrabbiato perché nelle ultime partite avevamo sempre preso un goal, volevamo fare le cose fatte bene e oggi è stata una bella partita, chiuderla così davanti al nostro pubblico, preparandoci per quello che arriverà, perché il bello arriva adesso.

Ammonizione? Non mi va di commentarla, secondo me non c’era nemmeno il fallo, poi ho l’impressione che a volte ci ammoniscono troppo facilmente, senza pensarci, ho parlato anche con l’attaccante e gli ho detto “amico, sei un metro e novanta, andiamo spalla a spalla, ti anticipo e ti butti così?” e lui mi ha risposto “eh, sono un attaccante che devo fare?”. Mi è dispiaciuto, perché poi non so come sarebbe andata, se avessi o meno giocato l’ultima, non ne avevamo ancora parlato con il mister, perché come abbiamo detto dall’inizio del percorso con il mister, noi pensiamo una partita alla volta, quindi anche oggi è andata così. Eravamo tutti in diffida e abbiamo giocato tutti, non ci abbiamo pensato due volte, per quanto mi riguarda, io ci tenevo molto ad essere disponibile anche per l’ultima gara per la squadra, poi è andata com’è andata, ero molto arrabbiato.

Più certezze con il mister? Abbiamo avuto più certezze, poi magari qualcuno che non aveva molto spazio è andato altrove a trovarlo, abbiamo sfoltito la rosa, chi voleva più spazio è andato via. Così facendo tutti si sono sentiti considerati e dentro ad un progetto nel quale siamo tutti focalizzati sullo stesso obiettivo. Poi abbiamo lavorato sulle nostre certezze, quando sono arrivati i risultati, hanno alzato l’autostima di tutti, perché di qualità ne abbiamo e con la forza dei risultati diventa automatico fare sempre le cose fatte bene. Quando poi pareggi, torni in spogliatoio arrabbiato perché la vuoi sempre vincere, quindi quella mentalità che ci ha portato il mister partita dopo partita, pensando sempre a combattere, combattere, combattere, è stata la cosa fondamentale.

Play-off? Sono una lotteria, quello che fai durante il campionato ai play-off non conta più, secondo me è molto importante come arrivi, anche mentalmente. Noi ci arriviamo stando bene, in salute, arriviamo veramente con il mood giusto per fare i play-off da protagonisti.

Fascia da capitano? Mi sento veramente orgoglioso di essere venuto qui a Vicenza e aver ricevuto dopo pochi mesi la fascia. I ragazzi hanno riconosciuto in me quelle caratteristiche di leadership per dare loro una mano fuori e dentro dal campo, anche come esempio. Il mister quando è arrivato è stato subito chiaro con tutti noi più grandi, lui mi considerava il leader del gruppo e avere la fascia è bello ma ci sono anche altri leader dentro lo spogliatoio e lui è stato chiaro subito con tutti. Per me rappresenta un grande orgoglio indossarla ma anche una grande responsabilità, perché essere un capitano e un leader di una squadra significa essere sempre giusto, applicarsi sempre, essere sempre d’esempio, è una grande responsabilità ma è anche bello per me.

Giovani? Quando sono stati chiamati in causa hanno sempre fatto bene, vuol dire che hanno potenzialità e qualità importanti, non è facile quando magari non giochi per un paio di partite e poi ti buttano dentro e tu fai una grande partita, come ha fatto anche Fantoni a Renate, ma come anche hanno fatto Sandon o Greco o Delle Monache. Tutti quanti loro, quando sono stati chiamati in causa, hanno fatto veramente bene, quindi è una cosa importante per loro quando vedono noi più vecchi e quello che stiamo facendo, perché dobbiamo ad ogni allenamento portare l’atteggiamento giusto per fare bene e dare loro un esempio giusto da seguire. In questo modo anche i giovani cercano di non fare di meno di quello che facciamo noi. Quindi è una bella cosa, perché durante i play-off per squalifiche o non squalifiche o infortuni, saranno considerati tutti, saremmo tutti uniti verso un obiettivo, non possiamo ovviamente giocare tutti, però ognuno darà il suo contributo con le proprie caratteristiche.

Vecchi ha detto che puntiamo alla Serie B? Sì. Abbiamo l’ultima partita di campionato fuori casa e poi arriverà quello che vogliamo fare noi, come ha detto il mister, anche noi la pensiamo nello stesso modo, siamo completamente con lui, ma penso anche la piazza abbia percepito questa cosa. Spesso si dice che se puoi immaginare una cosa, la puoi fare e noi veramente vogliamo questa promozione vincendo i play-off”.

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