Le dichiarazioni di mister Aimo Diana e del capitano Mario Ierardi, al termine della gara contro il Renate.
Diana: “Sono molto dispiaciuto, è una sconfitta inaspettata, anche perché queste partite se le sblocchi e sei cinico, poi si indirizzano da sole. Invece, abbiamo fatto un ulteriore errore che ci sta costando molto caro, anche chi li ha fatti lo sa. Questi momenti bisogna saperli gestire, ho detto ai ragazzi che alla fine solo noi possiamo tirarci fuori, dobbiamo contare solo su noi stessi, perché ovviamente in questo momento saremo un po’ sotto pressione o sotto attacco. Io sono qui per assumermi le responsabilità di una sconfitta che non ci aspettavamo, sarebbe facile parlare degli episodi, facciamo due errori e li paghiamo cari. Abbiamo perso due partite, subiamo pochi tiri ma ci hanno fatto due goal. Abbiamo avuto buone chance per fare goal nel primo tempo e poi per riaprire la partita ma non le abbiamo sfruttate. Quando si perde bisogna stare zitti, bisogna camminare e lavorare. Non dobbiamo cercare scuse. Proveremo a rifarci venerdì con una partita importante e bella da giocare che può darci di nuovo slancio. C’è spazio per riportarci in posizioni migliori ma siamo arrabbiati e delusi. Sotto il piano dell’impegno non posso dire nulla ai ragazzi ma gli errori che stiamo facendo li stiamo pagando a caro prezzo. Bisogna togliere gli errori, essere più cinici, non ci vanno bene le cose ma non è un alibi. Capiterà il momento in cui faremo un mezzo tiro e magari vinceremo la partita. Dobbiamo ricompattarci e stare molto più attenti in quello che facciamo per non commettere errori. Ho sempre parlato di numeri e so che sui numeri verrò attaccato, mi dispiace perché non mi aspettavo questa sconfitta per come avevo visto i ragazzi. In quel momento sembrava stesse arrivando il forcing per provare a vincerla e invece è arrivato il goal su punizione, il secondo invece è un gran tiro. Non siamo molto fortunati, ma ce lo siamo cercati noi, nessun alibi. Dobbiamo risollevare una situazione che è comunque risollevabile.
Insicurezza? Mi auguro di no. Se subentra l’insicurezza è meglio stare a casa, non alleno una squadra insicura. Ognuno deve contare sul compagno a fianco, abbiamo perso due partite, è ancora tutto in gioco, diamo il giusto peso. Mi è già successo di perdere delle partire consecutive, sia da giocatore che da allenatore e come se ne vanno le vittorie se ne andranno anche le sconfitte.
Non in crescita? Non siamo una schiacciasassi, siamo una buonissima squadra, molto buona, che deve però migliorare nel cinismo, sotto porta e in molte altre situazioni. Anche se ci sono poche occasioni, occorre riaprire la gara per indirizzarla, perché portandole avanti può capitare un episodio sfavorevole. In questo momento l’episodio ci condanna. A volte magari c’è un po’ di sufficienza, dovuta al fatto di sentirsi forti. Dobbiamo ritrovare la retta via, prenderci le nostre responsabilità e non prenderci alibi. Conosco tutti i ragazzi e non penso diventeranno insicuri. E’ un mood non positivo, dobbiamo cercare di farlo girare. Anche le altre squadre commettono errori ma non riusciamo a fargli male. Io sono ancora più carico di prima e sto aspettando di fare la partita di venerdì perché incontreremo una squadra forte e sicuramente non penseremo alla sufficienza.
Da qualcuno ci si aspettava di più? In queste partite si cerca di dare ai giocatori l’opportunità di sfruttare determinate occasioni, oggi sono state sfruttate poco. Non ho nulla da dire sull’atteggiamento e sull’impegno ma confermo che più di qualcuno oggi era sottotono. Ci mancava qualche giocatore, ma quelli che hanno giocato non sono inferiori. Il calcio è molto episodico e bisogna riuscire a portare la partita dalla propria parte. Nelle ultime due partite abbiamo fatto fatica a portare la partita dove volevamo noi, anzi, la condizioniamo a favore degli altri. È un errore nostro, di cui ci assumiamo la responsabilità. Andiamo avanti e se ci volete dare una mano, meglio. Sono arrivati i primi fischi da parte dei tifosi e lo ritengo giusto. Ce li prendiamo tutti e speriamo di trasformarli in applausi in altri momenti. Credo che la tifoseria sia matura e sappia valutare”.
Ierardi: “Avremmo voluto fare una partita diversa, nel primo tempo le cose non stavano andando neanche così male, loro non hanno avuto occasioni, noi dobbiamo essere più bravi negli ultimi passaggi e a chiudere in porta e soprattutto nel non commettere errori decisivi a livello di ultimi metri, dove possono essere pericolosi gli avversari. La punizione? Per non rischiare di dare a loro la palla, è stata messa in fallo laterale, però troppo piano e lui è riuscito a battere velocemente e io, pensando fosse una palla facile da gestire, in ritardo ho dovuto commettere fallo, perché sennò era pericolosa comunque, perché andavano verso la porta, c’è stata la punizione ed è stato bravo lui a buttarla dentro. Ci siamo confrontati io e Confente? Gli avevo detto di chiamargli la distanza prima del fallo laterale, perché tante volte il difensore girato di schiena sente il pericolo, ma percepisce poco la distanza dall’avversario, mentre il portiere che guarda tutto il campo, deve dare una mano parlando e comunicando con il compagno. Gli avevo detto solo di chiamargli la palla, così magari non regalavamo il fallo laterale dov’è nato tutto.
Atteggiamento? Penso sia quello giusto, perché aldilà del risultato, vedo veramente la voglia di far bene, anche in altre partite si è combattuto, poi con un rigore o con un’occasione all’ultimo, ce la siamo portati a casa. Queste due partite, invece, abbiamo avuto la settimana scorsa un errore iniziale, ma poi altri episodi settimana scorsa non me ne ricordo, questa settimana è stata portata su questo piano, ma tutte situazioni in cui la partita poteva essere sicuramente nelle nostre mani, se avessimo fatto subito goal o comunque fossimo riusciti a portarla sul piano del risultato a nostro favore. Poi mantenendo lo zero a zero, le squadre che vengono qua fanno sempre la partita della vita, ci credono e può sempre accadere di tutto, come è successo oggi, alla fine un calcio di punizione, dopo molti minuti in cui non avevano creato niente se non palle inutili o che comunque riuscivamo a gestire benissimo, sono passati in vantaggio e poi si sono chiusi dietro, non è mai facile, hanno trovato il secondo goal, che noi rincorrevamo, sono stati bravi anche lì. Sicuramente ci serve a imparare a non ripetere questi errori, così da gestire di più le partite.
Morale? Di riscatto, io purtroppo non ci sarò con la Triestina, perché ero diffidato ed oggi ho preso il giallo. Questa non è una squadra che molla facilmente anzi, nello spogliatoio ci incoraggiavamo, perché veramente c’è tanta, tanta voglia di fare bene e sono sicuro che i risultati arriveranno. Non dobbiamo cominciare ad essere negativi, non dobbiamo attaccarci all’arbitro, anche se a volte ci sono situazioni contro, ma non deve essere quella la nostra forza. La nostra forza deve essere il campo, la squadra, il gruppo e dobbiamo far parlare solo i risultati, perché se dopo questa sconfitta, vinci a Trieste, le persone se la dimenticano. Quindi noi dobbiamo andare a Trieste e fare la nostra partita, cercare di vincere e far dimenticare queste due sconfitte consecutive.
Squalifica? Ci tenevo molto a giocare contro la Triestina, ma siamo tanti in squadra e siamo tutti veramente bravi”.