Al termine della partita contro il Longare, si sono presentati in sala stampa mister Aimo Diana e Mario Ierardi.

Diana: “Noi consideriamo queste partite come tempo effettivo, oggi la squadra ha fatto 70′, perché ci sono poche pause. In queste due partite abbiamo messo minutaggio, chiaro che cerchiamo qualcosa di nuovo, anche nelle giocate ci sta che si rallenti il gioco e si rischi la giocata, ma il gol preso mi dà fastidio perché significa proprio non voler andare a difendere la palla. A volte ci concentriamo molto sulla fase offensiva e fare tanti gol ma ci dimentichiamo che poi si può prendere gol, quando si perde palla. In questo momento non siamo cattivissimi sotto porta, dovremo diventarlo ma il cammino però prosegue, serve cattiveria sotto porta, fame e bava alla bocca, senza arrivare in porta con la palla. Abbiamo però cercato buone trame, obbligato a giocare a due tocchi certi giocatori e alcuni li ho messi in difficoltà così, settimana prossima incontreremo l’Arzignano che è un pari categoria.

Proia e Della Morte ancora insieme? Assolutamente sì, anche per creare superiorità sugli esterni, i due centrocampisti lo possono fare, quando i quinti sono nel loro ruolo, così come De Col e Costa. Quando arriveranno le partite vere, entrerà in gioco anche l’adrenalina.

Greco? Sembra nulla di importante, ci sarà un decorso e spero che possa rientrare. Settimana prossima rientreranno anche Golemic e Rolfini, oggi Valietti aveva qualche fastidio e non vogliamo rischiare nulla. Prendiamo queste amichevoli come minutaggi e obbligo ai giocatori a fare alcune cose per provare qualcosa di diverso.

Scambio in campo dei giocatori? Abbiamo lavorato con i terzi che vanno a fare i play, magari non lo faranno mai durante la gara, ma li alleniamo qualora capitasse una volta in partita. E’ una ricerca di calcio più moderno ed europeo che sto portando avanti da qualche anno.

Altri innesti potrebbero scombinare i piani? Assolutamente no, perché stiamo cercando giocatori con un certo tipo di calcio che è molto diverso rispetto a ciò che sono abituati, all’inizio ho sempre trovato delle difficoltà, ma poi hanno portato gioco e punti. I giocatori migliorano se ragionano e se sono propositivi con cognizione di causa. A volte faticano nel pensiero, non devono solo correre, ma devono pensare anche con il costo di rischiare, siamo in agosto ed è il momento di provare queste cose.

Cosa si aspetta dalla partita dell’Arzignano? Di vedere una partita stile campionato, così come è stata quella di Coppa, perché ci sono giocatori da “gara” che hanno un altro atteggiamento che non riesci a vedere in allenamento. Mi aspetto crescita e mentalità, sto cercando di puntare tanto su quello. Cioè occorre creare situazioni senza interferenze che possano creare problematiche, un goal preso come oggi non deve portare scompenso. Bisogna aiutarsi e avere fame, serve una mentalità con un obiettivo unico, per me non esiste nome, cognome o curriculum, tutti dobbiamo essere indirizzati ad un obiettivo, altrimenti diventa difficile.

I portieri? Confente è titolare e Massolo è un ottimo secondo, comunque Confente si dovrà meritare il posto tutte le domeniche.

Jimenez? Ha delle potenzialità, ma deve aumentare il suo livello, perché la richiesta da parte mia è molto più alta, altrimenti si fa fatica a trovare il posto. Tutti hanno qualcosa da perdere”.

Ierardi: “Sensazioni? Tanto caldo, ma queste partite ci mettono benzina nelle gambe, proviamo a fare quello che ci chiede il mister; a volte forziamo le giocate e magari sembra che sbagliamo tanto ma stiamo solo provando i vari schemi e sono utili a capire subito i concetti del mister. La squadra sta prendendo l’assetto giusto.

Goal sull’unico tiro? Sono le scorie dello scorso anno, dobbiamo cercare di evitarlo. Concediamo davvero poco, com’è giusto che sia e dobbiamo riuscire a non prendere mai goal. Continuiamo ad allenarci anche per quello.

Il mio goal da calcio d’angolo? E’ una cosa che speriamo rimanga dallo scorso anno (ride, ndr). Devo sfruttare la mia altezza e farne molti altri.

La fascia di capitano? In realtà, è una squadra che avrebbe tanti capitani, è indifferente chi lo fa. L’importante è essere una squadra coesa ed unita in campo e remare tutti dalla stessa parte. Personalmente potrebbe aiutarmi a crescere, sono sempre stato una “testa calda” e in questo modo sento maggiore responsabilità e può essere un aiuto per crescere da questo punto di vista.

Serie B? E’ un tasto dolente perché per un giocatore l’obiettivo è cambiare categoria, ma stare in una categoria inferiore, in una squadra del genere, è anomalo. Può essere solo un anno di passaggio o un anno di attesa. Sono una persona che dà il massimo ovunque e se non sono andato via è perché proveremo a salire quest’anno con il Vicenza, ce la metteremo tutta per farlo e lo vogliamo tutti”.

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