Mister Aimo Diana ha incontrato la stampa, in vista della sfida di domani contro la Pergolettese, in programma alle ore 16:15, allo stadio “Romeo Menti”.

”Intensità? Sapevamo che poteva essere così. Voglio vedere l’aspetto positivo, quando abbiamo subito il gol in maniera da rivedere, sia per come lo abbiamo preso, sia per le decisioni arbitrali, mi sono preoccupato di assicurarmi che la squadra reagisse, perché li stiamo ancora conoscendo. La reazione c’è stata e in maniera importante, fino alla fine abbiamo provato a vincerla ma non abbiamo voluto vincerla. Nel senso che i ragazzi hanno fatto di tutto ma le occasioni non sono state sfruttate bene, abbiamo avuto diverse palle inattive non sfruttate bene o azioni non finalizzate nel modo migliore. Dobbiamo lavorare su questi particolari e stare attenti. L’atteggiamento del gruppo è stato quello di volerla vincere, ma non abbiamo messo la giusta attenzione e cura del dettaglio per farlo. La prestazione nel complesso è stata positiva, l’intensità l’abbiamo messa finché siamo riusciti, ma anche la Virtus Verona nelle scorse gare aveva creato 8-10 occasioni, mentre con noi ne ha avute poche. Qualche decisione arbitrale è stata un po’ così…ma non vogliamo lamentarci, perché senza il Var siamo una lega dilettantistica. Ho visto la squadra arrabbiata a fine partita perché voleva un risultato diverso, sono piccoli segnali che fanno capire che la direzione è quella giusta.

Pericolosità sotto porta? Nei primi 20 minuti ci hanno rimpallato un sacco di tiri e cross. Vuol dire che manca ancora la precisione, la tempistica. Abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio in due ripartenze. Capita, ma dobbiamo migliorare i dettagli, abbiamo dato un segnale di solidità e di reazione allo svantaggio, in una situazione che non ci era ancora capitata. Io le partite le vivo serenamente, avevo la sensazione che non avremmo perso perché i valori erano superiori a quelli avversari, nonostante loro siano una squadra molto fastidiosa, come lo sarà la Pergolettese che viene da una vittoria importante.

Turnover? Ho tutti a disposizione, domani valutiamo anche parlando con i singoli per capire come stanno. Ci sta qualche cambio ancora, perché ho bisogno di valutare dei giocatori in gara.

Manovra? Più che sulla manovra sono ancora concentrato sulla struttura di squadra e il comportamento, la ricerca è di altro. Deve essere una squadra che lotta, che trascina, che al novantesimo fa una corsa di sacrificio. Mi è piaciuto molto l’atteggiamento del nostro pubblico mercoledì, quando siamo andati in svantaggio, li ho rivisti incitarci. Sarebbe importante riuscire sempre ad alimentarsi a vicenda, tra squadra e pubblico.

Cambi? I valori sono simili tra giocatori, quindi quando cambi sai che metti dentro un giocatore di pari livello. Su 25-26 giocatori in una squadra, se 16-17 giocatori mi seguono, in guerra ci vado. Poi qualcuno magari lo perderò per strada. Ma finora tutti hanno un atteggiamento positivo, anche chi ha giocato di meno, l’obiettivo è ancora lontano.

Ronaldo dall’inizio? Può essere un’opzione come altri, perché ho voglia di vedere di altri 2-3 giocatori a cui ho dato poco spazio. Chi gioca titolare può anche stare fuori una o due partite. Ho bisogno di vederli tutti in gara. Quando entrano o escono, la qualità della squadra non cambia, tutti sono adeguati e hanno un’occasione da sfruttare. Tutti devono mettere il massimo per mettere pressione al proprio competitor di ruolo, si deve competere con onestà, mettendo in difficoltà chi pensa di essere titolare.

La coppia Ferrari-Pellegrini? Pellegrini si è sbattuto tantissimo, non è ancora quello che conosco io, ma sono certo e convinto che ci arriverà. Anche lo scorso anno è partito così e poi è diventato importante. Rolfini è entrato molto bene, Della Morte è pronto per giocare, Jimenez deve essere meno altalenante però ha grandissima qualità. Capisco che la piazza sia affamata, anche noi lo siamo, ma dobbiamo fare un percorso e a volte occorre osservare, anche a scapito di un risultato.

Come stanno quelli più strutturati fisicamente? Non sono ancora al massimo ma non devono esserlo adesso. Ottobre deve essere un mese importantissimo, sono in continua crescita. Ferrari ha fatto una buona partita, è diventato trascinante e deve continuare ad essere questo. Sentire meno e fare di più quello che stanno facendo. Fino alla fine la squadra ha spinto, sono in una buona condizione.

Meno goal subiti e fatti? Ci vuole una buona media inglese. Subire poco e fare goal. Negli ultimi anni sono sempre arrivato a 60-70 goal. L’importante è prenderne pochi, i goal dei centrocampisti sono fondamentali, perché quando le punte non sono in condizione, occorre trovare le reti da altre parti, per quello mi arrabbio per le palle inattive non sfruttate. Ancora non le facciamo come vanno fatte e negli ultimi anni mi hanno sempre portato 15-25 reti.

Tenere troppo la palla in area? Se vuoi vincere la partita, vai di punta, non c’è il secondo in più. Anche nel goal preso era un campanile dove Ierardi poteva vincere il contrasto, Golemic poteva arrivare meglio ed è arrivata una rete con una mano. Ma i dettagli vanno sistemati, altrimenti si pagano. Le azioni vanno chiuse, quando giocavo ed entravo in area avevo la bavetta alla bocca, quella voglia di fare male in area.

Servirebbe il Var in Serie C? Avrei un sacco di cose da dire, perché quando parlo di lega dilettantistica lo si diventa perché le altre due hanno una garanzia che noi non abbiamo, nonostante ci siano società che investano molti soldi. Sbagliano in A e vengono corretti, figuriamoci in C, dove però non vengono corretti. Non è paritaria la condizione delle tre leghe e quella più bassa, ne paga le conseguenze. Purtroppo, in C non siamo pronti”.

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