Mister Aimo Diana ha incontrato la stampa, in vista della sfida di domani contro il Renate, in programma alle ore 16:15, allo stadio “Romeo Menti”.
“A Vercelli, il risultato non è stato quello che avremmo voluto. A Verona, l’atteggiamento dopo il gol subito è stato lo stesso, ma lì siamo riusciti a trovare il pareggio, mentre questa volta non siamo riusciti a trovare il pertugio per trovare il pareggio che avrebbe dato risalto ad una partita che era abbordabile. Siamo partiti male con un errore che ci è costato tanto. Ma fatico a dire che non abbiamo reagito, non abbiamo più subito un tiro in porta, avevo chiesto loro di non subire una seconda rete per provare poi a fare forcing. Bisogna essere chiari: abbiamo fatto un errore, ma di errori se ne faranno tanti altri. Si perderanno ancora gare, non siamo una schiacciasassi ma una buonissima squadra che se continua con l’atteggiamento giusto farà fatica a perdere tante partite. Bisogna essere onesti con i duecento tifosi che sono venuti a Vercelli, abbiamo fatto il massimo. Però gli errori ci saranno ancora, bisogna essere bravi a rimettersi in carreggiata, non ho visto una squadra che si è slegata, non abbiamo trovato il pertugio.
Attacco alla porta? Noi cerchiamo di fare il possibile per portare la squadra negli ultimi 20-25 metri, poi ci vuole quella capacità, dell’ultimo passaggio, dell’attacco alla porta, del tempismo. Ci stiamo lavorando, forse nelle caratteristiche dei nostri attaccanti non c’è prettamente quella cosa ma la dobbiamo mettere dentro e limitare gli errori. La preparazione della gara è saltata a causa del goal subito dopo un minuto. Siamo arrabbiati il giusto, consapevoli che adesso è un momento di grande prevedibilità di tutti. E’ normale sentire un po’ di malumore, lo sappiamo, è il momento dei negativi, quello in cui entrano in azione. Lo sappiamo e una cosa prevedibile si può anche combattere.
A fine gara i ragazzi sono andati sotto la Curva e sono stati applauditi, hanno riconosciuto l’impegno. Dobbiamo andare avanti per la nostra strada consapevoli che ci saranno ancora questi tipi di partite. Il campionato è fatto di momenti, dove ti può andare bene e dove non ti può andare bene. Bisogna saperli affrontare e superare, la squadra è molto buona, ma non è ancora in grado di vincere tutte le partite, siamo una buonissima squadra e lo potremmo diventare.
Errore di Ronaldo influisce sulle scelte? Poco prima l’errore lo aveva fatto Ferrari che ci stava facendo subire un contropiede, doveva essere un campanello d’allarme. Poi lo ha fatto Ronaldo e la partita gli è diventata un po’ più difficile. Non l’ho voluto togliere perché può trovare la giocata in qualsiasi momento e tirare in porta. Sicuramente è uscito un po’ dalla gara. Nel primo tempo siamo stati sottotono tutti. Da fuori Non bisogna commettere la forzatura di cambiare. Io lavoro sulle partite e domani metterò in campo chi servirà per questa partita. Il Renate, a cui sono molto legato, storicamente è difficile da affrontare, fanno sempre campionati importanti con la testa libera. Giocherà chi mi dà garanzie.
Come sta Ferrari? Ferrari non sta benissimo però si è allenato, dopo il brutto intervento che subito in area sulla caviglia che si era gonfiata. Della Morte ha la febbre e Rossi è fuori per un risentimento muscolare. Abbiamo una rosa qualitativa e ampia, ho diverse soluzioni, non importa giocherà qualcun altro.
Errore? Ne vedrete ancora tanti, a volte portano a subire goal, altre volte no. Tante squadre perdono ogni domenica. L’atteggiamento è fondamentale perché dobbiamo ricordarci che giochiamo davanti a 6000 abbonati e tanta altra gente che ci viene a vedere e ha investito su di noi. Il risultato spesso è condizionato da tanti episodi, a volte si merita nettamente di vincere, altre no ma si vince lo stesso.
A Renate tre anni importanti? Sono legato alla proprietà, al Presidente, a Massimo Crippa e Oscar Magoni che mi ha voluto. La reputo una tappa fondamentale della mia carriera, ho trovato una famiglia vera e sarò sempre riconoscente. Non mi dimenticherò mai la frase del presidente Spreafico che mi disse: “Sappi che quando vuoi, qui ci sarà sempre un posto per te”. Voglio che sappiano che se un giorno arriverò ad allenare a livelli più alti, sarà soprattutto perché ho avuto loro come allenatori.
De Col affaticato? A lui chiedo sempre di più, per la sua struttura che ha può fare molto di più, ha un motore per il quale potrebbe giocare dieci partite consecutive. Stiamo lavorando su Talarico, Valietti che mi sta dando ottime risposte, adesso che arriviamo verso la decima partita, cominceremo con le rotazioni, cambiando qualche presunto titolare. Quando vuoi recuperare una gara cerchi di cambiare qualcosa davanti più che sugli esterni, ma possiamo anche cambiare e giocare a quattro. Lui è un ragazzo molto serio, ma anche Talarico e Valietti possono rappresentare una soluzione.
Le due migliori difese del campionato? Loro nelle ultime partite hanno cambiato modulo, quindi ci siamo preparati ad entrambe le situazioni. La squadra mi sembra recettiva, abbiamo parlato molto, dobbiamo cercare di fare meno errori a livello tecnico e tattico. Tuttavia è scontato che ci voglia una reazione ma è successo anche in gara, avevamo reagito.
Calcio scommesse? Stiamo seguendo anche noi le varie vicende, c’è un comportamento sbagliato tipico dei giovani italiani. Credo sia una pagina nera, perché poi quando si entra in un ritiro della Nazionale italiana, il tutto diventa a livello nazionale. Noi siamo bravissimi nel fare diventare una serie tv qualsiasi cosa, dovremmo invece andare dritti sul problema perché la ludopatia è una patologia che coinvolge veramente tante persone, al di là del calcio. Mi auguro che trovino i responsabili e che paghino.
Baresi squalificato? Verrà Saurini che solitamente guarda la partita dalla tribuna per darci delle indicazioni. Quando si alza tutta la panchina a protestare, è normale che paghi qualcuno e solitamente paga quello più vicino al mister.
Dà fastidio questo ruolo di essere i primi della classe? No, assolutamente. Sono abbastanza egocentrico e mi piace tantissimo. Lo sappiamo che è così e anche per me negli ultimi anni è stato così. Ai ragazzi ho detto che devono volere il compagno più forte che c’è. I leader vogliono stare con i leader, i giocatori forti vogliono confrontarsi con i giocatori forti. Abbiamo una rosa importante ma lo dobbiamo dimostrare ogni domenica”.