Mister Aimo Diana ha incontrato la stampa, in vista della sfida di domani contro il Padova, in programma alle ore 14:00, allo stadio “Romeo Menti”.

“Dire che è stato un passo falso è riduttivo. Il Direttore Sagramola ha fatto un’azione encomiabile nel venire a parlare dopo la partita, ero pronto a parlare anch’io, ma la società ha preso in mano la situazione. Il Direttore si è assunto la responsabilità, ma sappiamo perfettamente che la responsabilità è da condividere tra tutti, io, il mio staff e la squadra. Per me è molto complicato parlare, posso sembrare poco credibile e cerco di riferire solo le cose più giuste, senza cadere in banalità e senza dover dare troppe spiegazioni, anche perché temo di peccare di credibilità. Siamo molto dispiaciuti e chiediamo scusa, in primis alla società, alla tifoseria e alla stampa. Credo sia il minimo, anche perché proviamo un pizzico di vergogna. Domani c’è una partita importante e non possiamo far altro che pensare a quella. Domani ci siamo noi, questi rimaniamo e questi siamo.

Serve a togliere un pizzico di vergogna? Il pizzico di vergogna difficilmente si potrà togliere perché sono quelle partite che rimangono impresse, col tempo poi il calcio lava via tutto, dico sempre che come se ne vanno le vittorie, se ne vanno anche le sconfitte, ma alcune ti rimangono più addosso, anche per ciò che ci si aspettava. Nonostante tutto io reputo questa squadra non una schiacciasassi, ma nemmeno questa, c’è una via di mezzo verso l’alto e su questo continuo a lavorare. Sta a noi con poche parole, assorbire tutto ciò che stato detto e abbiamo fatto e cercare di trasformarlo in qualcosa di diverso. E’ un modo per dare peso, come uomini, ad ognuno di noi.

Crescita fino alla partita con l’Atalanta U23 e poi basta? E’ vero, tutto quello che dite in questo momento è verità. Non pensate che anche noi, non pensiamo questo e che non siamo qua per cercare soluzioni. Sia la squadra che si è riunita internamente tra di loro, sia la società intesi come la proprietà e i direttori, abbiamo cercato di unirci, fare squadra e trovare soluzioni fin da subito. Riconosco che qualcosa ho sbagliato e anche la squadra si è resa conto che qualcosa ha sbagliato. Io adesso vi posso dire che abbiamo lavorato bene, siamo concentrati e domani vogliamo spaccare tutto; siamo poco credibili però è quello che stiamo cercando di mettere in campo ed è l’unica maniera di rispondere che abbiamo. Non possiamo andare avanti così, abbiamo fatto degli errori e ne siamo consapevoli. Nessun alibi, né per noi come staff, né per i calciatori. Sono stato anch’io calciatore e l’alibi è sempre dietro l’angolo, ma in questi momenti si va sulla bontà degli uomini, è un momento a cui dare un peso a quelli che ci sono, che non ci sono o quelli che posso dare qualcosina in più.

Mancanza di personalità? Nella costruzione della squadra si è ricercata personalità: giocatori che siano stati capitani e che abbiano sostenuto stadi importanti, come il nostro. In questo momento qualcosa ci manca sotto questo punto di vista e probabilmente mi devo elevare anch’io. Molto probabilmente li abbiamo ma non riusciamo a dare quello che ci aspettavamo. Abbiamo una partita complicata con un pubblico che potrebbe avere delle remore verso di noi. Se vorranno sostenerci saremo molto felici, se non ci sosterranno, sarà una scelta e dobbiamo prenderne atto perché è una cosa che ci siamo guadagnati fino ad adesso, anche se sarà una difficoltà in più.

Fatica a vedere giocatori di riferimento? Vero. Nonostante tutto ho la speranza che questi calciatori ci siano, anche perché alcuni li conosco personalmente e lo sono sempre stati in altre squadre. Forse abbiamo bisogno anche di un risultato positivo che ci faccia prendere la nostra rivincita su un campionato che non ci sta facendo diventare protagonisti. Io però vedo impegno in allenamento, non trovo allenamenti fatti male. Dobbiamo riuscire anche a fare una bella partita, con qualche giocatore che si elevi come leader, io devo esserlo più di altri perché sono a capo di questa squadra. Non mi fa paura la difficoltà ed essere in discussione, è una prova anche per me e sono pronto ad affrontarla. Ho detto alla squadra di non avere rimpianti e dare tutto quello che ha. Io rimango un allenatore e quello devo fare, ognuno per le proprie mansioni, deve fare il suo. L’unica cosa che voglio dire ai nostri tifosi, che ci hanno sostenuto tantissimo anche sotto di 3-1, è che cercheremo di portarli dalla nostra parte, non sarà facile. Per questo ai giocatori ho detto di prendersi una rivincita, di dimostrare quelli che siamo, perché non siamo questi. Non vedo un campionato di livello altissimo e questo è il mio dispiacere, perché potremmo dire la nostra.

Come sta la squadra? Abbiamo due tre situazioni fisiche da valutare, De Maio sta facendo degli accertamenti per un fastidio muscolare e non è convocato. Su un paio deciderò domani mattina per vedere come stanno.

Paura che la squadra possa giocare contro? Io, da calciatore, non l’ho mai fatto, ho sempre giocato per la squadra e per la mia carriera. Non vedo questo, vedo una squadra abbattuta, c’è stato un momento che la squadra ha chiesto di stare da sola per trovare delle soluzioni e poi ci ha chiamato come staff per condividerle. Abbiamo buoni rapporti, non vedo altro. Non vedo abbattimento in allenamento. La forza di un allenatore è quella di fare delle scelte, magari anche forti, perché a volte bisogna creare nel gruppo una leadership tale da non guardare in faccia nessuno. Sicuramente il rispetto non viene a mancare, tutti pensano ad andare bene, se si va male le figuracce si fanno tutti, nessuno ne guadagna.

Il voler avere una rivincita può portare ad esagerare? Già sarebbe una reazione, provare a far qualcosa. Tralasciando il periodo, stiamo valutando tante cose e siamo in linea con le altre squadre in termini di occasioni, se non superiori ad alcune. Forse manca l’incisività, non si riesce a riaprire una partita e riprenderla. Anche il tiro ora lo subiamo. Alla fine deve prevalere il senso di squadra. Non vedo giocatori, in questa categoria, che possono vincere le partite da soli, anche noi dobbiamo uscirne di squadra.

Che tipo di spiegazione si è data la squadra? Prima si va sugli aspetti morali e motivazionali e poi sui dettagli tecnici per capire come subiamo, perché non concludiamo. Sperando di fare meglio le cose e con un altro spirito, concretizzando le occasioni che riusciamo ad avere, portando le gare dalla nostra parte.

C’è la sensazione che quando i giocatori arrivino qui non abbiamo più la fame giusta per raggiungere certi obiettivi perché si sentono appagati? Non credo sia così, ma posso parlare solo per quest’anno, prima non c’ero. Ognuno di noi si dà un peso come uomo, eventualmente dobbiamo riconoscere chi non ha fame e occorre isolarlo, non credo ci siano queste situazioni qui. Ci sono giocatori giovani ma altri sono all’ultimo graffio della carriera che possono togliersi l’ultima soddisfazione. Per questo di solito si fanno mix di età, perché i vecchi siano da riferimento per i più giovani.

Certezze perse? Ci siamo un po’ pianti addosso tipo sbagliamo goal, l’arbitro non ci ha dato un rigore. Sono tutte scusanti, pensando che prima o poi un goal lo faremo. Questa è la nostra colpa, anch’io dovevo essere ancora più forte. Dopo la gara con l’Atalanta U23, anch’io ho avuto la presunzione di aver trovato la quadra, quello è stato il momento in cui magari ho mollato un po’ la presa, ma non farò più questo errore.

Possiamo aspettarci qualche giocatore d’esperienza in panchina domani? A volte occorre fare scelte, perché non sempre si ha la giusta forza o si è trascinanti. Vediamo, dobbiamo valutare qualche situazione. La qualità tecnica non si discosta di molto. Abbiamo una squadra molto competitiva, sperando di avere giocatori che sostengano un ambiente un po’ in ebollizione all’inizio.

Confente? A Trieste ci ha tirato fuori una bella parata, nell’ultima poteva fare meglio ma gli errori sono stati commessi prima. Sta facendo un buon campionato, lo reputo un buonissimo portiere, l’aspetto psicologico l’ha condizionato sul terzo goal subito contro il Fiorenzuola. Giocherà sicuramente domani.

Pubblico padovano contro Ronaldo domani? Tiene tantissimo alla maglia del Vicenza, si allena sempre al massimo. Quando è stato fuori non ha mai detto una parola, quando è entrato ha fatto il suo dovere, quando ha giocato, ha fatto gli errori che hanno fatto gli altri. E’ un giocatore solido, tutti saremo fischiati, probabilmente anche dal nostro pubblico. Dobbiamo essere pronti a qualsiasi cosa. Arrivano con tanto entusiasmo, anche se non penso noi lo avremmo avuto dopo un pareggio per 0-0 con il Renate. Probabilmente ci pensano morti. Sono una squadra forte, per cui ho molto rispetto. Ma per noi sarebbe stata una gara complicata contro qualunque avversario. Troviamo una squadra forte, nostra diretta concorrente, come avevo detto contro la Triestina. Abbiamo perso contro il Fiorenzuola, che forse era l’avversario che tutti avrebbero voluto affrontare. Ci saranno undici uomini di fronte a noi e qualsiasi sia il loro colore di maglia, sono avversari. Contiamo molto di più noi, come l’affronteremo e la testa che ci metteremo. Cercheremo di preparare i ragazzi ad una prestazione di livello, importante, di sacrificio e difficoltà. Con la speranza di sfruttare le occasioni da goal, sino a 20 giorni fa sembravamo la realtà più felice, con la difesa considerata più forte. Devono rientrare dentro la nostra testa queste cose, non abbasserò mai il nostro obiettivo o livello, dobbiamo riportarlo a quello che era”.

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