Mister Aimo Diana ha incontrato la stampa, in vista della sfida di domani contro l’Atalanta U23, in programma alle ore 20:45, allo stadio “Romeo Menti”.

”Sicuramente affrontiamo una squadra molto talentuosa, parlo sempre abbastanza poco degli avversari, ma faccio una precisazione, i prospetti dell’Atalanta U23 sono quelli che un giorno dovranno essere pronti per la Serie A, quindi è chiaro che sono prospetti importanti, che hanno forza, che hanno vitalità, sono giovani e con meno pressione rispetto ad altre squadre. Sarà una bella partita, sotto il piano fisico sarà la partita più difficile fino a questo momento, perché effettivamente hanno dei numeri importanti sotto questo punto di vista e ci siamo preparati al meglio. Sappiamo della difficoltà e della qualità che hanno, noi dobbiamo rispondere colpo su colpo, dando del filo da torcere, una squadra umile che ha voglia di combattere. Loro saranno propositivi, ma per vincere bisogna rischiare anche di perdere, lo dico spesso, noi cercheremo appunto di essere sul pezzo dal primo minuto.

Formazione? Ho la rosa abbastanza al completo, a parte Jimenez che ha avuto un po’ di febbre, vediamo come sta domani, ma sarà convocato. Le soluzioni le decideremo domani mattina, ma non sono molto preoccupato sotto questo aspetto, perché la qualità dei miei giocatori è abbastanza similare. Dalla prossima settimana, avendo più giorni di lavoro, proveremo un’altra soluzione in campo, di solito dopo cinque-sei partite lo faccio, per avere il famoso piano B, come dicono colleghi molto più illustri di me, però anche noi dovremmo cominciare a metterci qualcosina di diverso dentro, perché quando poi sei troppo riconoscibile, devi avere anche delle diverse soluzioni.

Cali? Evidenti cali onestamente non ne vedo, se non che abbiamo vinto due partite nel secondo tempo, anzi, aumentando nel secondo tempo, anche con la Virtus Verona abbiamo recuperato il secondo tempo e abbiamo finito in crescendo. Con la Pergolettese siamo andati in vantaggio e poi alla fine ci siamo un po’ più difesi, ma lì evidenti cali non li vedo, sicuramente ancora non c’è la pienezza in tutti gli elementi. Perché occorre disputare diverse partite per vedere che hanno giocato, adesso ci sono 5-6 giocatori che hanno giocato effettivamente sei partite, qualcuno ne ha giocate due, qualcuno tre. Quando arriveremo a 10 partite giocate cominceremo ad avere 7-8 giocatori che ne hanno giocate 7-8, i nostri dati sono sempre in crescendo, anche nel numero del chilometraggio che facciamo, su tutto si stanno incominciando ad avvicinare ad altre comparazioni che abbiamo fatto in passato ecco. Magari esiste qualche momento di calo di costruzione di gioco.

Cambi? Stiamo cercando di essere molto alti, molto aggressivi ed è un dispendio energetico non da poco, perché le rincorse in avanti ci sono, ma ci sono anche tante rincorse all’indietro, sto chiedendo un sacrificio grosso ai miei attaccanti e finché lo fanno, lo sfrutterò al massimo, perché ci saranno magari momenti in cui non avranno la vena per farlo. So di poter contare su dei cambi che mi possono dare qualcosina anche in freschezza. La forza di una squadra è poter contare sulle sostituzioni, a volte succederà che entreranno male, ma mi auguro che il più delle volte entrino per darti veramente un quid in più.

Attacco? Sicuramente Della Morte l’ha guadagnato sul campo una riconferma, Ferrari è il nostro attaccante titolare, che però deve dare qualcosina in più secondo me, non è ancora nella pienezza della sua condizione e poi abbiamo due-tre che scalpitano e sono contento di questo.

Ammonizioni di Ferrari? Ai giocatori ci parli, ma chiaramente il calciatore ti dà sempre delle risposte “eh però sai”, i caratteri sono questi. Anche se ha preso un’ammonizione su una rincorsa, quindi io sono contento che l’abbia presa rincorrendo un avversario, è un bel segnale secondo me questo. Il discorso è diverso per quelle di protesta, anche se gli avversari proveranno sempre ad innervosirlo in qualsiasi momento e secondo me qualche altro giocatore sta incominciando a prendere qualche ammonizione in meno, vedi Ierardi o Ronaldo che sono molto più attenti e consapevoli e quindi stanno eliminando questa cosa.

Palle inattive? Ci lavoriamo verso fine settimana quando si abbassano i ritmi, già domenica siamo migliorati e stavamo per segnare, avevamo liberato bene Giuliano al tiro e non è successo. Non bisogna pensare che se si è alti si prende il pallone, perché non funziona più così, si provano gli schemi, come tutte le squadre, ma questa cosa la devi fare con decisione, se la fai con poca decisione, puoi stare a batterne 20 e non ne fai di goal.
Ci abbiamo lavorato, ma stiamo puntando sul fatto di essere decisi nel fare le cose, che se decido di fare una cosa la provo a fare, poi può riuscire o non riuscire.

Vena realizzativa? Anche l’anno scorso le prime cinque-sei partite, non avevamo fatto grandi prestazioni, però venivo da un gruppo che già allenavo da un anno prima, ma sapevo che saremmo potuti arrivare a una certa determinata cosa. Questo gruppo nei titolari è cambiato tanto e credo che non saremo mai una squadra iper dominante per caratteristiche, ma saremo una squadra che farà del recupero palla e della intensità di gioco e di tecnica, quello che deve essere una squadra importante. Anche per caratteristiche dei nostri difensori, non abbiamo difensori molto dominanti nella metà campo avversaria e quindi sarà difficile esserlo sempre completamente, dovremmo essere una squadra, come ho detto all’inizio, forte, coriacea, umile, che lavora sulla partita e poi, sicuramente con il miglioramento, un po’ di freschezza e con le vittorie che danno consapevolezza, arriveranno anche le occasioni. Anche il tiro in porta che non verrà rimpallato magari diventerà un’occasione, il cross che ora viene rimpallato diventerà un’occasione, in questo momento ci rimpallano un po’ tutti i tiri.

A che punto siamo? Adesso siamo a sei, dobbiamo andare a sette, ora abbiamo l’uno davanti e dobbiamo avere il due davanti. Siamo una squadra sufficientemente pronta per fare un buon campionato e dobbiamo continuamente crescere, dobbiamo diventare da sette, poi da otto e non è mica detto che per vincere bisogna essere da 10. Già la partita di domani, ci impegnerà molto dal punto di vista fisico, ci metteranno in difficoltà, hanno messo in difficoltà tutti gli avversari e metteranno anche noi, dovranno trovare però una squadra che deve essere pane duro. Perché loro sono una squadra di giocatori talentuosi, forti, con un allenatore bravo e vengono qui senza pensieri, per questo dovranno trovare pane duro”.

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