Mister Di Carlo ha risposto in videoconferenza alle domande dei giornalisti, alla vigilia della sfida contro il Lecce, in programma domani alle ore 14:00, allo stadio Menti.
Di Carlo: “Partiamo dal presupposto che le sconfitte non piacciono a nessuno: quando avvengono, cerco di prenderle come spunto per crescere, per cercare di migliorare la mentalità, l’atteggiamento e l’approccio. Ma non per l’impegno, che c’è sempre, ma se ti impegni e non metti attenzioni, vanifichi tutto. Sono arrivate due sconfitte che non ci aspettavamo, ma dobbiamo pensare a rifarci domani. Il Lecce è una grande squadra, ma noi abbiamo tutta la forza, la voglia e la determinazione per fare bene. L’obiettivo che ci eravamo posti è la salvezza e va ottenuta con i punti, con i fatti e non con le parole. Abbiamo fatto grande partite e belle vittorie su campi difficili, siamo incappati in due sconfitte che hanno portato un po’ di negatività a tutti. Bisogna crescere. Siamo ambiziosi, ma tutti margini di miglioramento: giocatori, staff, società, tifosi, giornalisti. Dopo la vittoria con la Cittadella aveva fatto pensare a qualcuno ai playoff, ma io ho sempre detto: piedi per terra, perché gli infortuni possono sempre arrivare e giocarsi il finale con tutta la rosa a disposizione è diverso. Le due sconfitte non ci hanno ridimensionato, ci hanno detto che dobbiamo giocare con un’altra mentalità e un altro atteggiamento.
I gol subiti? Ci sono partite dove la concentrazione rimane alta sempre per 95 minuti, altre dove se manca un 20% facciamo fatica a vincere. Nelle ultime due gare è mancato questo. Siamo noi a decidere il nostro destino ed è una cosa positiva, altre squadre invece devono rincorrere e fare delle imprese. Le due sconfitte arrivano per poca intensità e attenzione, aspetti che se vengono a mancare noi li paghiamo pesantemente. Dobbiamo crescere in attenzione durante le partite. Altri possono giocare con un 20% in meno delle possibilità, noi no. E’ un dato di fatto, i ragazzi lo sanno. La differenza sta nella continuità e nella qualità. La continuità l’abbiamo data fino a Cittadella c’era, poi invece è mancata la qualità. Voi pensate sempre che le sconfitte subite siano più importanti delle vittorie ottenute: dobbiamo salvarci, che significa lottare ogni partita. Si deve chiudere e guardare avanti, basta pensare sempre a queste due sconfitte. Bisogna pensare alla gara di domani e accantonare le due sconfitte. Il gruppo sta facendo qualcosa di straordinario, in un anno in cui è successo di tutto e di più: continuiamo a lavorare, nel modo nostro siamo forti ma è chiaro che bisogna metterci qualcosa di più che nelle ultime due gare ci è mancato. Abbiamo bisogno di continuità e di crescita, ma si cresce nel tempo e nella continuità del lavoro.
C’è una squadra e deve essere brava a sopperire a tutto, come abbiamo fatto per molto tempo. Se abbiamo fatto due sconfitte, vuol dire che la squadra non è pronta per arrivare ai playoff e quindi bisogna crescere, maturare e lavorare.
Le assenze per il futuro? Al futuro ci penseremo più avanti. Oggi dobbiamo pensare al Lecce. Domani bisogna sbagliare pochissimo perché il Lecce al primo errore ti punisce, occorre giocare concentrati, con cattiveria. All’andata abbiamo fatto una partita importante a Lecce e abbiamo perso, ma ci sono stati i complimenti per la prestazione. Vuol dire che serve più equilibrio nei giudizi. La squadra ha dei valori e li deve tirare fuori sempre. Domani si gioca per vincere.
Formazione? Cappelletti potrebbe giocare dall’inizio. In attacco? Jallow potrebbe essere della partita così come Gori, che ha fatto una buona gara a Reggio. Mancini sta crescendo, Longo aspetta l’occasione per sbloccarsi. Purtroppo gli attaccanti quando non segnano vanno in un tunnel mentale negativo. Invito tutti a stare sereni e tranquilli, a scrollarsi la negatività di dosso e a giocare senza pensare a quello che è successo fino ad oggi. Può succedere di tutto. Domani dobbiamo vedere un Vicenza che lotta fino alla fine. Chiunque scenderà in campo dovrà giocare alla morte contro il Lecce. Non è un singolo giocatore che fa la differenza, è la squadra. Il Lecce ha perso in casa con la Spal, spero abbia perso anche un po’ di fiducia. Abbiamo visto che è una squadra che concede qualcosa, dobbiamo essere bravi ad approfittarne. Dobbiamo rimanere in partita e avere la forza di determinare nelle transizioni, negli 1 contro 1 e nei cross.
L’ipotesi di rinviare le prossime due giornate? Dopo Juventus-Napoli si è aperta una strada. Penso che la cosa più giusta sia far slittare qualche partita più avanti. Lo dico da allenatore, per far finire il campionato nel modo più regolare, soprattutto per la contemporaneità delle ultime gare.
Un ricordo di Morosini? L’ho conosciuto qui a Vicenza perché mi è capitato di trovarlo in città, ma non ho mai avuto la fortuna di allenarlo. Un ragazzo d’oro, generoso e pronto a dare una mano a tutti: questo mi dicevano sempre tutti. L’ho conosciuto con il sorriso che penso che possa essere il suo emblema. Lo voglio ricordare così”.