Le parole del Presidente Stefano Rosso, del Direttore Generale Werner Seeber, del Direttore Sportivo Luca Matteassi e la presentazione del nuovo Allenatore Biancorosso, Stefano Vecchi.

Presidente Stefano Rosso: “Oggi siamo qui, perché a seguito della non positiva prestazione di domenica, ci sono stati degli avvicendamenti abbastanza importanti nella nostra società e all’interno dell’area tecnica.
Vorrei iniziare ringraziando sia Rinaldo Sagramola, che Mister Diana, che nel tempo in cui sono stati a Vicenza hanno sempre dimostrato grosso attaccamento e passione per il loro lavoro e purtroppo i risultati in questo mondo a volte inficiano il lavoro positivo, fatto da professionisti seri, perché non c’è mai la pazienza di poter lavorare appieno, quindi ci tenevo a ringraziarli, perché comunque nel periodo in cui sono stati con noi hanno comunque dato il massimo e mi sembrava corretto iniziare da loro.
Inizierò presentando a voi Werner, che già conoscete, poi lascerò la parola a Luca che presenterà Mister Vecchi.
La scelta di cambiare la direzione è stata dovuta, dopo le dimissioni di Rinaldo. Avevamo bisogno di trovare qualcuno che conoscesse l’ambiente, conoscesse quelle che sono le nostre necessità, che sapesse come lavoriamo e di cui avessimo particolare fiducia, quindi per noi la scelta è stata abbastanza immediata. Abbiamo già lavorato in passato con Werner, con cui abbiamo condiviso un percorso importante sia qui, che prima a Bassano. Tra le caratteristiche di Werner, ci sono quelle di essere una persona corretta, seria che soprattutto ha le idee chiare su quello che c’è da fare per tenere in ordine una macchina, anche complessa, come quella di Vicenza, nel settore del mondo del calcio.
Ho poco da dire, nel senso che c’è molto da fare”.

Direttore Generale Werner Seeber: “Come ha già detto il Presidente, è stata una cosa abbastanza veloce e anche molto inaspettata, fa ancora più piacere tornare qui e mettermi a disposizione della società, della città e della squadra, per cercare di dare una mano in questo momento, probabilmente, ma anche sicuramente, non troppo positivo.
Più di qualcuno mi ha detto “ma sempre problemi”, io sono contento di poter dare una mano a risolvere i problemi che ci sono, ci stiamo confrontando, stiamo cercando di individuare e trovare le giuste dinamiche e quindi sarà il mio compito principale mettere tutti nelle condizioni migliori per poter esprimere il proprio potenziale, che sicuramente questa squadra ha, che questa società ha, per quello che mette a disposizione e per quello che merita.
Quindi daremo sicuramente un grosso contributo e daremo il massimo per raggiungere gli obiettivi più alti che possiamo raggiungere, dove non pongo limiti”.

Direttore Sportivo Luca Matteassi: “Prima di presentare il mister ci tengo a ringraziare due persone con cui ho lavorato fino a poco tempo fa e le ringrazio per tutto l’impegno che hanno messo per il bene del Vicenza, ovvero Rinaldo Sagramola e Aimo Diana.
Domenica, dopo la sconfitta di Trento, abbiamo deciso di cambiare guida tecnica e abbiamo deciso di affidarci a Stefano Vecchi, che non ha bisogno di tante presentazioni perché il suo curriculum lo conoscete bene tutti. E’ un mister che conosce bene questa categoria e che l’ha già vinta. Lui ha accettato subito questo club, con grande entusiasmo, grande voglia di far bene, quindi siamo molto felici di averlo qui, gli faccio un grandissimo in bocca al lupo”.

Mister Stefano Vecchi: “Ringrazio il Presidente e la società che mi ha coinvolto in questa nuova avventura. Non si può rifiutare Vicenza, perché è una piazza prestigiosa, è una piazza che fa sognare, è una piazza che trasmette passione, è una piazza che non c’entra niente con questa categoria, per cui per un allenatore è una piazza ambita. Mi piacerebbe fosse un punto di arrivo per me, perché a Vicenza mi piacerebbe ottenere i risultati che negli ultimi anni mi hanno permesso di salire di categoria. In questi due giorni, ho avuto la sensazione che la società metta a disposizione dell’allenatore e della squadra, tutto quello che serve per vincere e anche di più. Questo non deve essere un alibi, perché ieri sentivo dire che qui è tutto bello e poi i giocatori si siedono. Le cose che mette a disposizione la società, sono cose che servono per vincere e qui ci sono tutti i presupposti per poterlo fare, io voglio riconquistare la categoria che purtroppo mi ha bocciato e sono carico per poterlo fare qui.
È evidente che non sarà facile, ci sono magari poche possibilità quest’anno di poter arrivare a questo obiettivo, a questo sogno, perché io sono uno che ha i piedi ben piantati per terra e credo che l’umiltà non sia un limite, ma sia una forza. In questo momento, la classifica dice che bisogna lavorare, una partita alla volta, bisogna cercare di raggiungere la posizione in classifica migliore, per poi poterci giocare il sogno, l’obiettivo, nella lotteria che è quella dei play-off.
Se in questo percorso saremo bravi e si riuscirà a costruire un rapporto di fiducia con la società, con l’ambiente, con i tifosi, con voi ma anche se non si riuscisse ad arrivare quest’anno, ce la metteremo tutta per alimentare quest’obiettivo, questo sogno, perché spero che si costruisca qualcosa per poterci riprovare, per poter dare continuità.
Vicenza non può ragionare, in Serie C, da squadra che vivacchia e finisce una stagione, noi veniamo qui e io sono qui perché vogliamo costruire qualcosa, perché anche nel calcio le idee e anche un po’ il coraggio, ti sostengono nei momenti difficili e questo è un momento difficile. Spero di riuscire qui a Vicenza, come ho fatto negli ultimi anni a Bolzano e a Saló, a trasmettere quella mentalità che serve per far bene in questo campionato e al tempo stesso poter creare le basi per poter vincere subito o comunque creare le basi per poter costruire qualcosa di importante.
Mi rendo conto che, ripeto, questa è una piazza dove non si può dire “aspettiamo, abbiamo pazienza”, giustamente i tifosi vogliono vedere tutto subito, perché comunque ci mettono grande passione e vorrei dire che la stessa passione e lo stesso impegno cercherò di metterlo io con il mio staff, che si crei appunto questo legame di fiducia, che si possa costruire qualcosa, come ho fatto negli ultimi anni a Bolzano e a Saló che sono realtà logicamente piccole, però credo ci sia tutto ciò che serve per fare quello che ho fatto da altre parti”.

Domande a mister Stefano Vecchi

“Obiettivo? Fare una partita alla volta, per raggiungere la posizione migliore di classifica.
Se l’inizio dell’anno, credo si parlasse di primo posto, mi sembra evidente che sia difficile parlarne ora, non sono uno che vende fumo o che alimenta illusioni. Però una partita alla volta, cercheremo di arrivare attraverso il lavoro e attraverso la costruzione, a giocarci i play-off in una posizione migliore, con delle chances importanti. In base a quello che costruiamo in questo periodo, passiamo avere più chances o meno di vincere il campionato attraverso i play-off. Io credo che questo possa essere un obiettivo ragionevole, poi ripeto, se si costruisce, il fatto stesso che la società mi abbia fatto un anno e mezzo di contratto credo che sia un segnale del voler intraprendere anche un percorso, poi lo so benissimo, sono nel mondo del calcio da sempre, come diceva anche il Presidente, nel mondo del calcio i risultati fanno la differenza, l’ho pagato anch’io quest’anno, lo so.

Giocatori? Li ho visti disponibili e speranzosi di poter trovare assieme le soluzioni giuste per dare una svolta a questa situazione. La sensazione è quella di aver a che fare con un gruppo di ragazzi che sono ben consapevoli e coscienti del momento e forse questo, diciamo così, li opprime anche un po’. Perché l’impressione è quella di aver a che fare con dei ragazzi, dei professionisti che hanno bisogno in questo momento di essere anche un po’ sostenuti, ma devono essere bravi loro a guadagnarsi questo sostegno, perché io credo che un giocatore debba uscire dal campo sempre con la coscienza pulita e debba uscire sempre dal campo dopo aver dato il massimo. Questa è una categoria che chiede questo, perché non c’è mai niente di scontato, il nome, da dove viene un giocatore, dov’è stato, se ha vinto dei campionati, conta poco. Conta il presente e conta riuscire a fare tutti gli allenamenti, come hanno fatto ieri. Li ho visti molto bene, conta molto il presente e conta veramente l’andare in campo e ricambiare la passione dei tifosi dando tutto. Qui ci sono le qualità e lo dicevo ieri anche a loro, e se ogni giocatore, ognuno di loro, riesce a dare tutto, non si può non vincere le partite, cioè io non ci credo non ci si riesca. Quindi noi ci dobbiamo mettere nelle condizioni di aiutarli, poi loro devono aiutarsi e dobbiamo riuscire assieme a farli rendere al 100%. Ad oggi, da fuori, ho visto che pochi lo stanno facendo.
Ho visto il Vicenza da fuori, i giocatori li conosco molto bene, li ho incontrati, qualcuno lo avrei voluto in B a Saló ad inizio stagione, per cui ho grande fiducia che questa squadra abbia dei valori chiaramente superiori a quelli che sta dimostrando adesso. Perché non lo sta facendo? Ripeto, secondo me qualcosina in più bisogna cercare di mettercelo tutti, noi cercando di aiutarli, loro prima di tutto cercando di mettersi nelle condizioni di essere aiutati.

Sosta? C’era già un programma predefinito dall’allenatore precedente, condiviso anche dalla società. Bisogna dare una pausa ai ragazzi, è anche un obbligo e ritengo che sia anche giusto, perché la serie C a differenza di tutte le altre categorie non ha una pausa, non c’è respiro. C’è sempre, tutte le settimane, quindi anche loro giustamente hanno bisogno di staccare con la testa, però ho avuto subito un segnale positivo da parte della squadra, perché avrebbero dovuto riprendere il 31 mattina e ho chiesto loro la disponibilità di riprendere un giorno prima e si sono dimostrati disponibili. In questi due-tre giorni che stiamo assieme chiaramente dobbiamo solo preparare la partita di domani sera, perché bisogna provare a vincerla a tutti i costi. E quindi siamo focalizzati sull’obiettivo di domani sera, però poi, come dicevo prima, bisogna conoscersi, bisogna cercare di capire e di lavorare, quindi secondo me è funzionale rientrare un giorno prima e la squadra si è dimostrata disponibile a farlo, quindi riprenderemo il 30 pomeriggio.

Arrivo da realtà differenti? Ho lavorato in una realtà come Bolzano che è molto inquadrata, dov’è tutto molto organizzato, c’è una programmazione che li ha portati a certi obiettivi e mi sento partecipe di queste cose. Poi il fatto di aver vinto nei due anni di Saló, credo che mi possa permettere di avere una visione, diciamo così, vincente, non vorrei risultare sbruffone, però penso di avere una visione di quello che può servire per vincere.
Non può essere un alibi, una scusa, avere una società forte che ti mette a disposizione tutto, non può essere un limite venire a giocare in questo stadio, con 10.000 spettatori, dobbiamo essere bravi noi a portarli dalla nostra parte, ripeto, a fare in modo che si alimenti la passione che i tifosi mettono venendo allo stadio, dedicando del tempo al Vicenza, perché anche quelli che non vengono allo stadio sono sicuro che leggono i giornali, guardano la TV. Tanti amici, che hanno giocato qui, mi raccontano di una piazza importante. Il Lane, come dite voi e come spero di poter dire tante volte anch’io, è nel cuore di tante persone, quindi questa passione dobbiamo riuscire ad alimentarla e tutti quelli che vengono allo stadio devono uscire contenti di essere venuti a vedere una partita e felici di avere una squadra che dà tutto. Questo credo di poterlo portare, le cose che ci sono in più rispetto alle altre piazze, soprattutto il pubblico, devono essere una risorsa.

Modulo? Stiamo valutando con lo staff, da fuori un’idea me la sono fatta, sto cercando anche di raccogliere informazioni confrontandomi col direttore Matteassi che era già qua, ma anche con i ragazzi, per captare e capire, in cosa in questo momento si sentono più sicuri e dove hanno certezze. Dove ci sono le certezze maggiori, perché in 2-3 giorni, è meglio lavorare sulle certezze, se ci sono, poi chiaramente qualcosa di mio in questi due-tre giorni, credo di poterlo mettere.
Però in questo momento dire il modulo, dire chi giocherà o meno, no, aspetto oggi e la rifinitura di domani mattina, dove faremo comunque un risveglio muscolare e proveremo qualche situazione, perché abbiamo avuto poco tempo per lavorare sulle cose. Mercato? Questa è una squadra che ha delle individualità importanti, ha un organico a mio avviso importante e poi, ci stiamo già confrontando coi direttori e anche con il presidente, sull’opportunità di renderla un po’ diversa rispetto a quella che è adesso, ovvero che mi possa dare delle opportunità diverse dal modulo che aveva in testa il mio predecessore.

Importante ambiente esterno unito? Prima di pretendere dagli altri, devo essere io a dare, spero di riuscire a creare in questo ambiente la credibilità, una fiducia, una stima, che mi possa permettere di pretendere dall’ambiente e dai tifosi attaccamento, fiducia a quello che si decide. In questo momento qua, dobbiamo essere prima di tutto noi a dimostrare di meritare questa piazza, perché poi sono convinto che ci voglia poco ad alimentare la passione che c’è e c’è sempre in quest’ambiente.

Leader? Ieri quando ho detto al Direttore che avrei voluto comunicare ai ragazzi, o meglio che avrei voluto coinvolgerli su questa decisione di farli venire un giorno prima, gli ho chiesto di far venire quelli più vecchi, più rappresentativi. Sono venuti il 15 nel mio spogliatoio e quindi ho detto loro che era meglio se andavo io perché almeno hanno lo spogliatoio più grande (ride, ndr). A volte c’è il capitano che porta la fascia perché è il più rappresentativo di questa società. Pasini all’interno del gruppo, è qui da anni e l’ha portata, in questo momento qua non sta giocando e non si capisce che tempi abbia per il recupero. Ci sono giocatori che la possono portare per personalità, ci sono giocatori che la portano per le presenze, c’è un po’ questo punto interrogativo, questo problema. Non è detto che il giocatore che porta la fascia in campo poi sia il più rappresentativo nello spogliatoio, magari è un leader tecnico, non caratteriale. Magari faremo come a Bologna, che cambiano la fascia ad ogni partita, non credo che questo debba essere un limite e proprio per questo motivo, se all’interno del gruppo ce ne sono pochi, perché comunque ce ne sono di leader, bisogna cercare di far in modo che vengano fuori in campo, indipendentemente da chi porterà la fascia, perché so che nell’immaginario collettivo il capitano rappresenta una figura importante. Se non c’è una figura importante, iconica, della società, dobbiamo cercare che tutti si sentano un po’ più leader.

Staff? Lo comunicherà a breve la società, appena si saranno risolte alcune situazioni. Nel trambusto di questi giorni credo di essermi circondato di persone brave e competenti, è da tempo che ci conosciamo con ognuno di loro, è da tempo che dico loro che se se fosse capitata l’occasione, magari avremmo potuto lavorare insieme. E’ uno staff che avrei portato, prima di venire qui a Brescia, perché ho avuto una trattativa con loro. E’ uno staff in cui credo, soprattutto credo nelle qualità morali di questo staff, si lavorerà bene, assieme a chi è già qua e che ho avuto modo di apprezzare in questi due giorni”.

Domande al Direttore Sportivo Luca Matteassi

“Mercato? Sicuramente qualcosa faremo, sia in entrata che in uscita, però come ha detto il mister, è arrivato da due giorni ed è giusto che prima conosca i giocatori, perché un discorso è vederli nelle altre squadre ed affrontarli, un discorso è averli, quindi è giusto che lui faccia il punto della situazione conoscendoli di più e poi ci incontreremo tutti insieme e tireremo le somme.

Fare la differenza? Noi siamo convinti di avere una squadra importante, sicuramente qualche problema ce lo abbiamo se siamo a 18 punti dalla prima, però questi ragazzi, come ha detto il mister, devono dare il 100%, come lo devo dare io, come lo devono tutti per uscire da questa situazione. Siamo in tanti, sicuramente ci saranno diverse uscite, magari qualche giocatore che ha giocato di meno chiederà più spazio e poi faremo qualche entrata, ma non tanto per prendere giocatori, se prenderemo qualche giocatore, lo prenderemo perché dev’essere utile al modulo del Mister”.

Domande al Direttore Generale Werner Seeber

“Cosa fare subito? Rendermi conto della situazione dal di dentro, da fuori è sempre diverso. Ho individuato qualche problematica sulla quale vorrei intervenire, lavoreremo chiaramente tutti in team, perché siamo qui al servizio della società e quindi creeremo delle linee guida nelle quali tutti sapranno bene cosa pretendiamo da loro e come devono comportarsi”.

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