Quarto appuntamento live sul nostro profilo ufficiale Instagram con LR On Air. Quest’oggi in compagnia in una diretta condivisa di Antonio Cinelli e Jari Vandeputte che hanno risposto alle curiosità dei tifosi.

Tutte le curiosità rivolte ad Antonio Cinelli:

La prima partita con il Lane? “E’ passato tanto tempo dalla mia prima partita, ma è stata molto emozionante, partita contro il Cesena in Serie B”.

Fate un appello alla gente perché stia a casa. “La cosa più brutta è che servano ancora degli appelli affinché la gente resti a casa, perché non capisce. Dobbiamo stare a casa, la situazione è grave negli ospedali, cerchiamo di aiutare i medici e gli infermieri, dando così una mano a noi stessi. A casa non si sta male, ci sono cose peggiori, hanno problemi i sanitari che ogni giorno vanno a lavorare negli ospedali per cercare di salvare vite, non noi per stare a casa a mangiare, guardare la tv o altro. Torneremo alla normalità solo se tutti daremo il nostro contributo”.

Il piatto preferito? “Carbonara e Cacio e Pepe sono i miei piatti preferiti, però per il resto sono un disastro in cucina, se non fosse per mia moglie farei ricchi i ristoranti”.

Come è stato il ritorno in biancorosso? “E’ stato speciale, il mio non è mai stato un addio ma un arrivederci, il ritorno è stato semplice, momenti diversi e società diversa, ma avevo il sogno di rivivere queste emozioni, sono contento e andiamo avanti così”.

Record di Gol? “In questa stagione ho eguagliato il mio record di 4 gol, non ne faccio tanti, ma quest’anno sta andando bene, ne ho fatti più di Jari (risate, ndr)”.

Quanto è importante la Curva Sud? “La Sud è importante e ci dà molto, chiunque venga qui sa che c’è qualcosa in più che ti stimola, sia da avversario che da giocatore”.

Quale è la stata la partita più emozionante? “La trasferta di Bologna, partita bella e emozionante, con tantissimi tifosi, in un momento importante, c’era una classifica molto positiva, eravamo secondi in quella serata, è stata davvero una giornata speciale e il ricordo più bello ce l’ho al ritorno in autogrill”.

Chi è il tuo idolo? “Sono cresciuto nella Lazio, pertanto Stanković e Verón sono stati i miei idoli”.

Quanto sei fiero del gol di Trieste? “Ha significato tanto per noi, perché è stato uno di quei momenti decisivi, un viatico per la nostra crescita, siamo diventati più squadra e tante cose positive in crescendo”.

L’allenatore più bravo? “Sicuramente Di Carlo (ride, ndr)”.

Il giocatore più forte con cui hai giocato? “João Pedro è il ragazzo che mi ha impressionato di più e non solo per le doti tecniche ma anche come uomo, quest’anno si sta dimostrando giocatore importante”.

Come vi allenate in questo periodo? “Cerchiamo di fare il possibile, io sono fortunato perché ho un giardino. E’ un periodo davvero particolare e siccome nessuno sa quando si riprenderà cerchiamo di attrezzarci al massimo e anche la società si è mossa in tal senso per farci avere degli attrezzi”.

Vicenza – Cagliari, che sensazione hai provato al gol? “Non mi aspettavo il gol, è stata un’emozione davvero strana che non vorrei provare di nuovo, penso si sia visto dalla mia esultanza”.

Il contratto? “E’ tutto sotto controllo e siamo d’accordo con la società sulla via da seguire”.

L’anno di Marino? “E’ stato l’anno in cui ho sentito ancora più accesa questa piazza, i risultati venivano, eravamo tutti uniti, c’è stata un’alchimia dall’inizio e in quel periodo lì il mister ha tirato qualcosa in più da tutti quanti”.

Che squadra tifi oltre al Lane? “Simpatizzo per la Lazio, ho trascorso 11 anni lì nel settore giovanile, ho vissuto momenti belli, tifoso forse è troppo, ma simpatizzante sicuramente”.

Chi ti ha allenato nelle giovanili della Lazio? “Volfango Patarca che ha scoperto tra gli altri Nesta, Di Vaio, ecc”.

Il gol più bello di Vandeputte? “Quello contro la Feralpisalò, che ci ha permesso di rientrare in partita subito, importante e bello”.

Il momento più brutto a Vicenza? “Quando sono salito sull’aereo per andare a Cagliari. Mi tornavano alla mente troppi ricordi, momenti belli vissuti, mi è rimasta molto impressa la scena di me che guardavo al di fuori del finestrino in aereo e ripensavo a Vicenza”.

Cosa provate a cantare sotto la curva? “Quest’anno si è creata questa cosa simpatica di cantare insieme a voi: l’abbiamo cercata sia noi che voi. E’ stata una cosa nata spontaneamente grazie ai risultati e si è creato questo bel clima, la squadra ha sempre risposto alla grande, è normale però che quando non si vince ci sia amarezza”.

Cosa conterà alla ripresa del campionato? “Non lo sa nessuno. E’ una situazione anomala per tutte le squadre, la preoccupazione è la medesima per tutti. Sarà un mini torneo”.

Sembrate più squadra quest’anno. “E’ vero, l’abbiamo dimostrato. E’ sempre difficile trovare alchimie ma quest’anno è stato più facile perché siamo un gruppo importante di uomini, c’è rispetto reciproco e come gruppo facciamo la differenza”.

Vi manca il calcio? “Il calcio è secondario, prima viene la salute e la protezione della famiglia e delle persone più care. Sicuramente ci mancano le partite, lo spogliatoio, ma la salute è la cosa più importante”.

Vi preoccupa il fatto che Mimmo vi faccia correre tanto alla ripresa? “No dai, tanto per me corre Rachid (ride, ndr)”.

Cosa fate per non accumulare grasso in questo periodo? “L’alimentazione è molto importante, avendo modificato gli allenamenti e ridotto il movimento. Cerchiamo di seguire una dieta adeguata, evitando i dolci e altri alimenti”.

Senti ancora qualcuno della squadra dell’anno di Marino? “Sì, molti come D’Elia, Cocco, Vigorito, tantissimi. E’ rimasto un rapporto bello con tutti”.

Chi fa più casino in spogliatoio? “Pasini sicuramente”.

 

Tutte le curiosità rivolte a Jari Vandeputte:

La prima partita con il Lane? “A Carpi. E’ stato molto bella, soprattutto per lo spettacolo con i tifosi, davvero un’emozione molto bella”.

Il piatto preferito? “Non sono molto bravo a cucinare, forse le patate fritte, sono un piatto molto diffuso in Belgio, peccato che non si possano mangiare tanto”.

Hai intenzione di Lasciare il Vicenza? “Potete stare tranquilli rimango sicuramente qui”.

L’assist più bello? “Quello contro il Sudtirol, perché ci ha permesso di vincere una partita molto difficile e il gol di Pontisso è stato molto importante”.

Chi è il tuo idolo? “Dries Mertens, perché ha fatto un percorso simile, anche lui ha giocato in Belgio e in Olanda e poi è venuto qui, ha anche delle qualità e delle caratteristiche simili, speriamo di riuscire a fare quello che ha fatto lui”.

Il giocatore più forte con cui hai giocato? “Nicklas Pedersen, attaccante di nazionalità danese, ci ho giocato in Belgio, è davvero bravo e forte”.

La nazionale Belga? “Speriamo di riuscire ad indossare un giorno la maglia del Belgio”.

Che squadra tifi? “Il Gent, una squadra belga, dove sono cresciuto nel settore giovanile e dove ho esordito circa 5 anni fa”.

La squadra più forte del nostro girone? “Mi è piaciuto molto il Cesena ultimamente, la Reggiana sicuramente è una bella squadra, ma è difficile individuarne una, ce ne sono 2-3 forti a parte noi”.

Jari ti sposi? “Sì, vediamo come si evolve la situazione all’esterno, era previsto per fine giugno. Speriamo vada tutto per il meglio”.

Chi ti ha convinto a venire a Vicenza? “Sicuramente mister Lopez non voleva che lasciassi Viterbo, ma come persona mi ha detto che qui c’era una società molto bella e una piazza importante e mi ha fatto capire che era la scelta giusta da fare”.

Sei stato convocato con la nazionale nel Belgio? “Sì, fino alla under 19 sono stato convocato, poi no. Non guardano molto al campionato di Serie C, speriamo di poter arrivare più in alto possibile con il Vicenza così magari si riapre la possibilità di tornarci”.

Il gol più bello di Cinelli? “Quello contro la Triestina, perché è arrivato dopo pochi secondi dall’inizio del secondo tempo, eravamo usciti carichi dallo spogliatoio ed è stato un gol importante”.

Il compagno con il quale hai legato di più? “Siamo tutti amici, non c’è uno in particolare, siamo un bel gruppo”.

Segui i campionati maggiori? “Non tantissimo. Seguo i campionati di Belgio e Inghilterra, in Italia guardo ogni tanto le squadre dei top club”.

Come mai il numero 31? “Era l’unico numero progressivo libero, di solito uso l’11 ma ce l’aveva già il mio amico Liviero”.

Come ti senti quando entri in campo? “Ci carichiamo con il sostegno dei nostri tifosi, sento la responsabilità di dare tutto per questa squadra, questa maglia e per i nostri tifosi”.

Vi sentite mai sotto pressione a causa della curva? “No, non è pressione, ma la consapevolezza di voler dare di più per conquistare i tre punti”.

Chi fa più casino in spogliatoio? “Saraniti”.

Sai il dialetto veneto? “No purtroppo è difficile. Ogni tanto i tifosi mi parlano in dialetto, però non capisco niente (ride, ndr)”.

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