E’ stato presentato nel pomeriggio il nuovo centrocampista biancorosso, Michele Cavion.
“Più che un nuovo inizio è un nuovo ritorno, sono felice di essere tornato dove tutto è cominciato. Cercherò di dare una mano per cercare di realizzare questa impresa. Quando ho saputo di Vicenza? Sono anni che capitano degli approcci che però poi non si sono mai concretizzati. Quest’anno quando ci siamo parlati, la mia voglia di rivalsa si è sposata con la voglia di rivalsa del direttore, dell’allenatore e della società, nessuno si sarebbe mai aspettato questa classifica. Io non gioco da un po’ con continuità e quindi voglio tornare a farlo e dare una mano alla società che per prima in passato ha creduto in me. Finalmente ci siamo.
Il nuovo debutto? Una bella emozione, l’ho già provata nel lontano 2012. In quella occasione mi tremavano le gambe, ora un po’ di esperienza ce l’ho. E’ stata una bellissima emozione, quando sono entrato eravamo sul risultato di 1-1, è stato bello a fine partita che anche la curva si è potuta godere il successo. Le mie motivazioni sono altissime, lo seconda parte della scorsa stagione con l’Ascoli, per questioni contrattuali non ho giocato e sono stato messo fuori rosa. Poi sono andato a Brescia con grosse aspettative, ma purtroppo ho giocato poco. Ora voglio rifarmi qui e aiutare la squadra.
Che squadra ho trovato? Ho visto in loro la voglia di lottare e cambiare questa brutta situazione e cercheremo di dare il massimo tutti per farlo. Nel riscaldamento stavo già dando indicazioni ai compagni? Non vedevo l’ora di poter entrare in campo e dare una mano. Sabato sera abbiamo fatto tutto in fretta con il direttore e il mister che mi hanno chiamato perché mi volevano già per la gara, chiedendomi di partire subito. La mattina mi ero allenato con il Brescia, credevo di arrivare domenica e lunedì. Ma sono arrivato subito e sono felice di aver potuto contribuire al successo della squadra.
Se sono tifoso biancorosso? Assolutamente, sono cresciuto con questa squadra. Poi ovviamente quando dal settore giovanile passi in prima squadra e diventi un professionista, la tua fede calcistica deve scemare, perché diventa un lavoro a tutti gli effetti. Però la passione c’è e penso sia quella che vogliano vedere i tifosi. Cosa significa per un vicentino indossare questa maglia? E’ una bella emozione, si sente quella spinta in più che cercherò di trasmettere anche ai miei compagni per contribuire alla nostra rincorsa.
Qualche goal mio? Spero di sì. Vediamo anche quale sarà il mio collocamento in campo, ma da quel punto di vista non ho problemi. Ovvio che ad esempio l’altro giorno serviva più copertura o più rifornimenti in avanti più che magari andare in avanti io in prima persona per segnare. Serve diligenza tattica a servizio della squadra, in base a ciò che chiede il mister.
La gara qui con il Brescia? Onestamente avrebbe meritato il Vicenza la vittoria. Come Brescia soffrimmo in quella partita, poi la portammo a casa, ma avrebbe sicuramente meritato di più Vicenza.
Una mia caratteristica? Negli ultimi anni è stata la duttilità: ho fatto anche il terzino, l’esterno, il trequartista, il mediano, insomma qualsiasi cosa. Non ho particolari problemi, quello che mi chiederà il mister, cercherò di farlo al meglio. Il portiere? No, quello credo che mi manca (ride, ndr).
La gara contro l’Alessandria? Come abbiamo visto nei primi minuti della partita eravamo un po’ contratti, ma ci sta arrivavamo da una situazione difficile. Noi in campo eravamo concentrati per fare bene, ma non è facile in questa situazione partire subito forte, ci abbiamo provato, poi dopo 15 minuti di assestamento abbiamo iniziato a far bene. In realtà ci vuole pochissimo per svoltare, basta prendere un po’ di fiducia, cosa che nel finale si è vista. Da adesso in poi, questa vittoria ci deve dare un po’ di tranquillità, un po’ di slancio per affrontare al meglio le prossime. Andiamo subito a Frosinone, dove affronteremo una partita difficile, però fortunatamente avremo tutti gli scontri diretti in casa prossimamente.
Tante gare ravvicinate? Quando si giocano così tante partite ravvicinate, occorre recuperare bene le energie dopo una partita: quindi occorre riposare e mangiare bene. Sono sicuro che lo faremo al meglio, perché tutti sappiamo la situazione nella quale ci troviamo, ma sappiamo anche che aiutandoci, tutti insieme, possiamo tirarcene fuori.
Se in famiglia sono contenti del mio ritorno? Sono tutti ovviamente contentissimi, io in primis appunto e ora cercherò di mettere in campo quelle che sono le parole perché ovviamente contano poco, se poi non vengono confermate dai fatti.
Chi conosco della squadra? Il primo che ho conosciuto a Vicenza è stato Giacomelli, perché nel lontano 2012 lui già c’era e poi ovviamente conosco tutti gli ex Ascoli, ma anche con gli altri compagni c’è un bel rapporto, perché abbiamo giocato contro già diverse volte in questi miei 9-10 anni di carriera, quindi non avrò assolutamente alcun problema di ambientamento.
Punti sui quali devo migliorare? Faccio fatica a dirlo io, magari potete dirlo voi addetti ai lavori. Io comunque cercherò sempre di dare il massimo in ogni posizione nella quale il mister mi metterà. L’impegno non mancherà mai sicuramente, perché si può sbagliare un passaggio ma non si può mai sbagliare l’atteggiamento.
Com’è la squadra? Siamo carichi, sapevamo l’importanza della scorsa partita, perché in caso di sconfitta, il divario con la zona play out, si sarebbe ampliato e sarebbe stata molto tosta. Ora siamo ancora in una situazione difficile, ma ci crediamo ancora di più.
Come sono nel tempo libero? Sono un ragazzo abbastanza noioso fuori dal campo, ho la ragazza ormai da 7-8 anni e mi piace stare con lei, poi ora avrò l’occasione di rivedere qualche amico che in questi anni di distanza ho fatto fatica a vedere e coglierò l’occasione per farlo.
A chi mi ispiro? Nessuno in particolare, quando mi fanno questa domanda dico sempre che mi ispiro a quei giocatori che, oltre ad essere dei campioni in campo, lo sono anche nella vita. Quelli che non sbagliano gli atteggiamenti e che sono fonte di insegnamento anche per i ragazzi giovani.
Settore giovanile biancorosso? Ricordo con affetto tutti quelli che mi hanno allenato, perché tutti loro mi hanno dato qualcosa e mi hanno dato fiducia per arrivare nel professionismo e esordire in prima squadra. In prima squadra poi mi hanno sempre accolto bene quando da ragazzino mi approcciavo per le prime volte. E’ uno step grande quindi solitamente non è così facile per tutti, ma fortunatamente quando hai dei compagni e delle persone che ti danno una mano, diventa tutto più facile”.