Andrea Bovo, centrocampista classe ’86, è stato presentato alla stampa.

“E’ stata una trattativa che si è concretizzata nell’ultima giornata, colgo l’occasione per ringraziare la società per la fiducia riposta nei miei confronti, prometto massimo impegno, massima dedizione e massima professionalità. Sono cose che mi sento di garantire al 100%. Sono contento di essere qui.

Mister Serena? La mia scelta sarebbe stata questa a prescindere dall’allenatore che avrei trovato. Il mister l’ho sentito dopo la firma, mi ha avuto a Spezia e sa cosa posso dare e sa le mie caratteristiche. Penso di poter dare qualcosa sotto il profilo dell’esperienza, ho giocato in piazze importanti e calde e il mister si aspetta che sia in grado di giocare in questo stadio con questo pubblico. Sono un giocatore dinamico, aggressivo in fase di non possesso e mi piace anche inserirmi.
Due presenze, due vittorie? Sono arrivato in un momento in cui la squadra aveva le idee chiare. Ho avuto la fortuna di entrare subito, mi sono calato subito in questa realtà. Fisicamente sto bene, ho giocato meno a Viterbo perché abbiamo iniziato il campionato a novembre a causa della battaglia societaria per i ripescaggi e complice un infortunio, ho giocato meno. Sono a disposizione, poi le scelte saranno del mister.
Sono arrivato in un gruppo bello, ho trovato dei ragazzi sani, nessun esaltato, lavorano tutti con umiltà e disponibilità.

Mi sono avvicinato a casa? Sono veneto, ma vivo con mia moglie e la mia famiglia a Salerno. Non sono venuto qui per avvicinarmi a casa, né per svernare. Non ho avuto alcuna pretesa esagerata, affronterò questi 6 mesi lontano dai miei figli, in quanto mio figlio è in prima elementare e non me la sento di spostarlo a metà anno, questa è stata una scelta prettamente professionale, presa perché penso che questa realtà meriti di essere vissuta appieno. Sono veneto, sono contento di essere in veneto, ma non è per questo che sono qui, né per i soldi. Ho sempre avuto la fortuna di giocare in piazze belle in carriera e in realtà come quella di Vicenza so di poter riuscire a tirare fuori quel qualcosa in più. Avevo altre due richieste, ma non ho avuto dubbi, volevo fortemente Vicenza. Questa è una maglia pesante, storica, importante, una maglia da sudare sempre. La indosso con grande rispetto ed onore, molti giocatori vorrebbero poterla indossare, ho il dovere di meritarmi questo privilegio.

Lopez? So che chiamarlo Lopez è sbagliato, qui è “il capitano”. La società l’ha sentito prima di ingaggiarmi per sentire come stavo, non appena ho firmato mi ha chiamato per farmi l’in bocca al lupo e mi ha detto di non fargli fare figuracce (ride, ndr)”.

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