E’ stato presentato oggi il nuovo direttore sportivo biancorosso, Federico Balzaretti.
Di seguito le dichiarazioni del Presidente Stefano Rosso, del ds Federico Balzaretti e del direttore generale, Paolo Bedin.
Presidente Stefano Rosso: “Presentiamo il nostro nuovo direttore sportivo, Federico Balzaretti, che riteniamo essere il profilo ideale per la nostra società, per diversi motivi, innanzitutto per la serie di competenze che ha inanellato attraverso il suo percorso formativo e poi per la sua esperienza come giocatore e professionista prima, e poi come responsabile di diverse aree da dirigente.
Siamo dispiaciuti di esserci distaccati dal nostro vecchio direttore Giuseppe Magalini, che ringraziamo per il percorso, comunque importante, che abbiamo fatto assieme. Purtroppo, conoscete meglio di noi, le dinamiche del calcio, succede a volte di trovarsi in situazioni difficili in cui i cambiamenti sono necessari, quindi ci siamo riuniti fra noi e abbiamo ritenuto che Federico fosse la persona corretta per dare una mano a questa società, per crescere e continuare nel suo percorso di sviluppo e crescita, sia livello tecnico che a livello formativo”.
Direttore Sportivo Federico Balzaretti: “E’ un momento per me importantissimo, per la mia carriera, per il mio percorso, aspettavo un’occasione così importante, una piazza così ambiziosa, una storia calcistica di grande livello. Il Vicenza ha scritto pagine importanti della storia del calcio, è quindi per me una gioia ed emozione essere qui.
Ringrazio la proprietà per questa opportunità, per avermi scelto, so di avere questa responsabilità grande, so che il momento non è facile ma vengo con carica ed entusiasmo, con una passione e una voglia straordinaria che cercherò di mettere a disposizione di tutti: dell’ambiente, del mister, dei ragazzi soprattutto, questo è quello che voglio dare e voglio portare.
Le mie esperienze calcistiche le conoscete, ho concluso la carriera da giocatore nell’agosto 2015 e il giorno dopo la mia conferenza stampa d’addio, avevo già iniziato nel mio ruolo di responsabile dei giocatori in prestito all’interno della direzione sportiva dell’AS Roma, nella quale ho avuto la fortuna di lavorare per quattro anni a fianco di tre grandissimi direttori sportivi: Walter Sabatini, Frederic Massara che è l’attuale direttore sportivo del Milan e il direttore Monchi, il quale ha scritto a Siviglia pagine importantissime. Ho lavorato poi a fianco del direttore come vice, nella stagione 17-18, ho avuto un percorso formativo in una piazza estremamente difficile, estremamente importante. Per tutto quello che riguarda pressioni, ambiente e difficoltà che ci possono essere, penso che Roma non possa che essere la palestra migliore. Sto frequentando un master Uefa a livello internazionale, sono allenatore Uefa B e Uefa A, sono qui in questo momento e credo di aver fatto tutto quello che un ex calciatore debba fare, ovvero studiare, prepararsi, perché l’esperienza calcistica non può bastare e poi ora mi metto ancora più in discussione venendo in una piazza così importante”.
Direttore Generale Paolo Bedin: “Vorrei anch’io partire dai saluti e ringraziamenti a Giuseppe, con il quale abbiamo condiviso due anni importanti, anni in cui abbiamo portato il Vicenza nella categoria attuale, in un lavoro anche di relazione personale molto bello. Un benvenuto a Federico, lui ha quelle caratteristiche di curiosità, professionalità, capacità di disegnare un percorso futuro, che abbiamo ponderato nella nostra scelta, una scelta che porta la società in una dimensione di prospettiva, avendo lavorato anche, a stretto contatto, con Francesco Vallone nella Roma, per tutta l’area di scouting e metodologia, una scelta quindi che noi riteniamo coerente con il percorso che la società vuole fare.
Si inserisce in un momento difficile, però è anche nei momenti difficili che bisogna avere il coraggio di fare delle scelte che siano di prospettiva, la società continua un lavoro incessante e di prospettiva, che non deve finire e non deve rallentare nei momenti di difficoltà sportiva. Il progetto e la pianificazione, devono continuare, possibilmente con lo stesso ritmo che è quello che sta avvenendo qui dentro con tutte le situazioni e le difficoltà che ogni tre giorni il risultato sportivo ci dà e ci regala, ma siamo uomini di calcio e sappiamo che questo fa parte del gioco. Aggiungo e concludo, che Federico, oltre alle competenze, siamo sicuri porterà anche una ventata di positività, che è un aspetto che traspare quando parla e il nostro spogliatoio ha bisogno di grande positività, di grande entusiasmo, di grande intraprendenza perché le sfide che ci aspettano sono difficili e dobbiamo cominciare la risalita”.
Presidente Rosso: “Dispiacere? Il mio dispiacere è che la squadra non stia performando e quindi di conseguenza, quando le cose non funzionano, tutto diventa più difficile. Le cose si inaspriscono, però noi siamo relativamente sereni sull’operato e quindi accettiamo con serenità le critiche legate al campo, legate alla mancanza di risultati e accettiamo i confronti con i tifosi che vengono allo stadio, meno le critiche da social che non ritengo arrivare dai veri tifosi. Siamo dispiaciuti dalla mancanza di rispetto nei confronti dell’operato fatto finora, perché riteniamo che abbiamo fatto tutto sempre dando il massimo, mettendoci sempre cuore, passione, energia e risorse e quindi riteniamo che sia corretto anche rispettare la società, ma in primis la proprietà, mio padre che penso abbia altri pensieri e sicuramente il primo non debba essere il calcio, se deve perdere il sonno come sta accadendo, non deve essere per questo ma per i pensieri nel dare lavoro alle persone che lavorano nelle sue aziende e poi ci dispiace per tutti i soci che ci mettono energia e risorse. Le cose non stanno andando nel verso giusto e sicuramente non ci aiuta, però come sempre le affrontiamo con la nostra modalità, il nostro approccio, cioè cercando di costruire il futuro, appoggiandoci a persone che ci possono aiutare nel nostro percorso di crescita e in questo direi che Federico è una scelta corretta.
Un direttore con più esperienza? Nessun direttore sportivo della nostra realtà sa nulla se non lavora qui, ne avevamo uno con comprovata esperienza e mi sembra che a farlo fuori sono stati prima gli altri che noi come società. Dunque direi che l’importante è avere l’entusiasmo giusto, le competenze giuste e la volontà giusta e Federico ha tutte queste caratteristiche, per cui siamo contenti di averlo. Poi non dimentichiamoci che stiamo facendo un percorso, perché se ci fermiamo solo alla stagione corrente dovremmo fermarci, non dire nulla finché non vinciamo una partita e non parlare, l’azienda dovrebbe fermarsi ma in realtà noi dobbiamo pensare sempre con due occhi, uno rivolto verso il campo e l’altro rivolto all’azienda e l’azienda deve comunque andare avanti. Quindi, nel nostro percorso di crescita, riteniamo Federico la figura corretta, perché l’alternativa poteva essere andare su un DS di esperienza che magari arriva, acquista tre “marpioni” a gennaio e poi a fine anno, cosa te ne fai? Devi ripartire da zero un’ altra volta. Noi abbiamo preferito fare onestamente un percorso diverso.
Mercato di gennaio? Intanto troviamoci a gennaio, perché oggi più che mai purtroppo siamo legati ai risultati anche per ragionare sulle strategie di gennaio. È chiaro che se prendiamo un ds giovane che ha lavorato a stretto contatto con il nostro direttore scouting, significa che c’è la volontà di creare valore per definizione, però non deve essere un dogma, perché oggi purtroppo il primo nostro primo obiettivo è quello di cercare di arrivare a gennaio bene, poi valuteremo”.
Ds Balzaretti: “Mercato? In questo momento vogliamo concentrarci sulla squadra, voglio conoscerli, gli ho visti all’opera, ma la visione esterna non è mai quella interna, per cui in questi due mesi voglio concentrarmi sulla squadra, sui giocatori, tirando fuori da loro tutto quello che è possibile tirare fuori, perché la situazione non è delle più facili.
Dovremo lavorare in maniera parallela, quindi saranno due mesi molto importanti e capiremo le eventuali strategie da attuare a gennaio. Magalini? Non l’ho ancora chiamato, ma assolutamente lo farò, anche per confrontarmi con lui, in queste poche ore mi sono concentrato sul conoscere le persone che lavorano qui all’interno, ma ci sarà assolutamente un momento.
Brocchi? Quando ero responsabile dei prestiti alla Roma, avevamo dei ragazzi al Brescia, per cui ci parlavamo spesso e andavo spesso lì, ho potuto vedere com’era il suo modo di lavorare. Lui ha bisogno di tutto il sostegno.
Strategie? La cosa importante è creare un’identità importante, che vada di pari passo con quella che è l’ambizione della presidenza, secondo me inoltre occorre rispettare il tessuto sociale, quindi mi piacerebbe molto creare un’identità che possa essere locale, perché questo è un territorio dove talenti ce ne sono ce ne sono tanti, possono essere super forti sul territorio e poi dopo chiaramente sì, dobbiamo tenere un occhio a quelle che sono le dinamiche di mercato sia italiane che estere. Sono un ragazzo con un’apertura mentale importante, il lavoro che ho fatto in direzione sportiva alla Roma mi ha portato ad avere tanti contatti anche all’estero. Vorrei creare una squadra che possa essere un patrimonio per il club e sono molto contento di trovare una persona con cui ho lavorato alla Roma per quattro anni, ovvero Francesco Vallone, per cui ci sono tutti i presupposti per fare un lavoro importante, un lavoro che non possa essere soltanto di oggi ma che possa essere anche per un progetto più a lungo termine.
Il valore attuale? La squadra sta rendendo meno di quanto può rendere, ha dei valori diversi, credo fortemente in questi ragazzi e questo è un messaggio che deve passare forte, perché i ragazzi sembrano mancare di un po’ di fiducia in loro stessi e senza dubbio devo avere su di loro un impatto a livello di autostima, a livello di energia, a livello di passione. In questo momento è quello l’intervento principale, ci deve essere sicuramente un’inversione di tendenza. Sarà ancora più bello, sarà più divertente e sarà ancora più emozionante, toglierci delle soddisfazioni con questi ragazzi”.
Presidente Rosso: “Questa squadra sta andando nettamente sotto giri, nel senso che non sta performando al suo livello potenziale, però è chiaro e palese che è un problema di testa, quindi devono in qualche maniera trovare un po’ più di autostima, un po’ più di coraggio. Probabilmente a Parma con un po’ più di coraggio, almeno un punto lo avremmo portato a casa. Ed è qui che si vede che è un problema di testa e dobbiamo lavorare su questo. Siamo felici di avere Federico, perché è una persona positiva che ha un’energia che riteniamo essere corretta, anche per confrontarsi con il giocatore allo stesso livello e poi sicuramente la società deve essere presente, ma fino a un certo punto, i ragazzi sono gli attori e dobbiamo pungolarli nella maniera corretta. Mancano ancora 7 mesi, se dobbiamo pensare che siamo morti oggi…leggo addirittura dei commenti che dovremmo ritirare la squadra, non so se venga da troppi anni di sofferenze questo clima ma secondo me è una cosa che va tolta. Noi dobbiamo avere più coraggio, più forza e dobbiamo toglierci di torno questa aurea della squadra eternamente in sofferenza perché se restiamo con quella mentalità non andiamo da nessuna parte e rischiamo che la famiglia Rosso e i nostri soci si rompano le scatole e che tra 1, 2, 3, 10 anni dicano basta, non vogliamo più fare calcio. Tutto l’ambiente deve essere più positivo, poi perdiamo e retrocediamo, amen. Ma cavolo, vorremmo lottare fino alla fine? Vorremmo dare un po’ di spirito a questa squadra? Come facciamo a seppellirci a inizio novembre? Questo io non lo accetto. Non lo accetto da parte dei tifosi che lo scrivono sui social, per questo dico che i tifosi da stadio sono le persone con cui mi confronterò sempre e più che volentieri, perché se stanno un’ora e mezza sotto la pioggia a incitare la squadra e perdiamo e tornano, vuol dire che loro ci credono. E noi con loro ci crediamo e continueremo a crederci fino a quando la matematica ce lo consentirà e oggi con quasi 30 partite davanti, mi rifiuto di pensare una cosa del genere. Ma dobbiamo rifiutarci tutti di pensarla.
Sui giocatori dobbiamo lavorare sicuramente in primis perché devono fare qualcosa in più, perché poi alla fine sono gli attori e comunque a me non sembra onestamente di aver visto una squadra morta, perché purtroppo gli episodi non c’hanno dato una mano, ogni volta che facciamo un passo in avanti, prendiamo una sberla che ci fa tornare un passo indietro, perché sul campo si allenano bene, anche l’allenatore lo dice, dobbiamo dare loro una mano e questo fa parte del nostro lavoro, sicuramente, ma anche da parte del pubblico e da quando i tifosi da quando sono tornati, stanno facendo veramente la loro parte.
Andiamo avanti a testa bassa, lavoreremo sui ragazzi fino a quando non riusciremo a trovare la chiave per far innescare la macchina, poi a gennaio faremo le nostre valutazioni per capire come proseguire il percorso per la prossima stagione, però forti decisi e senza paura, perché la paura è il nostro peggior nemico e noi non dobbiamo farci sicuramente prendere dalla paura”.