La conferenza stampa del Direttore Sportivo Federico Balzaretti, al termine della sessione invernale di calciomercato.

“Mezza rivoluzione? L’idea era di cercare di alzare il livello in ogni reparto e il mercato ci ha portato ad avere certe opportunità, mettendo dentro giocatori che pensiamo e speriamo ci possano dare una mano, come comunque si è già visto, dato che nelle ultime tre partite abbiamo fatto quattro punti. La vittoria di domenica è stata molto importante, poi ci sono cose che nascono sul mercato, sulle valutazioni che si fanno, sulle opportunità che si creano, ma l’idea era quella di inserire giocatori che potevano darci una mano ad alzare il livello sia da un punto di vista tecnico che di personalità, di esperienza e di spessore.

Un azzardo un cambio così radicale? Qualche rischio bisognava correrlo, credo che la classifica dica questo. Qualche rischio andava preso e io sono uno coraggioso nella vita, abbiamo assunto dei rischi ponderati, con dei pro e dei contro, gran parte delle operazioni sono state fatte nella prima parte di mercato ed è stato così per riuscire a dare più tempo al mister di lavorare con i nuovi nella squadra.

In cosa è migliorato il Vicenza rispetto a prima? Nella motivazione che ha spinto ogni ragazzo ad essere qui, questo è stato il focus principale. Fare mercato con 7 punti in classifica e trovare giocatori spinti da motivazioni di venire qui, penso sia la base più importante in assoluto e credo si sia già visto in campo. E questa motivazione fa sì che si aumenti il livello della competizione e il livello tecnico. Sono arrivati giocatori importanti con la voglia e la mentalità giusta, con carriere di un certo livello. Ora c’è grande compattezza, abbiamo risolto situazioni pregresse e tenuto dentro persone che hanno voglia di far parte di questo progetto. C’è da lavorare, c’è da battersi, occorre essere mentalizzati in quello che è l’obiettivo che è quello di salvare il Vicenza. Abbiamo visto quanto è importante l’ambiente, quanto è importante essere uniti. Domenica quando la Curva cantava e spingeva, ci ha dato una grande spinta, come anche il resto dello stadio in generale, credo ci sia bisogno di questo, di grande compattezza, c’è bisogno di grandissime motivazioni e il livello della squadra mi fa essere positivo.

Si sono raggiunti tutti gli obiettivi? Difficile dirlo, è stato difficile farlo con la nostra posizione in classifica, tutti gli obiettivi raggiungibili sì. L’idea era di inserire giocatori con caratteristiche che non avevamo e questo è stato centrato, purtroppo tutti gli obiettivi è impossibile centrarli, poi sono un perfezionista e quindi non dirò mai sono contento al 100 per cento, è perché per carattere penso che si debba sempre aspirare a fare meglio. Però credo ciecamente in tutti i giocatori arrivati, altrimenti non li avremmo presi.

Il budget? Ringrazio la proprietà, il patron e i soci per lo sforzo importante e il budget messo a disposizione, per cercare di migliorare squadra, perché quando si portano giocatori di categoria superiore i costi e gli sforzi sono importanti. Poi il problema non è mai stato il budget, in quanto non è possibile pensare di portare un titolare di serie A o un titolare di un top club di B in una situazione di classifica come la nostra. Ribadisco che non è mai stato un problema di budget, ma sempre di trovare un giocatore con la motivazione di credere nella salvezza, questo è stato il motivo principale delle operazioni. Sono arrivati giocatori motivati e a mio parere forti, ma soprattutto che credessero di venire qui per centrare la salvezza.
Credo ciecamente in tutti i giocatori che abbiamo preso e in tutti quelli sono rimasti, non ci sono giocatori miei o di gennaio. Sono tutti miei, come se li avessi presi io, questa è la cosa più importante. Penso al rinnovo di Pasini, poi a giorni annunceremo il rinnovo di Cappelletti e Padella, sono tutti giocatori importanti in cui crediamo per quello che danno in campo, per quello che danno all’ambiente e per il loro spessore umano. La cosa più importante è la coesione del gruppo che si deve creare in questi mesi, non esiste il giocatore singolo, non esiste, esiste il Vicenza, a prescindere da chi va in campo se uno nuovo o chi era già qua.

Le fasce? A sinistra siamo messi bene, abbiamo Lukaku che è profilo importante, lo abbiamo visto nella prima gara. Ha avuto un infortunio non grave e col Cosenza sarà a disposizione, poi c’è Crecco di cui siamo molto contenti e che sta lavorando bene, è un giocatore duttile, poi abbiamo anche Sandon un altro ragazzo cresciuto nel settore giovanile. A destra, avendo a sinistra giocatori offensivi, abbiamo cercato di mantenere giocatori come Bruscagin che ha caratteristiche un po’ più difensive. L’infortunio di Cappelletti ci aveva posto un quesito, avremmo voluto un under, un giovane per completare la rosa, ma alla fine siamo contenti così. L’idea è anche quella di responsabilizzare, di avere un doppione per ruolo per creare alta competitività e per far sì che si sentano tutti partecipi nella squadra, tutti si devono sentire coinvolti.

Il fatto che tanti nuovi arrivi fossero fuori da un po’? Andare su giocatori titolari da altre parti era molto complicato, si poteva andare su titolari in serie C ma sarebbe passato il messaggio “la società sta programmando la prossima stagione”. Qui invece ci crediamo tutti al 300% alla salvezza, siamo andati su giocatori forti, a cui magari manca un po’ di minutaggio, ci sono maggiori rischi, ma siamo anche consapevoli, grazie alle informazioni raccolte, che sono tutti giocatori che si sono sempre allenati. Lukaku nella prima partita, in 60 minuti ha doppiato tutti per numero di accelerazioni.

Faggioli? È stato un giocatore che abbiano cercato, sempre in vista della prossima stagione, come fatto per Greco. Non abbiamo mai proposto Mancini, come ho letto. Mancini è un patrimonio importante, un ragazzo nel quale crediamo ciecamente, gli abbiamo proposto il rinnovo di contratto e ci siamo già trovati. Per Faggioli poi sono cambiati i numeri e alcune decisioni maturate dal ragazzo, questo non significa che non si seguirà per il futuro, lui comunque è stato sempre visto per la prossima stagione.

Attacco? Ci sentiamo coperti, abbiamo Diaw, Boli, Da Cruz, abbiamo i due ragazzi Mancini e Alessio, abbiamo Meggiorini, Teodorczyk, abbiamo Dalmonte e Giacomelli, direi che bastano.

Rigoni? Luca non è un ragazzo come tutti gli altri per il valore che rappresenta e per la carriera che ha fatto, ci siamo già incontrati, stiamo aspettando quella che può essere una sua decisione ed è un ragazzo al quale il club vuole molto bene e lui vuole molto bene al club, quindi proseguiremo un percorso insieme a prescindere da quella che sarà la sua decisione. Vorremmo tenere il giocatore o da giocatore per questi mesi o se decidesse magari di smettere, di stare comunque con noi. È un ragazzo che ha dei valori importantissimi per il gruppo, per quello che rappresenta per la città, per quello che è la sua carriera e per la scelta che ha fatto due anni fa di venire qui. La proprietà, la direzione sportiva e tecnica, sono molto vicini al ragazzo, ci sono passato, da molto giovane in un momento in cui magari sta facendo delle riflessioni, com’è normale che sia. Gli saremo vicini in tutto quello che lui vorrà.

Touguordeau? In questo momento non sta particolarmente bene, era un giocatore in uscita, ci troveremo per capire. Per quello che riguarda Anthony credo che, su entrambi sia limitativo parlare di un discorso tecnico-tattico, nel senso che su Anthony le valutazioni erano diverse, ripeto, abbiamo sempre parlato di motivazioni.

Proia? Il ragazzo ha avvertito delle sirene e quindi diciamo che il ragazzo ha sentito la necessità di uscire e non vorremmo mai tenere un giocatore che, magari solo in questo momento preciso, non fosse e non si sentisse partecipe al 100%, tutto qua. Poi è un’operazione con un diritto, per cui è ancora un giocatore di proprietà del Vicenza e magari a fine anno tornerà, perché non è detto che alla fine venga riscattato e magari, in un’altra stagione, con dinamiche diverse, non possa essere ancora un valore.

Portieri? Pizzagnacco volevamo vederlo giocare, l’idea era di far uscire i giovani per farli giocare, stesso discorso che è stato fatto per Mario Ierardi, un ragazzo nel quale crediamo molto che magari era un po’ chiuso in questo momento.

Contini? E’ un arrivo importante dal mio punto di vista, perché era forse il ruolo dove non avevamo messo nulla a livello di competitività e quindi abbiamo messo un portiere altrettanto importante e dirà poi il campo quelle che saranno le gerarchie, però abbiamo inserito un innesto importante.

Il must? Il must deve essere l’unione, la compattezza, il mettere il Vicenza davanti a tutto. Abbiamo sempre parlato di giocatori ma alla fine conta il club, contano le motivazioni, conta l’ambizione, l’essere uniti, conta tantissimo l’essere mentalizzati e credere fortemente in quello che è il nostro obiettivo, togliere tutto quello che è il nostro ego, il nostro io e mettere il club, il Vicenza, davanti a tutto e tutti. Abbiamo un obiettivo nel quale crediamo fortemente e che vogliamo, lo vuole la proprietà, lo vuole la gente, lo vogliamo noi, i ragazzi, la squadra, il mister, lo vogliono tutti. Siamo tutti focalizzati su quello che deve essere l’obiettivo e ripeto servono l’unità, la forza, lo spirito l’unione, ora inizia il lavoro più importante che è quello secondo me di stare vicino alla squadra, conta stare vicino ai ragazzi, lavorare individualmente con ognuno di loro in campo, fuori dal campo, stare loro vicino, farli sentire importanti, fare in modo veramente di creare una coesione con l’ambiente e con lo stadio e con tutti. Abbiamo bisogno realmente di tutti, di sostegno, di fiducia e lavoriamo tutti i giorni per fare in modo che questo accada.
Ora tocca al campo che è il giudice supremo.

Freddi Greco? Volevamo programmare a prescindere da quella che possa essere la categoria, avendo giocatori pronti per la prossima stagione. Abbiamo incontrato qualche difficoltà con qualche ragazzo giovane, ed è paradossale questo, perché magari vedevano la classifica, ma avevamo anche qui pronti dei giocatori che continueremo a seguire per quello che sarà il futuro, ringrazio il club e la proprietà per il sostegno che ci hanno dato e che hanno dimostrato in questo mercato, è stato molto importante per noi.
Greco è stato acquistato, crediamo che sia uno dei giocatori e dei centrocampisti più forti della categoria. E’ un ragazzo che noi conosciamo bene perché è stato nel settore giovanile a Roma, poi è andato a Torino, poi è passato al Pordenone. Ci ha fatto pensare anche molto bene il fatto che abbia giocato e stia giocando in serie C in una piazza importantissima come il Catania. Quando tu giochi a Catania e ti imponi a Catania, in una situazione difficile come quella in cui versa il club adesso, ma soprattutto sei il giocatore fondamentale, vuol dire che hai anche dei valori che non sono soltanto tecnici, ma anche di personalità temperamentali, molto importanti. A livello tecnico è un giocatore che può ricoprire più ruoli, ha forza, ha dinamicità, è un giocatore che può fare l’interno di centrocampo, come giocare da esterno, quindi ha un gran bel motore, mancino, quindi abbiamo deciso di investire e di fargli terminare il suo percorso, arriverà con noi a giugno.

Settore giovanile? Abbiamo ragazzi nei quali crediamo molto e abbiamo la fortuna, grazie a Nicolin, di lavorare veramente molto bene con il settore giovanile e possiamo attingere tanto. Basti pensare che in prima squadra ci sono quattro giovani come Djibril, Sandon, Mancini e Alessio.

Cester sta meglio, è un giocatore nel quale crediamo molto che si è ripreso. Saranno una quindicina di giorni che si allena con continuità con la squadra e quindi può essere sicuramente una risorsa importante”.

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