Mister Francesco Baldini ha incontrato la stampa, alla vigilia della sfida contro il Novara, in programma domani alle 14:30 allo stadio Silvio Piola

Baldini: “Non mi piace mai saltare delle giornate di campionato, anche perché poi ci si ritrova che a ottobre occorre disputare 8 partite in 28 giorni. Però ci sono serviti questi 15 giorni per lavorare molto su tantissime cose e in questi giorni ho visto la squadra motivata. E’ stato fatto un lavoro su tutti i fronti, fisico, tecnico, tattico ma anche a livello mentale. Più il tempo passa, più la squadra si cementa. Abbiamo cambiato tanti giocatori e abbiamo inserito tanti giovani e ci vuole del tempo per assemblare una squadra così e questi 15 giorni sono serviti anche a questo.

Convocati? Abbiamo riperso Cappelletti che si è fermato 2 giorni fa, non è convocato Grandi perché per una questione di lista non posso convocare contemporaneamente Grandi, Confente e Desplanches. Quindi rientrando Sebastiano, purtroppo deve uscire Grandi. Ho grande rispetto di Matteo, gli ho parlato anche questa mattina, è un professionista esemplare ed è un ragazzo che serve al gruppo e mi è dispiaciuto non poterlo convocare, ma non potevo fare altrimenti. Abbiamo puntato su un 2003 molto forte, ma ho detto a Matteo di non mollare di un centimetro perché nel calcio le cose possono sempre cambiare nel giro di pochi giorni. Cappelletti? Sempre la solita fascite plantare che gli ha ridato fastidio 2 giorni fa, ha fatto un’ecografia e c’è un leggero versamento.

Ronaldo? Assolutamente sì, sarà della partita e giocherà titolare. Sono molto contento ma continuo a pensare che non sia un singolo giocatore a cambiare le carte in tavola. Noi dobbiamo crescere come collettivo e sicuramente il suo inserimento, essendo un leader e avendo grande personalità, potrà darci una mano.

Ronaldo e Cavion si potrebbero pestare i piedi in campo? Li ho messi in posizioni del campo dove non si possono pestare i piedi l’uno con l’altro. Detto questo a me gli interscambi di ruoli piacciono, quindi se mi trovo Cavion davanti alla difesa e Ronaldo mezz’ala non mi ammazzo, anzi sono contento. Avremo la possibilità di giocare anche con i due mediani e ci alleniamo ogni giorno per questo.

Cosa voglio vedere di diverso? Sicuramente l’approccio alla partita, è fondamentale ed è mancato nelle due partite in trasferta. Abbiamo lavorato anche su questo, dobbiamo accendere la spina fin da subito. E’ facile farlo nel nostro stadio con 8000 persone, ma deve accadere anche in trasferta. Seconda cosa voglio che la squadra abbia coraggio nell’interpretazione della partita, mi aspetto che mettano in pratica i concetti dati. Padova? Mi è rimasta sul gozzo come prestazione, sono convinto che se avessimo giocato come sappiamo giocare, le cose sarebbero andate diversamente. Ci sarà una partita di ritorno che dovremo preparare in modo giusto.

Concetti trasmessi? Coraggio fa parte dell’affrontare la partita in un certo modo. Si parla del coraggio di andare in avanti, di andare a pressare gli avversari, di lavorare in un certo modo con la linea. Le difficoltà avute in questo periodo sono figlie di concetti non oleati alla perfezione, dopo poco tempo, come il meccanismo tra la difesa e il centrocampo che deve funzionare meglio. Sono tutte cose su cui abbiamo lavorato in questi 15 giorni e che voglio vedere domani in campo.

Pressing del Novara? Non giocando la scorsa settimana, ho preso la macchina e sono andato a vederli a giocare a Vercelli. Ho visto una buona squadra, allenata bene, conosco l’allenatore, vive a San Marino dove vive la mia famiglia e per questo ci conosciamo bene. E’ un allenatore che ha fatto molta gavetta e si merita di allenare una squadra forte come il Novara. Sicuramente noi abbiamo lavorato sulla forza del Novara, ma non penso che il Novara sia tranquillo di affrontare il Vicenza.

Umiltà? Quasi tutti quanti si sono molto concentrati sulle ripartenze e i contropiedi che abbiamo preso in queste partite. E’ vero che ne prendiamo, ma in tanti in poco tempo rientriamo sotto la linea della palla facendo corse di 50/60 metri in 6 o 7. Questo è spirito di sacrificio, per me questa è umiltà. Non partiamo da una base di giocatori presuntuosi con la puzza sotto il naso, ma da una squadra che ha umiltà, che deve ben oleare i concetti e che se prende una ripartenza rientra in otto sotto la linea della palla in tre secondi. Compreso Ferrari o Dalmonte che fa bene entrambe le fasi, il goal preso contro l’Albinoleffe arriva a difesa schierata e prendiamo un’infilata con Greco che commette il rigore.

Tre partite infrasettimanali di fila? Sì, l’ho detto prima e sono contento. Se avessi basato questo periodo giocando solo con 14 giocatori, ora sarei in difficoltà. Ma ho una rosa importante, abbiamo bisogno di tutti quanti e tutti quanti hanno sempre ruotato, loro sento la fiducia e io sono sereno perché possono giocare tutti.

Ghirelli sui minuti non giocati? Io sono stato il primo a dire che la colpa è anche nostra, ci sono proteste in campo, dalla panchina. Deve però finire il fatto che spariscono i palloni 25 minuti prima della fine della partita, che un portiere ci mette un minuto e mezzo per rinviare, che per una punizione ci vogliono tre minuti o che se un portiere sta per terra 4 minuti da cronometro, non possono diventare solo 3 minuti da recuperare. Sono queste le cose da controllare. Io non sto dando la colpa agli arbitri, ma che il sistema deve migliorare. Non sto dicendo ovviamente che noi siamo santi, ma che dobbiamo cambiare il sistema.

Novara cambia spesso modulo? Sì, infatti è imprevedibile. Abbiamo lavorato appositamente su varie cose. Loro hanno giocatori forti, un buon collettivo e per questo l’ho sempre messa tra le squadre più forti del campionato”.

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