Mister Francesco Baldini ha incontrato la stampa, alla vigilia della sfida contro il Mantova, in programma domani alle 21:00 allo stadio Romeo Menti.

“Da quando abbiamo cambiato un po’ di cose continuo a vedere la squadra crescere, qualcuno mi darà del matto. Io non posso focalizzarmi solo sul risultato, altrimenti impazzirei, se penso che abbiamo perso al 90’+4’. Il secondo tempo della scorsa partita è stato, da quando alleno questa squadra, il migliore mai disputato. Abbiamo creato tantissimo, abbiamo recuperato in modo veloce il pallone, in un campo vergognoso, a detta di tutti, abbiamo giocato a pallone, cosa che non avevamo fatto a Padova, abbiamo messo in difficoltà in tutti i modi il Renate, che al momento è primo in classifica. Io devo valutare queste cose qui anche se i risultati, soprattutto in trasferta, danno una sentenza che è quella che le cose non stanno andando bene. Io però vedo una situazione di crescita, seppur lenta.

Siamo dei diesel in trasferta perché partiamo lenti? Bisogna capire noi che la serie C prevede che in tutte le partite, in tutte le squadre, ci sia un momento in cui si soffre. Noi abbiamo sofferto 15/20 minuti perché per il resto del primo tempo abbiamo creato diverse occasioni facendo anche goal. La sensazione è che la nostra squadra nel secondo tempo cambi marcia; ma se nel momento in cui siamo in attesa, non prendiamo goal, poi le partite le vinciamo. Questa è la serie C, non ci sono avversari che nei primi minuti e contro il Vicenza non ci mettano il massimo; e se noi in quei minuti siamo in attesa, non è un disastro assoluto, perché significa aspettare per tirare fuori dopo tutte le nostre qualità. Bisogna migliorare il fatto di non prendere goal in quei minuti, perché se siamo passati in svantaggio tante volte e c’è un motivo. Il goal che abbiamo preso la scorsa partita era di non concentrazione: sei dei miei davano le spalle alla palla e questa è disattenzione che butta via il lavoro che si fa in maniera incredibile quotidianamente e anche durante la partita. Anche i top club hanno 20 minuti di attesa, dobbiamo però non commettere disattenzioni. Nelle ultime 2 partite hanno fatto 5 tiri in porta e segnato 3 goal, noi ne creiamo tantissime e non segniamo.

Riconsiderare la difesa? Avendo Cappelletti fuori c’è poco da fare. Valietti è estremamente offensivo. Una fascia difensiva con Dalmonte e Ierardi mi sembra una fascia tosta, metterla più tosta di così in campo, per gli uomini che abbiamo, non è semplice.

Cappelletti? Non si è ancora allenato questa settimana, oggi facciamo la rifinitura. Ha provato a fare una cura in questi giorni per alleviare il dolore. Oggi me lo danno disponibile per provare ma sono comunque quattro giorni che non si allena.

Anche le altre stanno tardando? A me non interessa niente, a me interessa noi. Sembriamo sempre pronti per fare il salto e poi non lo facciamo. Il Renate in questo momento è primo in classifica ma la prestazione che abbiamo fatto noi è di un livello diverso di squadra. In questo momento ho la sensazione che siamo sempre lì pronti a dover fare il salto ma per disattenzione, errori di concentrazione e piccole cose non avviene e questo ci costa tantissimo. Ho sempre la sensazione che questo momento possa arrivare domani, soprattutto in trasferta. Il campionato di serie C nel girone A sarà complicato fino a gennaio/febbraio per tutte le squadre forti.

Cavion, Scarsella e Rolfini che sembrano oggetti misteriosi? Cavion sono convinto che pur di non fare quell’errore avrebbe fatto chissà cosa. E’ un ragazzo che arriva a Vicenza, a casa sua, dopo esserci già stato, scendendo dalla Salernitana, avendo giocato tante partite in serie, si è caricato sulle spalle uno zaino troppo pesante. Quello zaino lo deve condividere con i compagni. Non è un Cavion con la puzza sotto il naso, ma il contrario. Sta soffrendo per questa situazione. Poi ci sono da fare altre considerazioni: Cavion non ha fatto 15 giorni di ritiro, come è arrivato a Vicenza si è fermato altri 15 giorni per la caviglia che ancora gli dà un po’ di fastidio. Stiamo cercando di metterlo nelle condizioni. Rolfini non deve pensare a “io devo fare goal” ma alla squadra, come lo devono fare tutti. Poi dopo quando un giocatore si mette a completa disposizione, accade. Ci sono stati dei buoni confronti e quello che conta è il Vicenza, la squadra. Le cose “private”, singole, vengono dopo. Quindi c’è bisogno di vedere qualche muso lungo in meno se si gioca meno, anche perché stanno girando tutti, c’è da pensare meno al voler fare goal, c’è da pensare meno al voler dimostrare di risolverla singolarmente.

L’allenatore poi paga? L’esonero non è un pensiero dell’allenatore mai dei direttori, dei dirigenti, della società. Il mio pensiero da allenatore è come vincere domani sera. Ho già detto mille volte che è naturale che se non vengono i risultati, quello che ne paga è sempre l’allenatore, perché è più facile. Io ho la netta sensazione che i ragazzi stiano remando tutti dalla stessa parte, devono solo limare qualche situazione in cui si pensa un po’ troppo all’io, invece di pensare al noi.

Mantova a 3 davanti? Hanno sempre giocato in questo modo. Mi aspetto una partita di ripartenza, quindi noi dobbiamo essere molto bravi nelle marcature preventive.

Richiamo della società ai giocatori per i mancati risultati? Io parlo quotidianamente con Balzaretti e Vallone. C’è grande attenzione sotto questo punto di vista. Quello che aveva detto il patron quest’estate, cioè che a dicembre dovevamo avere 20 punti di vantaggio, era semplicemente una battuta fatta davanti alla squadra. Tutti quanti noi pensavamo che sarebbe stato tutto più semplice, invece abbiamo preso delle legnate nei denti che si prendono in Serie C. Gli errori li facciamo tutti, chi fa commette anche errori. Non è giusto colpevolizzare Cavion perché sennò bisognerebbe colpevolizzarne altri, anche tutti quelli che non hanno segnato nelle 10 occasioni come Dalmonte, Ferrari, Scarsella. Tutti quanti bisogna accelerare sul commettere meno errori. Le partite si vincono e si perdono perché si fanno degli errori e noi dobbiamo concentrarci sul fare meno errori. Quando si sarà squadra, pensando al noi e non all’io, di errori se ne faranno di meno”.

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