Mister Brocchi ha incontrato la stampa alla vigilia della sfida di campionato contro il Benevento in programma domani alle 20.30, allo stadio Romeo Menti.
Brocchi: “Sorriso? Il sorriso ce l’ho sempre, non bisogna mai perderlo, lo dico ogni volta, perché è importante mantenerlo, il che non vuol dire non lavorare, non essere professionisti, ma vuol dire avere la voglia di fare un qualcosa di bello e importante, di continuare a lavorare bene, come stanno facendo i ragazzi. La speranza è poi quella di ottenere i risultati, perché sono quelli che contano. Tre punti importanti? Tanti al di fuori potevano pensare che avessimo subito un contraccolpo, dopo la sconfitta con il Brescia immeritata, che poteva sicuramente dare una mazzata forte ai ragazzi, ma non era un pensiero che avevo io. Gli ho visti subito vogliosi, ho cercato di tenere alto il livello e di puntare sull’ottima prestazione che avevano fatto, su come era arrivata la sconfitta, sul fatto che potevamo andarci a riprendere quei punti che avevamo lasciato e così abbiamo fatto.
Io penso che i ragazzi abbiano disputato un’ottima partita, ho visto anche che si è parlato un po’ meno bene del primo tempo, in realtà le condizioni ambientali del primo tempo erano veramente difficili: giocavamo controvento e c’erano delle difficoltà che dal campo si percepivano in maniera maggiore rispetto magari al vederla da fuori. I ragazzi sono stati bravi hanno tenuto bene il campo, hanno lottato su ogni pallone, hanno gestito i momenti della gara, come chiedo sempre, e quando poi c’è stato il momento di dare un qualcosa in più, mettere un qualcosa in più, siamo riusciti a tirarlo fuori. Abbiamo vinto meritatamente una partita difficile, dove il valore dell’avversario era più alto rispetto a quello che si può pensare, credo che i ragazzi abbiano fatto un qualcosa di importante, soprattutto dopo una sconfitta immeritata come quella col Brescia. Cambi in formazione viste le tre gare? La risposta la sapremo domani dopo la partita, perché se cambierò un buon numero di giocatori e le cose andranno bene, avrò fatto bene, se andrà male avrò sbagliato. Quando un allenatore fa tanto turn-over e poi magari non vince è un conto, è sempre il risultato alla fine che determina. Io non devo valutare, le tre partite, io devo valutare di partita in partita e quindi oggi, come ieri, ho già valutato dei ragazzi che avevano recuperato, però ce ne sono tre-quattro che non stanno benissimo e quindi li devo valutare, devo sentire le loro sensazioni.
È normale che se una squadra sta bene, se dei giocatori stanno bene, è un peccato cambiare troppo la formazione della gara precedente, perché comunque perdi un po’ di quelle che sono le sicurezze che si sono create in questo momento, quindi la voglia e la volontà non è quella di cambiare troppo e snaturare la squadra, ma la mia priorità è capire chi sta bene e mettere in campo quelli che mi daranno delle rassicurazioni da questo punto di vista.
Giacomelli? Sta facendo veramente bene in questo momento, ma non sta facendo bene perché ha fatto due goal nelle ultime due partite. Il primo goal l’ha fatto su una delle sue specialità ovvero il calcio di punizione, poi nel momento in cui è stato decisivo nella partita di Crotone, è stato decisivo in un momento particolare della gara, dove le sue qualità potevano essere messo in risalto. Quindi è compito mio cercare di ritagliare uno spazio importante per Jack, che sia a partita in corso o dall’inizio, io so di poter contare su un ragazzo che nell’ultimo mese mi sta dando un qualcosa di importante dal punto di vista dell’allenamento e dell’atteggiamento e sta dimostrando veramente che si vuole conquistare minuti o partite. L’ho già detto, un allenatore non può guardare al passato, al nome, ma un allenatore deve pensare al Vicenza e io in questo momento sto pensando di mettere in campo i giocatori con le caratteristiche giuste, ma Jack mi sta dando soddisfazioni in questo momento.
Giacomelli e Dalmonte insieme nel 4231? È difficile in un momento come questo, farli coesistere, perché sarebbe un un modulo molto, molto, molto offensivo, che a me piace perché sicuramente mi piace, però se a Giacomelli e a Dalmonte aggiungiamo Ranocchia, aggiungiamo l’attaccante, più l’altro giocatore offensivo, insomma…nel calcio gli equilibri sono fondamentali, quindi è proprio per questo che vi dico che non è una questione di interpreti, ma è una questione di equilibrio che una squadra comunque deve avere, perché a tutti piacerebbe giocare con tantissimi attaccanti, tantissimi offensivi, però la realtà dei fatti è che bisogna avere un equilibrio importante, perché esistono gli avversari. Gli avversari di domani sono forti e penso che insieme al Monza, al Lecce, al Brescia, siano tra le quattro squadre, sulla carta, nettamente superiori. E quindi occorre essere attenti, dobbiamo giocare una partita, agonisticamente parlando, molto intensa, perché hanno degli interpreti che possono cambiare da soli la partita e quindi sarà fondamentale questo domani.
Passo in avanti della difesa? Sì, è un passo in avanti sicuramente, perché non si era mai conclusa una partita senza subire reti. Io, personalmente, sono un allenatore che ama giocare nella metà campo della squadra avversaria, che cerca sempre di far sì che si rimanga sempre più lontani dalla propria porta, perché mi piace avere un calcio più propositivo. Però allo stesso tempo sono molto attento alla fase difensiva, i miei ultimi due anni dicono che ho avuto la miglior difesa del campionato in entrambe le mie due ultime stagioni da allenatore, è quindi è un qualcosa che io curo molto. Il fatto di non aver subito goal per me è un qualcosa di bello, di importante, perché poi se hai solidità difensiva riesci a divertirti di più e a giocare di più anche nella metà campo avversaria avendo qualche certezza ulteriore.
È normale che adesso, purtroppo ci mancano anche dei giocatori importanti, come Pasini, Cappelletti, i quali sicuramente potevano in questo momento darci una mano, viste le tante partite, per poter dare anche un po’ di freschezza al reparto. Non aver subito goal mi ha fatto molto piacere, perché dimostra che tutti stanno cercando di lavorare al meglio, quindi vanno fatti i complimenti ai ragazzi che hanno giocato, perché stanno mettendo un grande impegno e una grande attenzione.
Calderoni? E’ uno degli acciaccati, lo valuteremo oggi, sicuramente non è al 100%, ma è un ragazzo che ancora non ha fatto vedere a Vicenza quello che è in realtà. Vi assicuro che è uno di quelli che ci tiene in maniera forte, si allena tanto, fa lavori extra, sta cercando di sistemarsi e di ritrovare un po’ quelle che erano le sue certezze, che l’avevano portato a fare un qualcosa di importante. È un ragazzo che ha disputato tante partite tra Serie A e Serie B e quindi per me è un giocatore fondamentale, sta dando veramente tanto per tornare ad essere quello che noi conosciamo. Sandon? Potrebbe essere, valuteremo chi sta bene e chi ha recuperato.
Aggressività merito della condizione atletica? Secondo me non è una questione di condizione atletica, per me giocare a calcio non è solo una questione di sistemi di gioco, ma l’interpretazione rispetto al possesso palla, perché puoi giocare a tre, a quattro, a cinque, a sei, a quello che vuoi e poi avere un’identità di gioco quando hai la palla identica. Il sistema di gioco cambia in fase di non possesso e logicamente se giochi con un 3-5-2 è normale che non puoi essere aggressivo in avanti, non ce la fai. Con questo sistema di gioco invece, in fase di non possesso, puoi essere pure più aggressivo in avanti perché occupi tutte le zone del campo, perché puoi andare uomo contro uomo, secondo me questa squadra ha bisogno di fare questo, di andare in avanti, di essere aggressiva, di lavorare tutta insieme, di non aspettare l’avversario, perché se aspetti l’avversario metti in risalto le sue qualità ed invece noi dobbiamo riuscire a togliere la bravura agli avversari, la qualità che anno e penso che questo sistema ci stia aiutando anche in questo.
Benevento? Sabato hanno disputato una partita perfetta, ma come ho già detto, è una delle quattro squadre più forti a livello di rosa, hanno giocatori che hanno fatto la Serie A, hanno giocatori che hanno delle qualità e delle letture sicuramente da categoria superiore. Occorre affrontarli con grandissimo rispetto, ma senza avere nessun tipo di timore reverenziale, dobbiamo fare quello che abbiamo fatto nell’ultimo periodo, cercare di essere arrembanti, cercare di giocare tutti insieme, cercare di lottare su ogni pallone, cercare di vincere i duelli singoli con il diretto avversario.
Diaw? Abbiamo messo in risalto il goal di Jack, che è stato bravissimo ad occupare quello spazio, ma Diaw ha fatto un qualcosa di meraviglioso su quel goal. Lui fa un lavoro incredibile, mette in apprensione la squadra avversaria, mette pressione sui difensori, sta facendo un qualcosa di importante in questo periodo. Penso che in questo momento sia un giocatore imprescindibile per noi, un giocatore troppo importante, un giocatore che ci sta dando tanto, e quando inizierà a fare goal, probabilmente, anche la nostra classifica sarà diversa.
Proia? Sono rimasto un po’ stupito, devo essere sincero, da quelle che sono state le valutazioni della partita di Proia dell’altro giorno, perché per me, ha disputato una partita di un certo spessore. Lavora sempre nella fase di non possesso che è importante per noi, perché insieme a Diaw, sono i due che danno la prima pressione e quasi sempre si trova nella posizione giusta. A volte non viene trovato e quando non viene trovato, logicamente, non può mettere in risalto le posizioni che occupa, che sono molto importanti. Io sono felice delle sue prestazioni, sono contento di quello che mi sta dando e in queste partite è stato molto importante per il gioco che abbiamo espresso e interpretato nelle due fasi. E’ normale che l’anno scorso che giocava a cittadella, era in un contesto collaudato da tanti anni e dove sapevano a memoria tutti quello che dovevano fare e magari era facilitato da questo.
Noi ora siamo all’interno di un percorso che è iniziato e si sta evolvendo, servono partite, servono meccanismi, servono tante cose e il periodo negativo, logicamente, non ha aiutato”.