Al termine della gara contro il Monza, si sono presentati in sala stampa mister Cristian Brocchi, Mario Ierardi ed Emanuele Padella.
Brocchi: “Ho chiesto ai ragazzi di tirare fuori le qualità che hanno. Nel primo tempo abbiamo sofferto il loro palleggio, hanno dei giocatori di categoria superiore e hanno una serenità diversa nel muovere la palla e nel crearti superiorità numerica. Quando giochi con il 352 è normale abbassarsi di 15-20 metri in alcune situazioni, come dicevo ieri in conferenza. Senza trequartista ci abbassiamo e, se trovi una squadra brava a palleggiare, puoi andare in difficoltà. Il secondo tempo nonostante questo siamo stati più aggressivi, abbiamo alzato i quinti che riuscivano ad essere più incisivi nella fase di non possesso, abbiamo recuperato molti più palloni e siamo riusciti a creare un qualcosa di importante e abbiamo pareggiato in maniera più che meritata. Magari queste, fra un po’ di tempo, saranno partite che riusciremo a vincere. Bruscagin? Non mi piace l’idea di commentarlo, perché non è bello per il ragazzo. È stata veramente una di quelle cose che ti capitano una volta, una sfortuna incredibile, con la palla che va proprio dove c’è uno dei loro giocatori.
Oggi comunque abbiamo avuto una reazione importante, con la cremonese avevamo avuto una buona reazione, con la Reggina avevamo fatto una buona partita, poi siamo stati tutti scottati dalla partita di Terni. Però io penso che l’atteggiamento che ha avuto la squadra nel secondo tempo deve essere l’atteggiamento che mettiamo in campo dal primo minuto, poi bisogna anche avere la capacità di capire che ci sono gli avversari e quando affronti degli avversari come il Monza di oggi, una squadra candidata alla vittoria del campionato, è normale che i valori tecnici possano metterti in difficoltà.
Svolta? Lo spero tanto, però non me la sento ancora di dare una risposta definitiva, perché l’avevamo pensato anche dopo Pordenone che potesse essere la svolta, in realtà io sono molto contento di quello che hanno messo in campo oggi, allo stesso tempo non voglio pensare che possa essere sufficiente. Dobbiamo alzare il livello, dobbiamo essere sempre questi, dobbiamo essere più tranquilli quando giochiamo, dobbiamo avere più coscienza delle nostre qualità. Stasera ci calmiamo un attimo, ci godiamo comunque un buon risultato grazie al secondo tempo. Domani mattina con umiltà e lavoro, prepariamo la prossima partita, che sarà altrettanto difficile, contro una di quelle squadre con valori tecnici veramente sopra la categoria. Ierardi e Di Pardo che sono giovani, fanno ben sperare? Poi abbiamo anche Mancini che sta facendo molto bene durante la settimana, è normale che in un periodo come questo, si fa fatica a mettere in campo tanti giovani perché c’è bisogno di temperamento, c’è bisogno anche di un po’ di esperienza in alcune situazioni e in alcuni momenti della gara. Però io penso che questi ragazzi stiano lavorando veramente bene, Ierardi non aveva ancora giocato, ma io parlavo spesso con lui, infatti la prima cosa che gli ho detto a fine partita è stata: ricordati che se tu continui a lavorare bene i risultati arrivano. Lui ha sempre lavorato bene, si è messo in discussione e sta cercando di migliorare nelle letture e oggi penso che il premio sia dovuto al fatto del lavoro che ha svolto da quando sono arrivato io fino ad oggi, perché è sempre stato un ragazzo positivo, che ha sempre lavorato molto bene con noi, pur non giocando. I tifosi? I ragazzi della curva anche oggi ci hanno dato una mano incredibile, nel secondo tempo quando hanno visto che la squadra lottava e che voleva recuperare il risultato, loro ci hanno spinto. Lo sappiamo che sono una forza immensa, però non dobbiamo approfittare di questo, siamo noi che dobbiamo tirare loro. Loro giustamente ci chiedono di mettere in campo quello che noi abbiamo messo in campo nel secondo tempo, Vogliamo dargli torto? Hanno solo ed esclusivamente ragione, è una loro richiesta, ed è una richiesta giusta e corretta ed è quello che io sto cercando di trasmettere alla squadra. Oggi ci siamo riusciti e non deve essere una cosa estemporanea, dev’essere un qualcosa di fisso e regolare. Attaccanti? La prova dei miei attaccanti la giudico buona, perché hanno fatto un lavoro incredibile hanno lavorato tanto. Senza trequartista faccio fatica, perché a me piacciono le squadre aggressive, alte e se giochi col 3-5-2 non puoi essere aggressivo, alto, se giochi col 3-5-2 devi concedere per forza 15-20 metri di campo e allora, a volte, mi viene un po’ di mal di pancia, quando vedo le mie squadre che arretrano che lasciano il palleggio in mano agli avversari. Perché si dà fiducia alla squadra avversaria, lasciando campo e poi quando prendi palla fai un po’ più di fatica. Quindi sicuramente è una cosa sulla quale dobbiamo lavorare, perché possiamo trovare dei rimedi comunque, quando saremo anche più liberi di testa. Meggiorini forse andava messo prima? In quel momento c’era bisogno di tanta velocità, ho messo Dalmonte perché avevo bisogno di vincere i duelli laterali, siamo andati più volte nei lati corti dell’area e lì occorre avere i giocatori che saltano l’uomo e creano superiorità numerica, in quanto si faceva fatica a sfondarli centralmente. Quando si gioca contro 3 giocatori come Donati, Paletta e Caldirola che hanno molta esperienza e chiudono tutto, occorre essere bravi nel lavorali ai lati, quindi conoscendo le caratteristiche dei giocatori avversari, ho preferito mettere Dalmonte con Diaw che andava in pressing e attaccava la profondità. Ripartire da questo secondo tempo? Sì, deve essere il nostro atteggiamento sempre, che non significa che mettendolo in campo si vinca sempre, ma l’atteggiamento deve essere quello, di una squadra che non ha paura e che vuole giocare a calcio ed essere aggressiva, una squadra che lotta su ogni pallone. Questa squadra spesso si deprime e in questo inizio di stagione complicato, spesso è successo così. Speriamo che questo pareggio abbia fatto capire ai ragazzi che quello che continuo a dire loro ha un senso. Modulo? Ho due sistemi di gioco che penso siano i più adatti alla squadra, viste le caratteristiche dei giocatori. A seconda delle squadre avversarie possiamo cambiare”.
Ierardi: “Ho aspettato tanto, dopo un anno difficile, desideravo tanto giocare. Mi mancava davvero tanto. Il goal è stato un qualcosa di più e sono contento sia arrivato per aver dato una mano alla squadra con questo punto. Dobbiamo rimanere concentrati e pensare una partita dopo partita, perché anche un punticino a volte può andare bene. Dopo un anno fermo, non è stato facile tenere il passo negli allenamenti, ma con costanza e determinazione, piano piano i risultati si ottengono. Sono felice che il mister mi abbia dato fiducia e penso di averla ripagata. Il goal? Potevo farne uno anche il primo tempo, ma me lo sono mangiato, per fortuna mi sono rifatto nel secondo. E’ una delle mie caratteristiche, sono alto, quindi quando gioco devo sfruttare al meglio tutte le occasioni aeree, come le palle inattive e i calci d’angolo. Una dedica? A tutte le persone che mi hanno seguito nel recupero mentre ero infortunato e che hanno sempre creduto in me, alla mia famiglia e a tutti quelli che mi seguono sempre, nel male e nel bene”.
Padella: “Conta tanto questo pareggio. Purtroppo quest’anno abbiamo subito diverse sconfitte, invece oggi c’è stata una grande reazione, dopo la pessima figura che abbiamo fatto tre giorni fa a Terni. C’era la voglia di ottenere e di muovere la classifica, perché ora non la guardiamo ma sappiamo dove stiamo e sappiamo che questa società e questa città non merita alcune prestazioni che ci sono state, non merita questa posizione e faremo di tutti dai grandi, ai nuovi, dai vecchi, ai giovani, tutti quanti, dai magazzinieri, allo staff tecnico, sanitario, ce la metteremo tutta per uscire da questa posizione in classifica e portare il Vicenza dove merita. Dopo il goal avete avuto paura? Purtroppo abbiamo preso un altro goal dagli sviluppi di un calcio piazzato, c’è stata una deviazione involontaria di Matteo, però la squadra sapeva che oggi sarebbe dovuta uscire con un risultato positivo, dovevamo mettere in campo una prestazione importante per uscire fuori tra gli applausi di questo pubblico che sta soffrendo. Loro amano questa maglia che noi indossiamo e la dobbiamo onorare e sudare sempre. I tifosi a fine partita? Loro sono la nostra arma in più, quando attacchiamo sotto la Sud veniamo trascinati da loro, sappiamo che sono una parte importante di noi, hanno visto la reazione e hanno visto che volevamo portare a casa un risultato. Come dice sempre il mister noi ci alleniamo forte, però abbiamo fatto tante sconfitte e mentalmente a volte c’è questa problematica, però oggi si è visto un Vicenza che voleva ottenere qualcosa di importante. Come venirne fuori? Tutti insieme. Quattro anni fa a marzo ad Ascoli eravamo ultimi in classifica e ci siamo comunque salvati ai playout. Il campionato di Serie B è stranissimo, è un campionato nel quale per tante gare può capitare di non far risultato e poi può capitare che con una partita del genere, possa scattare qualcosa di diverso. C’è sicuramente la voglia di non mollare, guai a chi molla, guai a chi tira indietro la gamba, perché questa società merita altre posizioni, saremo un blocco unito per portare questa società dove merita. Problemi fisici? Ho avuto un problemino al ginocchio, però volevo esserci, ho parlato con il mister perché c’era la voglia di andare in campo, quando mentalmente sei forte e vuoi scendere in campo, tutti i problemi vengono dopo”.
Ierardi: “Ho aspettato tanto, dopo un anno difficile, desideravo tanto giocare. Mi mancava davvero tanto. Il goal è stato un qualcosa in più e sono contento sia arrivato per aver dato una mano alla squadra con questo punto. Dobbiamo rimanere concentrati e pensare una partita dopo partita, perché anche un punticino a volte può andare bene. Dopo un anno fermo, non è stato facile tenere il passo negli allenamenti, ma con costanza e determinazione, piano piano i risultati si ottengono. Sono felice che il mister mi abbia dato fiducia e penso di averla ripagata. Il goal? Potevo farne uno anche il primo tempo, ma me lo sono mangiato, per fortuna mi sono rifatto nel secondo. E’ una delle mie caratteristiche, sono alto, quindi quando gioco devo sfruttare al meglio tutte le occasioni aeree, come le palle inattive e i calci d’angolo. Una dedica? A tutte le persone che mi hanno seguito nel recupero mentre ero infortunato e che hanno sempre creduto in me, alla mia famiglia e a tutti quelli che mi seguono sempre, nel male e nel bene”.