Le dichiarazioni di mister Stefano Vecchi, Raul Talarico e Matteo Della Morte, al termine della gara contro la Triestina.
Mister Vecchi: “Possiamo e dobbiamo riuscire ad avere anche un po’ più di controllo della partita, è chiaro anche che sotto pressione, nella gestione della palla degli avversari, comunque abbiamo concesso molto poco, un colpo di testa nel secondo tempo, in un momento dove anche loro cercavano in tutti i modi di entrare in area, dove comunque hanno forzato, badando meno alla fase difensiva e più a spingersi in avanti. Infatti, nel secondo tempo abbiamo avuto, aldilà del bel goal che abbiamo fatto in occasione del due a zero, delle belle ripartenze dove potevamo fare ancora più male. Però sono d’accordo sul discorso che anche quando ci difendiamo magari bassi, cosa che a me non piace tantissimo, però diamo la sensazione che gli altri per farci male devono aspettare veramente un errore, che in questo momento, in questo periodo non facciamo, perché siamo dentro la partita. Siamo con la testa giusta, siamo in un momento dove concediamo poco perché c’è la mentalità, l’atteggiamento, la predisposizione giusta, c’è un gruppo che va in campo e sa che se sbaglia c’è il compagno che rimedia, sa che c’è il portiere che mette una pezza, quindi in questo momento c’è un gruppo che lavora nel modo giusto.
Solidità difensiva? Abbiamo grande attenzione, quando all’inizio avevamo giocato con sole due punte, la sensazione era comunque di una squadra solida che ci potesse permettere di avere un altro giocatore offensivo davanti e in questo momento abbiamo solidità perché c’è l’atteggiamento, la predisposizione giusta di tutti, ma soprattutto dagli attaccanti. Gli attaccanti fanno un lavoro importante e all’interno del lavoro importante che fanno di pressione, poi succedono quei goal di Della Morte, perché rubi palla lì nelle tre quarti e ci metti un attimo a tramutare l’azione da difensiva ad offensiva e con la qualità che abbiamo, diventiamo pericolosi.
È un altro test superato, ci tenevamo, anche perché volevo vedere la squadra con il supporto dei nostri tifosi, per vedere se avrebbe subito un po’ la pressione di fare una partita importante, non solo per noi, ma anche per la nostra gente, per il nostro pubblico, per i nostri tifosi che oggi sono venuti in tanti. Volevamo anche far vedere a quelli che ultimamente non sono venuti allo stadio che qualcosa sta cambiando e se sta cambiando così, prima di tutto per noi sul campo e poi fuori dal campo, diventiamo forti tutti.
Fine gara sono uscito con l’applauso della tribuna? Non mi piace molto andare sotto la Curva, perché credo che sia giusto che ci vadano i giocatori e che siano loro a meritare l’applauso della Curva, poi mi ha fatto piacere sicuramente passare sotto la tribuna e vedere che applaudivano.
Ed è giusto così, perché oggi ma anche la partita precedente, sentiamo il supporto e oggi in particolare, quando la Curva ha iniziato a incitarci, ma anche la grandinata, quando hanno iniziato a fare dei cori è un bell’effetto.
Sta cambiando? Nell’unica gara persa contro il Lumezzane, siamo andati a vedere gli errori chiaramente, ma anche le tante cose buone che avevamo fatto nella partita, così come in quella di oggi, abbiamo fatto tante, tante cose buone, c’è qualche situazione, qualche errore, dove intervenire e soprattutto in questo momento arriviamo da un periodo dove abbiamo anche qualche acciacco di troppo, qualche giocatore da gestire un po’. Qualcuno sta stringendo i denti, tipo Cavion che nonostante il problema che ha, si rende sempre disponibile a costo di rischiare di suo, però vuole essere presente e anche qualcun altro che non molla, quindi c’è l’atteggiamento giusto, in attesa che rientrino poi quei 2-3 giocatori che per noi sono importanti, ma proprio anche per una questione numerica. Quando giocheremo i play-off e vogliamo giocarli fino alla fine, si gioca ogni 4-5 giorni e bisogna prepararli tutti, sia i giocatori più esperti ma anche i più giovani che in questo momento stanno facendo cose importanti.
Giovani? Sì, io Sandon me lo ricordo 2-3 anni e giocava titolare nel Vicenza in Serie B, dopo 3 anni non può non essere considerato un giocatore importante, poi se la deve giocare con gli altri. Talarico e Tronchin arrivano da una stagione alla Virtus Verona dove avevano fatto molto bene, perché non possono essere delle valide soluzioni qui? Poi sta a loro essere titolari o rincalzi, sta ai ragazzi mettersi in discussione e fare la loro parte. È chiaro che non si vincono i campionati con solo giovani, se si vincono le partite con i giovani che sono del Vicenza, cresciuti nel Vicenza e sono di Vicenza facciamo festa tutti, però in questo momento, al di là dei giovani, ci sono dei giocatori esperti che stanno dando dei riferimenti importanti.
Tendo a smorzare? No, ho sempre la mia sensazione che stiamo facendo il percorso giusto, importante. La sensazione che avevo anche ieri nel sapere che adesso la squadra sa che deve andare in campo a fare certe cose per vincere la partita. Poi magari la partita non la vinci, ma l’atteggiamento, la mentalità, lo spirito che hanno i ragazzi e che sanno che devono mettere in campo questo e quindi partiamo già da un presupposto importante, poi se vengono fuori le qualità vengono fuori anche i gol che abbiamo fatto oggi.
In mezzo al campo Tronchin-Ronaldo? Merito loro perché a volte sono in due in mezzo a tanti avversari e sicuramente è merito dei ragazzi. Ronaldo ha alzato il livello ai suoi livelli perché non ho mai avuto dubbi che ci fossero pochi giocatori come lui, che ha tutte queste qualità messe assieme in Serie C e Tronchin è molto intelligente in fase di interdizione, è un ragazzo che fisicamente ha un impatto importante e quindi è una bella coppia”.
Talarico: “È stato bello ed emozionante, era una cosa che aspettavo da tempo. Sono contento per la squadra e a livello personale. Dedica? Alla mia famiglia che era presente allo stadio e alla mia ragazza che non poteva esserci oggi.
Giovani protagonisti? Siamo felici, abbiamo dimostrato di poter stare in questo gruppo, quindi siamo felici. Speriamo di continuare a trovare spazio e a vincere.
Il mio ruolo? Cerco di adattarmi ad ogni ruolo che mi viene chiesto di ricoprire e di interpretarlo al meglio. Sono contento di come lo sto interpretando e spero di continuare così.
Nicolin, responsabile del settore giovanile biancorosso, mi ha ribattezzato il “piccolo Barella”? Un soprannome importante, mi basterebbe fare un quarto di quanto ha fatto lui in carriera. Diciamo che ho caratteristiche simili, è un giocatore che mi piace e che guardo spesso.
Maggiore serenità dopo le vittorie? Vincere aiuta a vincere. Dobbiamo cavalcar l’onda il più possibile senza mai sbagliare l’atteggiamento che è la cosa più importante. Dobbiamo continuare così per riuscire a portare il pubblico dalla nostra parte perché è un fattore in più specialmente in casa”.
Della Morte: “Sono molto contento per la vittoria e per la prestazione di squadra. Abbiamo raggiunto le cinque vittorie consecutive e vincere oggi è stato bello, poi a livello personale ricevere gli applausi del pubblico fa sempre molto piacere. Dobbiamo andare avanti così.
La rete? È stato molto bravo Tronchin, infatti, quando lui va a pressare, bisogna sempre crederci perché lui in qualche modo la palla la prende sempre. Poi io sono riuscito a liberarmi, sono stato bravo ma mi è anche andata bene. Dedica? Alla mia famiglia che era in tribuna, c’erano mia mamma, mio papà e mio nonno. Mi hanno portato bene.
Stato di forma? Sono un po’ di mesi che mi sento bene, sento la stima da parte di tutti: dei compagni, dello staff e anche dei tifosi. Sto bene e devo continuare a fare quello che sto facendo.
Una gara alla volta e piedi per terra come dice Vecchi? Bisogna sempre pensare una partita alla volta, abbiamo capito quanto sia difficile questo campionato, ci siamo già passati e se iniziamo a pensare di essere diventati dei fenomeni, sbagliamo. Dobbiamo continuare a lavorare giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, facendo queste prestazioni. Se l’atteggiamento è questo, riescono ad uscire fuori le nostre qualità e ci possiamo divertire”.