Mister Stefano Vecchi ha incontrato la stampa, in vista della sfida contro l’Albinoleffe, in programma domani alle ore 14.00, all’Albinoleffe Stadium.
“Dal punto di vista dell’organico e della rosa, avevo delle idee quando sono arrivato, per gran parte confermate. E’ un organico numeroso in alcuni ruoli e un po’ scarno in altri, per cui dobbiamo renderlo omogeneo, dobbiamo fare in modo che chi rimane ed è qui senta la possibilità di avere delle occasioni di giocare e la possibilità di mettersi in mostra e quindi di conseguenza si senta utile alla causa. In questo momento c’è qualcuno che sta tirando la carretta un po’ troppo e qualcun altro, vuoi per un motivo o vuoi per la competizione che c’è in un certo ruolo, si sente un po’ penalizzato, per cui questo è il primo punto, cercare di coinvolgere il più possibile tutti, anche attraverso il rendere più funzionale tutto l’organico.
Sto cercando di portare il mio modo di lavorare alla squadra e per quello che ho visto in questi giorni, dal 30 dicembre fino ad oggi, la squadra si sta allenando bene, è una squadra che ha spinto, che ha lavorato, che sta cercando di ribaltare questa situazione negativa, sono contento di quello che ho visto da parte della squadra in questa settimana, c’è la predisposizione a lavorare e c’è la predisposizione a seguire quello che dico. Bisogna migliorare, c’è bisogno che questa predisposizione e questo spirito si mantenga costante nel tempo e soprattutto bisogna fare in modo che venga messo in campo domani. Perché lo spirito che c’è stato in questi allenamenti, la voglia di fare e come hanno spinto durante l’allenamento, non deve essere solo al fine di conquistarsi la maglia, ma poi dopo bisogna andare in campo contro gli avversari veri e dimostrare di essere una squadra vera.
Cambio modulo domani? L’organico a grandi linee, a parte la partenza di De Maio è rimasto identico, quindi abbiamo lavorato su alcuni concetti che possono proseguire anche a partita in corso, tipo la difesa a quattro, poi si può inserire qualche giocatore più offensivo davanti, giocando con un difensore in meno, poi vediamo. Stiamo lavorando anche in quella direzione, anche nella speranza di riuscire, ripeto, a creare un gruppo che mi possa dare la possibilità di continuare in questo modo se i risultati ci saranno oppure eventualmente evolvere verso qualcosa di diverso.
Se ho capito quali problemi ci sono stati? Quando le cose non vanno bene o non vanno per il verso giusto, il problema può derivare da tanti piccoli problemi che messi assieme, diventano grandi problemi.
Da un punto di vista strutturale, se hai tanti buoni giocatori e non si sentono coinvolti, possono diventare un peso, un freno, nel momento in cui le cose non vanno bene, quindi occorre riuscire a fare in modo che tutti si sentano protagonisti. Quando si inizia a perdere qualche partita e alcuni giocatori che hanno dimostrato nelle passate stagioni di essere giocatori anche di categoria superiore, se non sono protagonisti, non si allenano bene, fanno fatica ad essere partecipi, quindi sono tante cose che messe assieme, creano malumore.
E questa è una squadra che era partita bene e che deve fare un passo indietro, ripartire da quelle certezze lì, cercando di sistemare queste cose, facendo in modo che tutti si sentano partecipi di un percorso, di un progetto e che si sentano partecipi di questa squadra e di questa maglia.
Non è meglio avere tanta concorrenza per ruolo? No, perché se hai tre giocatori forti per un ruolo, sono soldi sprecati, sono energie sprecate e non puoi coinvolgerli tutti e tre, ne coinvolgi uno che alza il livello. Poi magari in un altro ruolo, invece, c’è solamente un giocatore, che a prescindere dalle proprie prestazioni, gioca comunque. Sono risorse sprecate, noi abbiamo bisogno di avere la possibilità, come si diceva prima, di avere più soluzioni, non una squadra costruita per fare il 3-5-2 e si fa solo quello, occorre avere anche altre soluzioni, anche altre opportunità.
Dove c’è maggiore carenza e dove c’è maggiore abbondanza? Per parlare chiaro, tanto non c’è niente da nascondere, siccome arrivano anche tanti messaggi di chi scrive sui social o di chi parla di mercato, così tanto per essere chiari, tanto non abbiamo niente da nascondere, ci sono delle zone di campo, come ad esempio in mezzo al campo, dove ci sono otto-nove giocatori per tre ruoli, se si ragiona su un centrocampo a tre e sull’esterno destro, ci sono 3-4 giocatori, mentre magari nei difensori centrali e negli attaccanti ti manca qualcosa. Lo scorso anno qui avevate Stoppa, Giacomelli, Begić, Dalmonte ed è arrivato solamente Pellegrini. Io non dico che debbano tornare quattro giocatori offensivi, però uno in più in quel reparto, qualcosina in più dietro e al tempo stesso dobbiamo sfoltire con 4-5-6 uscite.
Abbiamo anche dei giovani bravi. Ci sono dei giovani bravi bravi qua, che hanno fatto esperienza fuori e hanno giocato e per cui secondo me, non vanno considerati in più, vanno considerati dentro al progetto e in più magari, se si riesce a coinvolgere due-tre ragazzi della Primavera, anche perché dal settore giovanile del Vicenza sono usciti giocatori importanti. Quindi io non credo che abbiano smesso di appassionarsi al calcio i ragazzi che vivono qui, mi sembra che ci sia un settore giovanile che lavora bene, per cui se devo avere qualcuno in più, preferisco avere dei giovani ed invece considerare qualcuno come Talarico, Tronchin, Fantoni, funzionali all’interno del progetto. Poi è chiaro che Vicenza, lo sappiamo tutti, non è una piazza facile e ci vogliono 15-16-17-18 giocatori forti e giusti, però questi devono sentirsi coinvolti, qui ripeto, ci sono dei ruoli nei quali qualcuno non si sente coinvolto, per cui se non si sente coinvolto è giusto che cerchi altre strade, funzionali al suo percorso e funzionali al nostro.
Gruppo demoralizzato? Ho trovato un gruppo disponibile, che si sta allenando bene, non sono stupidi, sanno che si sono giocati una parte di stagione in un modo non buono, non positivo, però sono ancora fiduciosi del fatto che possa essere una stagione da raddrizzare.
In questi giorni di allenamento, ho visto una squadra che vuole allenarsi per arrivare ad invertire questa tendenza, per dare una svolta a questa situazione negativa. Le mie esperienze negli ultimi anni in Serie C, dove avevo squadre che correvano e che lavoravano, le ho riviste qui, dove c’è anche più qualità, ci sono anche giocatori forti, dobbiamo cercare di farli sentire importanti e loro devono sforzarsi a fare qualcosa in più per cercare di guadagnarsi, come dicevo nella presentazione, la fiducia dell’ambiente che in questo momento s’è persa.
Ferrari? Ci ho parlato, perché leggo sui giornali, Ferrari qua, Ferrari la, è giusto che un giocatore del genere sia appetito da piazze importanti, però per me è un giocatore incedibile.
Poi, se a lui capita l’occasione di una Serie B importante, per la quale viene e ci dice che vuole andar via, allora se ne parla, ma io spero che non capiti. L’ho trovato, come gli altri, con lo spirito di uno che si vuole allenare bene, che magari ha bisogno di riprendere un po’ il discorso, mentale e fisico. Sicuramente non stava facendo quello che ha fatto lo scorso anno, quindi qualcosina ha perso, ma l’ho visto anche consapevole del fatto che deve riconquistare questa miglior condizione fisica e mentale, però è vicino a trovarla, lo vedo con lo spirito giusto.
Convocati? Non ci saranno gli infortunati di lungo corso Pasini e Cataldi e Talarico che aveva già un risentimento prima della gara contro l’Alessandria, quando abbiamo ripreso aveva ancora un’infiammazione, ma credo che già la prossima settimana, possa tornare a disposizione. Rientrano Rolfini, Della Morte e Scarsella.
Come vivo la partita di domani? Fiducioso, perché si sono allenati bene e anche curioso di vedere se scendiamo in campo da Vicenza e si va in guerra contro gli avversari. Alla prima giornata avevate pareggiato in casa, è una squadra che se deve dare 8 contro il Vicenza darà 8,1; se deve dare 7 contro di noi darà il 7,1. Noi dobbiamo metterci sul loro piano fisico, mentale, di lotta, solo così verranno fuori anche le nostre qualità tecniche. Questa è la base per vincere le partite in Serie C, mettersi sul loro piano dal punto di vista della fame, della cattiveria, dell’attenzione, della voglia di fare, lasciando da parte la pressione di dover vincere e sperando di raggiungere tante vittorie e di gioire. A volte, guardando da fuori, quando si vince in queste piazze sembra tutto normale, mentre quando si perde diventa una delusione. Penso alla gara contro l’Alessandria, dove abbiamo vinto una partita con fatica, però con il temperamento di una squadra che voleva vincere con carattere e questi momenti vanno festeggiati, poi se si perde, giustamente faremo delle analisi per migliorare. Ho la fiducia di aver visto la squadra allenarsi bene e anche la curiosità di vedere se in campo siamo una squadra vera contro gli altri, perché sono queste le cose che contano. Dobbiamo continuare con l’atteggiamento che abbiamo visto con l’Alessandria e poi mi aspetto di vedere qualche crescita come squadra e nei singoli”.