Mister Aimo Diana ha incontrato la stampa, in vista della sfida di domani contro la Pro Sesto, in programma alle ore 20.45, allo stadio “Romeo Menti”.

“Non è facilissimo poter entrare dentro certe dinamiche, devo essere sincero, perché poi quando accadono queste situazioni, questi secondi tempi, si deve entrare dentro nel cuore e nell’anima di noi stessi, anche nei giocatori è complicato spiegarlo agli altri cosa si va a ricercare, una cosa che stiamo ricercando noi, dobbiamo avere fiducia, dobbiamo fare un atto di fede sul fatto che ci stiamo mettendo tutti i nostri pensieri e tutto il nostro impegno, sia noi come staff, che la società, ma soprattutto insieme alla squadra e ripeto insieme a tutta la squadra. Ci sono grandi discussioni tra di noi, quando c’è grande scoramento, c’è grande comunicazione in questo momento, tra me e la squadra, ma anche con la società che ci sostiene e stiamo cercando di andare in profondità anche nelle situazioni più scabrose, anche dentro un po’ a noi stessi, per capire dove abbiamo commesso degli errori, sia io che la squadra, stiamo cercando di porli alla nostra evidenza, dobbiamo risolverli noi i nostri problemi. Cerco di essere sempre molto sincero e credo che in questo momento abbiamo bisogno di grande compattezza, perché ne possiamo uscire solamente noi senza l’aiuto di nessuno, non vogliamo l’aiuto di nessuno, perché non ce lo meritiamo, non ce lo siamo meritati e questa settimana abbiamo cercato di scavare anche dentro a tutte le problematiche che possiamo avere, anche di rapporti, anche di cose dette e non dette, quindi è un lavoro molto profondo quello che stiamo cercando di fare.
Chi ci vuole credere, ci creda. Chi non ci vuole credere, non mi interessa, ma c’è grande serietà nel lavoro che stiamo facendo, mi auguro un giorno di poter dire che tutto questo lavoro, in profondità, che stiamo facendo abbia portato a delle soddisfazioni che in primis dovranno essere le nostre.

Già affrontato e superato questi momenti? Assolutamente sì, potete chiedere a Reggio o a Renate, magari a Renate è più complicato perché non c’è questa comunicazione, ma assolutamente sì, se pensate che non abbia già dovuto affrontare queste situazioni, siete fuori strada, anche perché vi ricordo che ho fatto 25 anni di calcio, io queste situazioni me le mangio.
A volte se ne esce, mentre altre volte non se ne esce, però devi provare a fare il massimo io sto facendo il massimo, chi ci crede, ci segue…chi non ci crede, non ci seguirà. Dobbiamo assolutamente guardarci dentro noi stessi, aldilà di tutte le chiacchiere che ci possono essere. Avere una corazza molto forte, perché in questo momento è chiaro che, se si ascoltano tutte le voci, è solo una complicanza. Ripeto, stiamo entrando in profondità dentro la squadra, io non so se domani vinceremo o se perderemo, ma forse, per la prima volta, questa settimana siamo andati oltre il calcio, soprattutto tra di noi, negli spogliatoi. Io credo che la squadra farà una prestazione sotto il piano dell’atteggiamento molto importante, non so quale sarà il risultato, ma se ci sarà una reazione, io sarò già contento.
Di promesse non ne possiamo fare, se non che sputeremo sangue in qualsiasi cosa noi faremo e tutto quello che ci diciamo, dobbiamo poi portarlo anche sul campo. Compresa anche una ammissione di umiltà che dobbiamo fare, ma che devono fare un po’ tutti però, non solamente noi, la devono fare tutti. Perché purtroppo è troppo facile dire “mah sì, il Legnago sono degli scappati di casa. Contro il Legnago e l’Arzignano non possiamo non vincere, non possiamo non vincere da quelle parti là”, serve un po’ di umiltà da parte di tutti, perché tutti stanno facendo questo lavoro e tutte le altre squadre fanno lo stesso lavoro per battere noi, come noi vogliamo battere loro. Questo campionato ce lo siamo meritati e siamo qui a fare questo campionato. Quindi, l’umiltà in primis ce la dobbiamo avere noi, ma anche chi ci segue, che deve pensare che tutte le partite sono difficili, perché altrimenti vincerebbero tutti, ma purtroppo in Serie C vincono in quattro, le tre di ogni girone, più una ai play-off, eppure sono almeno 30 le squadre che vogliono vincere.
Quindi le cose sono difficili da affrontare, anche quando si è vince. Visto che l’avete tirato fuori, in due anni ho fatto 167 punti, ma ne abbiamo vinto uno di campionato, con due punti di vantaggio ed era complicato andare a giocare a Montevarchi, a San Donato Tavernelle o altri posti. Non erano già vinte in partenza, sono partite molto complicate, lasciateci nel nostro brodo, dobbiamo uscirne noi, non vogliamo niente da nessuno, sappiamo che il nostro pubblico ci ha sempre sostenuto e sono convinto che continuerà a sostenerci, ci saranno sempre quelli che ci odieranno o che proveranno ad essere negativi, che potranno avere sempre una parola negativa nei nostri confronti, in questo momento ce li stiamo meritando. Non posso dire una frase, ma abbiamo qualcosa dentro e ce lo teniamo in questo momento e dobbiamo saper navigare in questo momento.

Formazione? Giuliano sta meglio, credo che domani possa essere della partita, così come anche Della Morte, che ha avuto un problema in settimana, però stanno bene. Ci siamo tutti aldilà degli squalificati.

Formazioni sempre molto diverse? L’ho fatto soprattutto da quando avuto degli infortuni, perché si cerca sempre una formazione tipo e pensavo anche ad un certo punto di averla anche trovata, dopo le prime vittorie. Purtroppo, però, qualche infortunio deve necessariamente far cambiare.
Quando le cose vanno male, il segnale è anche quello di dover cambiare, perché altrimenti perdi di credibilità con i giocatori che stanno fuori e questo bisogna capirlo, perché altrimenti, andiamo sempre in protezione su alcuni giocatori, però ci sono anche altri giocatori che hanno diritto, per come si allenano, di poter dire la loro nel momento in cui la squadra non sta andando bene. Non sarei rispettato nel mio spogliatoio, se non facessi anche delle scelte di cambiare, per lo stato di forma.

Amichevole con la difesa a 4? Quando si vanno a fare le amichevoli, è l’unico momento in cui si può sperimentare, provare uomini fuori ruolo che poco hanno a che vedere con la partita della domenica. È chiaro che siamo nelle condizioni di dover provare anche delle cose diverse, non vi nascondo che abbiamo provato anche delle cose diverse. Poi c’è sempre anche una squadra avversaria sulla quale dobbiamo lavorare e sulla quale riteniamo che ci possa essere un modulo più adatto rispetto ad un altro. Abbiamo provato entrambe le situazioni, vediamo domani quale adottare. Io sono poco propenso ad inventarmi le cose, senza un adeguato lavoro alle spalle. Potrà essere anche una mia deficienza questa, perché a volte bisogna essere anche un po’ folli nel provare a fare delle cose diverse. Io ci tengo a questa società e a questa squadra, non mi invento le cose, cerco di farle per quelle che sono le mie conoscenze. Se poi le mie conoscenze non saranno state utili, allora sarà un’altra cosa, però io porto in campo tutte le mie conoscenze e i miei calciatori fanno tutto il possibile per attuare le conoscenze mie e anche le loro. In questo momento c’è grande unione tra di noi, perché siamo andati un pochino in profondità, ma non voglio raccontarlo alla stampa, non mi interessa e non mi interessa raccontarlo a nessuno. Fateci stare nel nostro brodo, fateci uscire dal nostro momento negativo e speriamo di dare tutte le soddisfazioni del mondo a tutti, anche perché il campionato, nonostante tutto, è ancora in gran parte da giocare, abbiamo anche uno spirito di rivalsa che dev’essere molto importante.

Cosa ti aspetti domani? Di vincere. C’è poco da fare. Se parlo con un tifoso fuori, cosa si aspetta? Io ho lo stesso sentimento loro. Ma quante volte l’ho detto. L’atteggiamento non deve essere mai sbagliato. L’accusa di aver sbagliato l’atteggiamento nel secondo tempo, è l’accusa più brutta che può ricevere un allenatore, perché vuol dire che non è riuscito a dare l’atteggiamento giusto ed è una cosa su cui io ho puntato sempre e credo che questa squadra l’abbia anche dimostrato di avere un forte atteggiamento. La struttura, molto probabilmente, non è ancora così solida per poter tenere per più partite, per più vittorie, perché è riconosciuto che, dopo qualche partita, un inciampo ce l’abbiamo. Noi ogni settimana saremo sotto osservazione. Ma io non ho la sfera magica, non sono un arbitro, ci sono gli episodi nel calcio e quindi questa è la speranza che abbiamo noi e lottiamo solamente per questo, perché questa maglietta ci dice che noi dobbiamo ambire sempre a questo.

Trequartista fondamentale? Nelle ultime partite stiamo lavorando con il trequartista. Se parliamo di Jimenez, Scarsella o Proia, parliamo di caratteristiche completamente diverse. Abbiamo capito che dobbiamo metterci qualcosina in più lì dentro, anche per le caratteristiche delle punte, soprattutto quando c’è Della Morte e Jimenez che hanno la caratteristica di estraniarsi un po’ dall’area di rigore e abbiamo la necessità di coprire un po’ di più l’area. Quindi stiamo pensando anche a quelle soluzioni lì, che poi sia un trequartista o un centrocampista più offensivo, sono le caratteristiche su cui lavorare nella strategia, ma non mi sembra il caso di doverla raccontare al mio collega Parravicini, che peraltro è un altro mio ex compagno di squadra.

Pro Sesto? E’ una squadra coraggiosa, bella, mi piace. Sicuramente ha avuto una partenza difficile ma mi sembra abbia trovato una sua quadra, una sua statura. La rispettiamo molto, abbiamo preparato quello che ci sembrava giusto preparare, andiamo con grande umiltà, con grande rispetto, senza pensare che la partita l’abbiamo già vinta perché si chiama Pro Sesto e noi ci chiamiamo Vicenza e quindi la partita è già 4-0 per noi. La partita è 0-0 con un arbitro che arbitra, vediamo come andrà, noi faremo il massimo per portare a casa la nostra partita, senza guardare niente, nulla e nessuno.

Dichiarazioni post Legnago sembrava alzassi bandiera bianca? Io sono proprio l’ultimo che alza bandiera bianca. Adesso non ricordo, può essere che la domanda sia stata fatta su quali sono le strade per poter arrivare alla categoria superiore. Ce ne è una e ce n’è un’altra. Se mi accusano per queste cose, mi accusano per delle cose veramente banali. Credo che il mio temperamento, la mia voglia e quello che ho sempre detto sia di una predisposizione all’ambizione, alla vittoria, finché abbiamo la possibilità ancora di osservare e di guardare perché anche le altre squadre possono avere i loro passi falsi. Non è vero che noi non dobbiamo sbagliare mai, noi dobbiamo avere sempre il giusto atteggiamento, perché se avessimo pareggiato la partita a Legnago avremmo dovuto accettarlo, perché a Legnago non si vince per forza, neanche le altre vincono per forza. È chiaro che sarebbe servito fare almeno un punto, lo avremmo accolto con uno spirito diverso. Quindi no, nessuno deve pensare che io abbia pensieri che siano diversi da quello di provare ad arrivare alle alte cime. Anche perché quello che mi ha contraddistinto negli ultimi anni è lo stare sempre a in quelle vette lì e io non ci rinuncio. Non siamo quindicesimi, siamo sesti e dobbiamo assolutamente avere il pensiero di poter raggiungere la vetta”.

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