Questa mattina è stato presentato alla stampa il portiere Sebastiano Desplanches, che da una settimana è tornato a disposizione, dopo l’infortunio alla mano.
“Ho sposato il progetto proposto dal direttore e dal mister. Sono contentissimo di essere qua e finalmente sono pronto per iniziare.
Se giocherò già? Questo non lo so, lo deciderà il mister. Dopo l’infortunio, sono rientrato una settimana fa e sono disponibile, vedrà lui cosa scegliere.
Caratteristiche? Qui il calcio è diverso rispetto a quello della Primavera o al calcio giovanile. Mi sento un portiere completo, senza grosse lacune, poi deciderà il mister.
Portiere di riferimento? A me piace molto Donnarumma, mi sono allenato con lui qualche volta in prima squadra al Milan e mi ha impressionato molto. Un altro portiere da cui prendo spunto è Maignan, anche con lui ho fatto il ritiro al Milan ed è un gran portiere e un grande lavoratore.
Gruppo portieri? Mi sto trovando benissimo, sono molto contento di essere qua, mister Squizzi mi sta dando molti consigli e sono felice di ciò.
Gli altri portieri in rosa? Sono tutti molto attenti dal punto di vista tecnico e anche io di conseguenza mi sto impegnando molto a soddisfare le richieste dei mister dei portieri.
Giocare con i piedi? Sì, ormai il portiere è impegnato molto con i piedi. L’anno scorso in Primavera con mister Giunti ero molto chiamato in causa e sono abituato a questo tipo di gioco.
Milan? Quelle sono state scelte della società, le ho accettate. Io sono felice di essere qua e di potermi giocare un posto da titolare.
Il numero scelto? Solitamente prendo sempre l’1, mio fratello faceva il terzino sinistro e aveva il 3, dunque ho scelto il 31.
Giocare con tanto pubblico? Sono cose che non ho mai provato perché a livello giovanile c’erano pochi spettatori. Sono sicuro che i tifosi siano una spinta per la squadra a dare il massimo e sono sicuro che lo dimostreremo in campo.
Rigori? Speriamo di pararli, l’anno scorso in realtà non ne ho parato nessuno (ride, ndr). Però mi hanno battezzato come un para rigori in carriera. Poi è una cosa molto intuitiva e a volte ci vuole anche fortuna, cercherò di pararne il più possibile.
Altri compagni? Conoscevo Stoppa che ha giocato a Novara con mio fratello e tanti li conoscevo di nome. Di persona solo Sandon che è venuto in Nazionale con me.
Difficile lanciare i giovani portieri in Italia? Soprattutto in queste categorie magari si pensa sia meglio un portiere esperto, rispetto ad un giovane con poca esperienza. Anche per questo sono molto contento della chiamata del Vicenza che ha riposto fiducia in me”.