Un biennio instabile
Il ritorno in serie c
Dopo la prima di campionato a La Spezia, il nuovo anno inizia con il debutto al Menti contro il Cesena, inforcato per tre a uno grazie anche alla doppietta di Malonga, strappato poche ore prima proprio alla società romagnola, che si presenta con il botto al pubblico del Menti. Il dieci settembre si conclude ufficialmente la finestra opzionale di mercato concessa al Club biancorosso a completamento di un organico che può contare su individualità di spessore quali Pinardi, Padalino, Semioli e il corazziere Plasmati in attacco. A centrocampo giovani di assoluta prospettiva di scuola Juventus come Giandonato e Castiglia.
Alla quarta giornata il campionato presenta la grande sfida contro il Verona con una cornice di pubblico di diecimila spettatori. Derby sentitissimo che i biancorossi perderanno per 3-2 con il quarto centro di Malonga e il sorpasso irregolare per fuorigioco di Maietta. Fino al mese di dicembre la formazione di Breda si dimostra complessivamente equilibrata raccogliendo sei pareggi e solo due sconfitte lontano dal Menti nelle ultime otto partite: la prima contro lo Spezia e la seconda a Bari. A dicembre si apre un mese difficilissimo per i biancorossi. Dopo la rovinosa e inaspettata caduta a Vercelli il Vicenza da spettacolo contro il Livorno, seconda forza del campionato, riscattandosi con un 3-3 macchiato ancora una volta da un incredibile torto arbitrale per un rigore non concesso sul finale a Giacomelli. La settimana successiva altro scivolone contro l’Empoli con un organico falcidiato dalle assenze e ancora condizionato dalla ricerca della perfetta condizione da parte di troppi calciatori. Il 23 dicembre va in scena quasi una partita fotocopia di quella disputata contro il Livorno. Stavolta l’avversario è il Modena: sarà 3-3 finale dopo che sul 3-1 i biancorossi non sono stati in grado di blindare il risultato mancando, tra molti rimpianti, una concreta possibilità di successo. La gara vedrà il debutto tra i pali di Coser, preferito per scelta tecnica al fin qui titolare Pinsoglio. Complice il nuovo format della serie B si gioca anche a Santo Stefano e il 26 dicembre la squadra è impegnata nell’ultima gara di andata a Reggio Calabria. Sarà una trasferta amara per il gruppo del tecnico Breda che esce sconfitto per 1-0 dopo una traversa di Malonga e diverse occasioni non sfruttate, tra le quali una clamorosa rovesciata in area di Martinelli che sbatte sul volto del portiere Baiocco. L’andata si conclude con il bottino di soli diciannove punti e un trend da zona rossa.
Il 30 dicembre, prima giornata del girone di ritorno, il Vicenza viene sconfitto 2-3 al Menti dallo Spezia con due gol subiti nella prima frazione vanificando la possibile rimonta innescata da Martinelli che sigla il 2-1 ma un immediato capovolgimento di fronte porta gli ospiti sul 3-1. Malonga accorcia su rigore ma non basta. Già nel dopo partita il Presidente Masolo spinge per un cambio di panchina, soluzione non presa in considerazione invece dagli altri componenti del CdA. Il 2 gennaio in una intervista rilasciata al Giornale di Vicenza il numero uno biancorosso sbotta sulla crisi che sta investendo la squadra e pone alcuni “ultimatum” spingendosi personalmente a contattare nei giorni successivi possibili tecnici, tra i quali la grande suggestione Roberto Baggio. In realtà il CdA non aveva mai messo in discussione il tecnico Breda e pertanto la questione nuovo allenatore non si è mai posta.
Tuttavia le divergenze espresse sulla gestione del momento sportivo portano il Presidente, Dott. Massimo Masolo, a rassegnare per primo le dimissioni il 7 gennaio. Nella stessa serata il programmato CdA prenderà atto della scelta e dopo aver ringraziato il Dott. Masolo per l’operato svolto nell’interesse della società confermerà in maniera unanime la fiducia al mister Roberto Breda. Dopo la pausa invernale il Vicenza si ripresenta il 26 gennaio del nuovo anno a Cesena per la sfida contro i bianconeri. La sconfitta rimediata al Dino Manuzzi costerà la panchina a Breda. Il 28 gennaio Alessandro Dal Canto assume la guida tecnica della squadra.
Il debutto in panchina pochi giorni dopo contro la Juve Stabia è amaro. Il Vicenza perde 1-2 in una gara che vede il debutto dei nuovi arrivati nella finestra di mercato di gennaio Bremec, Ciaramitaro e Tiribocchi mentre Milanovic, Bellazzini e Bojinov avevano già preso parte alla gara esordio contro il Cesena. Una settimana dopo inizia il vero ciclo di Dal Canto. Contro ogni pronostico il Vicenza sbanca il Bentegodi nel derby per eccellenza con rete di Semioli che apre alla vera cavalcata dei biancorossi; la spinta emotiva generata da un successo scaccia crisi propizia sette giorni dopo un’altra eclatante vittoria, sempre su campo esterno, contro il Brescia, questa volta con gol di Brighenti, alla prima segnatura in maglia biancorossa. Il trittico di ferro si conclude con la successiva sfida al Menti contro il Sassuolo, gara scippata dagli emiliani a quattro minuti dal termine tra polemiche e rimpianti causa un rigore non concesso per un fallo del portiere Pomini su Bellazzini. La partita del riscatto, pur sofferta, giungerà di li a poche ore con il turno infrasettimanale di martedì 26 febbraio a Grosseto. Il Vicenza espugna il Castellani per 2-1 grazie ad una magistrale prova del portiere Bremec, che para inoltre un rigore a Piovaccari e sigillo finale allo scadere di Bojinov costruendo la terza vittoria consecutiva in trasferta dall’arrivo del nuovo tecnico.
Lunedì 4 marzo è in programma il posticipo della ventinovesima giornata, lo scontro diretto contro il Bari. Decide Caputo al 5’ del primo tempo e Dal Canto è costretto ad incassare la terza sconfitta in altrettante gare tra le mura del Menti. Ma il trend lontano da Vicenza si conferma inarrestabile. Dopo quello contro il Verona i biancorossi vincono anche il derby contro il Padova con rete di Castiglia. Una settimana più tardi va in scena un altro scontro salvezza ma il Menti rimane incredibilmente un tabù e il Vicenza cade ancora, per la quarta volta, contro la Ternana. Il serrato calendario della B non da tregua e il martedì successivo l’appuntamento è fissato allo Stadio Ezio Scida di Crotone. E’ il 20 marzo e il Vicenza interrompe l’imbattibilità esterna della gestione Dal canto subendo la prima sconfitta. Il lunedì successivo è posticipo contro il Varese che terminerà con un pareggio e vedrà il ritorno al gol dopo dieci gare di Malonga. Un 1-1 che rende la strada salvezza sempre più impervia con una squadra zavorrata al terz’ultimo posto a trentadue punti. La successiva sconfitta in gara esterna contro il Lanciano, condizionata dall’ espulsione di Semioli squalificato per quattro giornate, poi ridotte a tre in sede di ricorso, fotografano il delicatissimo momento dei biancorossi, agganciati ad una sempre più sottile speranza di disputare i play-out per la salvezza che distano sei lunghezze. Si apre il mese di aprile, quando mancheranno otto gare al termine della stagione regolare.
Il Vicenza cade nell’attesa gara contro il Cittadella. Il sabato successivo sarà 3-1 per il Novara allo Stadio “Silvio Piola”. Alle porte l’ultima chiamata per i biancorossi attesi da un duplice appuntamento contro l’Ascoli, nel turno infrasettimanale del martedì e del sabato successivo, sempre in casa, contro la Pro Vercelli. Due appuntamenti fondamentali per rimanere ancora in corsa. I biancorossi non falliranno battendo entrambe le avversarie. Contro l’Ascoli, con gol di Giacomelli e le provvidenziali parate di Bremec, la squadra di Dal Canto ritrova quella vittoria interna che mancava dal 17 novembre scorso. Il sussulto d’orgoglio porta la vittoria anche contro i piemontesi e fa sperare. Contro il Livorno è tutto secondo pronostico. Dionisi su rigore e Paulinho battono i biancorossi che rimangono però ancora a galla grazie alle contemporanee sconfitte delle dirette concorrenti Ascoli e Reggina. Il 5 maggio contro l’Empoli va in scena una giornata da incubo. I biancorossi sono travolti in dodici minuti per 5-0. Un risultato che scatena la rabbia e la delusione di un gruppo di ultrà che tenta l’invasione di campo forzando un cancello di Curva Sud. La partita viene sospesa al 4’ della ripresa per poi riprendere circa mezz’ora dopo, in un pomeriggio durante il quale il Vicenza sembra aver toccato l’abisso. Sette giorni dopo, allo Stadio Braglia di Modena, il Vicenza trova il successo con un gol di Mustacchio. Situazione che consegna nelle mani del gruppo di mister Dal Canto la possibilità di giocarsi i play-out, a patto che si riesca a battere la Reggina nell’ultima gara. La squadra calabrese arriva al Menti il 18 maggio con due risultati su tre a favore. L’epilogo di una stagione travagliata va in scena al 50’ quando Gentili, liberatosi da Bergamelli, si trova a tu per tu col portiere e ha la grande occasione da rete. Sfortunatamente la palla sbatte addosso al portiere. Non sono bastati quasi 98 minuti per centrare quel gol che avrebbe permesso la disputa dei play-out. Per il Vicenza e il popolo biancorosso, dopo vent’anni, è inesorabilmente serie C.